Un giorno all’isola pedonale. Gli automobilisti “incazzati neri” e il ruolo di parcheggi e tram

Un giorno all’isola pedonale. Gli automobilisti “incazzati neri” e il ruolo di parcheggi e tram

Marco Ipsale

Un giorno all’isola pedonale. Gli automobilisti “incazzati neri” e il ruolo di parcheggi e tram

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giovedì 16 Gennaio 2014 - 07:37

Riflessioni sul primo giorno di chiusura al traffico per piazza Cairoli e parte di via dei Mille e via Giordano Bruno, strade intersecanti comprese. Eventi, curiosità e indicazioni per far funzionare al meglio l’esperimento

Cose dell’altro mondo. Favorevoli e contrari, soddisfatti e arrabbiati, perplessi e possibilisti. Sono i sentimenti, contrastanti, dei messinesi nel primo giorno di istituzione dell’isola pedonale intorno a piazza Cairoli. Ciò che in altre città è realtà da anni, a Messina lo è da ieri. Non senza difficoltà. Ma il bilancio, finora, è positivo.

Siam partiti ieri mattina dalla redazione di Tempostretto, viale della Libertà, siamo fortunati ad essere davanti alla fermata del tram. Non aspettiamo molto, saliamo e poi scendiamo a piazza Cairoli. Quattro chiacchiere con i colleghi, prima di iniziare il tour itinerante con l’assessore Cacciola e il Consiglio della IV Circoscrizione.

“Ma chi è ‘stu trafucu?” – mi chiede una signora sulla sessantina -. “C’è l’isola pedonale” – rispondo -. “E chi sarìa?” – mi domanda ancora -. “Si può camminare solo a piedi – replico -, senza le macchine”. “E si unu ava ‘nnari unn’u dutturi?” – è la sua ultima domanda -. “A piedi” – dico -. “Malanovazza chi mmi hannu” – conclude l’arzilla signora. E va via.

La maggior parte dei passanti dal lato monte, però, apprezza la novità. Via dei Mille, considerata anche la chiusura delle strade intersecanti fino a via Risorgimento, è un bel colpo d’occhio. Con i rappresentanti delle istituzioni, ci spostiamo sul lato valle, dove si riscontrano le maggiori criticità.

Agli incroci di viale San Martino e via Giordano Bruno con la via Maddalena, in particolare, sembra di stare in un altro mondo. Dalla tranquillità passiamo al caos più totale, clacson impazziti ed animi esasperati di chi si ritrova in fila da diverse decine di minuti. Eppure c’era da aspettarselo e prendere le dovute precauzioni. E’ ciò che ha fatto chi proveniva dalla direzione nord, usando il Cavallotti e il La Farina. Non è avvenuto lo stesso dall’altra parte, dove il parcheggio di Villa Dante è rimasto praticamente vuoto. Una ventina o al massimo trenta le auto in sosta gratuita su una capienza di 216 posti. E’ vero, il parcheggio dista la “bellezza” di 500 metri dal viale Europa, che diventano 1000 fino a via Nino Bixio e 1200 fino a via Maddalena, ma per chi non può spostarsi a piedi c’è pur sempre il tram.

C’era poi chi non aveva alcun interesse per l’isola pedonale, ma voleva solo bypassarla. “Ci ho messo mezz’ora da Ponte Americano a qui” – tuonava uno dei nostri intervistati -. Certo, se invece che il viale San Martino avesse percorso via La Farina o, non sia mai, via don Blasco, avrebbe impiegato 5 o 10 minuti, ma probabilmente non avrebbe avuto lo stesso “sapore”. E chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.

Che ci siano dei correttivi da apportare è indubbio, lo ha ammesso lo stesso assessore Cacciola, in particolare sulle fasi semaforiche dell’incrocio tra via Ugo Bassi e via Tommaso Cannizzaro. E’ però necessario modificare le proprie abitudini. Tra qualche giorno non ci si potrà più rifugiare dietro gli incredibili “non lo sapevo” o “è una vergogna”.

Andiamo in redazione a raccontare sulle nostre pagine quanto abbiamo visto, prima di ritornare nell’”isola” nel tardo pomeriggio, intorno alle 18.30. Stavolta utilizziamo la macchina. La cortina del Porto si percorre in un batter d’occhio. Superata la Stazione Marittima, una sgradita sorpresa: il primo tratto di via La Farina è totalmente al buio. Ci dirigiamo al parcheggio Cavallotti, non prima di aver notato due auto parcheggiate in divieto di sosta, sul marciapiede, a 20 metri dal multipiano. Mah. Saliamo al primo piano, è quasi pieno ma troviamo posto. Scendiamo le scale ben illuminate e non puzzolenti, come purtroppo eravamo abituati a constatare. Scegliamo di utilizzare il servizio navetta, per vedere come funziona. Aspettiamo circa un quarto d’ora e si parte. Insieme a noi, una sola persona, che commenta: “Non capisco perché quest’isola pedonale dopo le feste. Vediamo quanto durerà, un mese o due mesi”. Sarà permanente, ma non glielo diciamo. “Quello che non capisco io – riprende l’autista – è il senso di questo servizio”. Stiamo ancora in silenzio, ma non possiamo darle tutti i torti. Scendiamo all’angolo tra piazza Cairoli e via Tommaso Cannizzaro, dopo aver fatto esattamente 350 metri, distanza percorribile a piedi in 4 minuti (dati google maps). Non ce la sentiamo di criticare, però, un eccesso di zelo da parte dell’amministrazione comunale.

