A Palermo la manifestazione nazionale No Muos. Attivisti, anche messinesi, occupano l’Ars

Avevano preannunciato un “autunno caldo” e mantengono la parola gli attivisti No Muos che ieri hanno sfilato per le belle strade di Palermo. Il corteo di seimila persone, è partito da piazza Politeano intorno alle ore 16:00 e ha raggiunto il palazzo dei Normanni e la sede dell’Assemblea Siciliana verso le 18,30. a quel punto gli attivisti hanno fronteggiato il cordone delle forze dell’ordine. Il confronto, pacifico, aveva come principale motivazione la volontà del corteo di ricongiungersi con i dieci attivisti che da venerdì hanno occupato la Sala D’Ercole dell’Assemblea Regionale Siciliana, che, intanto, aspettavano il sopraggiungere dei compagni. Gli occupanti dell’Ars sono entrati nel modo più semplice quanto ingegnoso, ovvero pagando semplicemente il biglietto per entrare a Palazzo dei Normanni e da lì sono riusciti a fare irruzione nella sala storica in cui si riunisce l’assemblea regionale. Gli attivisti, provenienti da Palermo, Messina e Niscemi, chiedono che il governatore Rosario Crocetta torni sui suoi passi, abolendo quella che è stata ribattezzata la “revoca della revoca”, ovvero il dietrofront rispetto allo stop che l’Ars aveva imposto ai lavori del Muos. Un ripensamento che il movimento non perdona al Governatore Regionale, oggetto degli slogan meno cordiali scanditi durante il corteo. L’occupazione dell’aula d’Ercole si aggiunge a quelle che si sono susseguite in quel di Niscemi, dove il perimetro della base americana sita nel cuore della riserva naturale di Sughereta è stato violato per ben due volte.

La prima, durante la manifestazione nazionale del 9 Agosto, che ha visto migliaia di persone scavalcare le reti per raggiungere gli attivisti arrampicati, in quel caso, sulle antenne militari; la seconda appena una settimana fa, quando duecento persone hanno improvvisato un pacifico pic-nic dentro la base, approfittando anche dello spazio per una partita a calcio. Tornando alla manifestazione di sabato pomeriggio a Palermo, tante le sigle che hanno sfilato per ribadire il loro no all’istallazione dell’antenna satellitare americana in Sicilia, provenienti da tutta Italia. Confuso nel corteo anche Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, insieme alla giunta. “Manifestiamo – spiega il Sindaco – contro un atto di violenza nei confronti dei cittadini e del territorio. L’istallazione americana è improponibile rispetto alla storia e alla vocazione della Sicilia, che vuole essere un’isola di pace nel Mediterraneo” Orlando ha anche sottolineato come l’istallazione e il mantenimento di una base militare e dei suoi impianti offrono il fianco a pericolosi fenomeni d’inquinamento e infiltrazione mafiosa. Come dire: tra danni ambientali, ripercussioni sulla salute dei cittadini, guerra e malaffare, se c’è un aspetto positivo che giustifichi il Muos, non è evidente.

Presente anche il segretario nazionale di rifondazione comunista Ferrero: “La posizione del governo regionale è una vergogna”- attacca il segretario – “vergognosa è anche la repressione silenziosa, che non fa notizia, perpetrata dalla Prefettura nei confronti degli attivisti, tramite atti sanzionatori”. Lungo il percorso, il corteo è passato di fianco ad un cavalcavia dove Giampiero Trizzino, presidente della commissione ambiente all’Ars e deputato 5 Stelle, ha esposto uno striscione che recita: “La Sicilia ripudia la guerra”. Un po’ amareggiate le mamme No Muos che continuano comunque a lottare per il futuro dei figli. “Grazie ai nostri politici la strada è in salita” – dichiarano le Mamme di Niscemi – ma noi non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci”. Dopo le 20, in seguito a diverse mediazioni dei parlamentari a 5 stelle, gli occupanti di Sala D'Ercole sono scesi, ricongiungendosi con gli altri attivisti No Muos. La sensazione è quella che oggi si è verificato solo il primo atto di una lunga saga. Stay tuned… (Eleonora Corace)