Violentava la figlia 16enne: operaio messinese condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione

Violentava la figlia 16enne: operaio messinese condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione

Violentava la figlia 16enne: operaio messinese condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione

giovedì 17 Febbraio 2011 - 13:36

L'uomo la costringeva a compiere atti sessuali sul divano del salone. L'operaio picchiava selvaggiamente la moglie. La vicenda venuta a galla grazie alla figlia di 14 anni che aveva assistito alle violenze

Per due anni ha seminato violenza e terrore in famiglia. Più volte ha costretto la figlia 16enne a masturbarlo ed a farsi toccare nelle parti intime mentre la moglie subiva ogni genere di soprusi fino ad arrivare alle minacce di morte. La terribile storia è venuta a galla grazie all’altra figlia di 14 anni che ha raccontato alla madre delle attenzioni sessuali subite dalla sorella maggiore. E’ scattata la denuncia ai carabinieri e nel novembre scorso l’uomo è stato arrestato. Oggi il gup Giovanni De Marco ha condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione un operaio della zona sud di circa quarant’anni con le accuse di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. Il giudice lo ha lasciato in carcere respingendo l’istanza di scarcerazione avanzata dal suo legale. Il PM Vincenzo Barbaro aveva chiesto per l’operaio la condanna a 6 anni con il rito abbreviato.

L’incredibile vicenda è iniziata nei primi mesi del 2008. Tutto è cominciato a causa della morbosa gelosia dell’uomo nei confronti della moglie. Non sopportava di vederla chattare con un amico di famiglia di circa 80 anni o parlare con altri uomini. Iniziarono le botte, le scenate di gelosia con schiaffi, pugni e graffi e le minacce di morte. Un giorno, dopo averla picchiata, minacciò di colpirla in testa con una martello, il tutto sotto gli occhi terrorizzati dei tre figli costretti a far sparire tutto ciò che poteva mettere a rischio l’incolumità della madre. Presto i ragazzi nascosero tutti i coltelli da cucina e gli oggetti contundenti. Ma ben presto avrebbero assistito alle più squallide delle scene. L’operaio, ormai in rotta con la moglie, si stabilì nel salone e la sera dormiva sul divano. Purtroppo da lì poteva vedere la camera della figlia maggiore ed iniziò a perseguitarla. La chiamava a se e iniziava ad accarezzarla. Già la prima volta le chiese di avere un rapporto completo ma la ragazzina inorridita rifiutò. Poi la situazione degenerò ed iniziarono le minacce.

L’operaio, per non essere visto dall’altra figlia che dormiva nella stessa stanza con lei, le inviava degli sms e le chiedeva di raggiungerlo nel salone. Poi la spogliava, l’accarezzava e la costringeva a masturbarlo. Quindi le intimava di non raccontare nulla altrimenti non l’avrebbe più fatta uscire di casa e non le avrebbe più dato i soldi per le ricariche telefoniche. La turpe vicenda, seppur in maniera discontinua, è durata due anni. Poi nel novembre scorso la sorella 14enne si è rivolta alla madre. Le ha detto, con la voce rotta dai singhiozzi, che la notte sentiva arrivare gli sms del padre. Poi la sorella si alzava e raggiungeva l’uomo sul divano del salone. E’ stato solo a questo punto che madre e figlia hanno denunciato tutto ai Carabinieri che hanno arrestato l’operaio. All’uomo non è rimasto altro da fare che confessare anche se, davanti agli investigatori ha tentato un’ultima carta, forse la peggiore: “Io ero fuori di me –disse- ma è stata lei ad avvicinarsi e ad accarezzarmi ed a chiedermi certe cose”. Naturalmente nessuno gli ha creduto.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007