Nel pomeriggio, una volta chiusa anche la parte monte di piazza Cairoli, apprezziamo ancora di più l’area pedonale. Il silenzio interrotto solo dalle voci dei passanti che si riappropriano delle strade, bambini compresi. Tornano in mente le parole del sindaco Accorinti sul silenzio, parole che avevamo quasi schernito bonariamente quando accoppiate alle solite “pace, amore e serenità”.

Camminando, notiamo che la situazione traffico è molto simile a quella della mattinata: tranquilla lato monte, caotica lato valle, sempre agli stessi incroci con via Maddalena. Tra gli automobilisti “incazzati neri” come il personaggio di Gioele Dix, ne notiamo anche alcuni più calmi che ci sorridono e ci “invidiano”. Al loro posto, io non sarei così calmo perché purtroppo rientro nella categoria degli automobilisti “sempre e costantemente incazzati come una bestia”. Per questo ho deciso di utilizzare il Cavallotti e godermi l’isola pedonale.

Il primo giorno è solo il primo passo. L’area pedonale sarà messa alla prova dei week end col pienone o dei giorni freddissimi oppure afosi nei quali resterà vuota. Col tempo, andrà arredata e dovranno programmarsi iniziative, per non rimanere un contenitore senza contenuti.

A chi dice che Messina non è adatta ad un’isola pedonale in centro, vorrei chiedere perché invece lo sono città con conformazioni simili, come Genova o anche Reggio Calabria. A chi dice che i messinesi non sono adatti per un’isola pedonale in centro, rispondo che in parte è vero ma che possono diventarlo. A chi dice che siamo a favore di Accorinti perché elogiamo tali iniziative e a chi dice che facciamo riferimento ad altre aree politiche quando critichiamo le iniziative di questa giunta, rispondiamo che siamo a favore delle belle idee e contrari a quelle che non ci piacciono. A nostro avviso, ad esempio, sarebbe stata più bella e funzionale un’area pedonale che, oltre a piazza Cairoli, comprendesse anche il viale San Martino, molto più che via dei Mille o via Giordano Bruno. Fermo restando che in futuro tutto è possibile, dobbiamo ammettere che anche in questo modo rappresenta un salto di qualità. Con buona pace di chi pensa che a Messina non sia possibile.

(Marco Ipsale)

30 commenti

  1. Le oche giulive del solito gruppo facebook “RENATO ACCORINTI SINDACO – CAMBIAMO MESSINA DAL BASSO / Gruppo Ufficiale”, un gruppo che si definisce aperto.. -peccato che per poter commentare devi prima iscriverti al loro gruppo… in stile setta segreta- è come sempre concorde sull’odio verso i messinesi “zalli” che sono “stupidi” perché non capiscono quale meraviglioso futuro di civiltà il loro megasupercelestiale sindaco stia preparando per tutti.

    E sono tutti concordi sulla “disinformazione operata da Termpostretto con il suo video realizzato in stile Tg4-Emilio Fede perché fanno parlare solo i messinesi zalli” che sono ignoranti perché non hanno nessuna voglia di cambiare.

    Poi, come in ogni setta c’è sempre il complottista che ipotizza “Non mi stupirei affatto se avessero mandato in giro qualche scalmanato pagato a suonare il clacson all’impazzata o ad ostacolare il traffico……”

    Sorvolando su quelli apocalittici che augurano ai messinesi di “spaccarsi il fegato” e sugli autocelebrativi che oggi pomeriggio preparano un flash-mob di autocelebrazione, naturalmente nell’isola pedonale, si arriva pure agli slanci amorosi di Patrizia Vita che rivela a tutto il mondo la sua passione senza nessuna riserva verso il temerario Accorinti.

    Una giornata intera a dirsi quanto sono bravi e come sono lungimiranti al contrario di una città stupida zaudda e ignorante.

    Dobbiamo aspettarci altri sei mesi di sciacquariamento delle gengive prima che questo luminoso sindaco si convinca che non siamo nel Tibet?

    Intanto il sindacato degli “immigrati clandestini ai semafori” chiede ad Accorinti di trovare una soluzione alternativa per i …posti di lavoro persi.

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  2. Cito: “A chi dice che Messina non è adatta ad un’isola pedonale in centro, vorrei chiedere perché invece lo sono città con conformazioni simili, come Genova o anche Reggio Calabria.”
    Domanda: a Reggio dove hanno fatto l’isola pedonale? in un quadrilatero di strade? o su una via unica come poteva essere il Viale S.Martino di cui nessuno si è degnato di spiegare perchè non si poteva chiudere (anzi a sentire un mio cliente esercente in quelle zone la risposta che gli hanno dato era perchè c’era il Tram)….
    Sulle dichiarazioni dell’assessore no comment. Perchè se io ho la necessità di usare l’auto per lavoro nel momento in cui devo recarmi da un cliente che si trova nell’isola pedonale, si parcheggerò dove il giornalista ha citato (per ora che non si paga poi voglio vedere) ma prima passo da palazzo zanca, mi prendo l’assessore e me lo porto dietro per facchinaggio.
    Un ultima cosa che mi piacerebbe mi fosse spiegata è chi e dove prenderanno i soldi per pagare la ditta di sorveglianza privata per il parcheggio di via la farina nelle ore notturne.

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  3. senza fare nomi, basta vedere i signori politici ecc che ieri erano così tanto operativi sulla strada, per capire che non sanno cosa significhi lavorare per vivere, senza il d ….parato da un qualche stipendietto fisso, non si rendono che soprattutto per la classe –davvero– produttiva, meno sei messo in condizione di lavorare serenamente ,meno guadagni e meno puoi contribuire.Io intanto attendo che si asfaltino le strade coi soldi ecopass, ma capisco che l’ìmportante è che ci sia l’isola pedonale ed il frutteto di fronte alla prefettura, il resto non serve. Nel frattempo le classifiche parlano chiaro, ultimi in tutto.Complotto anche questo??

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  4. Estirpare il tram!

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  5. perdonatemi. io sono profondamente critico nei confronti dell’amministrazione (mi fanno schifo in senso letterale), ma reputo davvero corretta la decisione di istituire un’isola pedonale.

    poteva essere fatta meglio? forse.

    non è comoda per molti? certamente.

    determinerà problemi per talune attività commerciali? probabilmente.

    detto questo… è comunque un passo avanti rispetto all’immobilismo. è un segno che qualcosa si sta muovendo. tutto è perfettibile, ma l’errore peggiore sarebbe quello di guardare l’interesse particolare.

    si deve invece pungolare l’amministrazione sul fare quel che adesso è urgente e necessario e cioè rendere davvero fruibile l’isola rendendo efficiente quello che oggi funziona poco e male (parcheggi e mezzi pubblici).

    da cittadino devo dire con sincerità che nè ieri nè oggi ho avuto alcun problema. ma forse sono fortunato…

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  6. CastorinaCarmelo 16 Gennaio 2014 09:32

    Non capisco come alcuni dei i miei concittadini si lamentino sempre e comunque su tutto ciò che di positivo si faccia in questa città:Sulla “TARES” va benissimo,ma sulla creazione di luoghi della presenza sociale,espletata in modo sicuro ed ecocompatibile,dove i bambini si possano muovere liberamente ed i genitori più tranquilli discutere rilassarsi fare acquisti senza la paura dell’incivile abitudine che abbiamo di lasciare l’auto in doppia fila. Sono secondo me prove compiute di civismo e di Democrazia e la fruizione del suolo cittadino un diritto per troppo tempo mortificato.
    Ma sempre a dire “NO”,non sono atteggiamenti costruttivi,d’altro canto zone riservate ai pedoni ve ne sono ovunque sia nel nostro paese che altrove.
    Quindi godiamoci in sicurezza la nostra bella Messina.

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  7. CastorinaCarmelo 16 Gennaio 2014 09:43

    Se mi consente l’ultimo capoverso del suo scritto(quello sui sindacati degli immigrati…ecc).
    Secondo me: Offende fortemente la Sua INTELLIGENZA.
    Comunque ho apprezzato altri Suoi interventi in web.
    La Saluto cordialmente.

    Carmelo Castorina.

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  8. Non ti curar di lor, ma guarda e passa. Ovvero, caro Renato e collaboratori, andate avanti. Capisco solo la difficoltà di trapiantare nelle teste vuote dei messinesi in mala fede i quali, piaccia o no, per cinque anni dovranno misurarsi con il tentativo, concreto, di modificare le abitudini e gli interessi incancreniti . Buon Lavoro

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  9. MessineseAttenta 16 Gennaio 2014 09:59

    Solo un ignorante non capisce che il tram è l’unico mezzo che permette una parvenza di servizio pubblico.
    Ma non sarai, per caso, un tassista?
    Riaprite i manicomi!!!!!!!!!!!!

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  10. Comunque , complimenti per la correttezza dell’articolo. Anche questa “normalità” nello scrivere, questo essere dei professionisti che non facciano puzza di prezzolato lontano un miglio, nella nostra città, ha da essere segnalato.

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  11. Mi scusi io non capisco lei come non capisco tanti altri quando mettono l’accento sul fatto che poi si dovrà pagare il parcheggio.Ma sino ad oggi come ha fatto?Il parcheggio lo avrebbe dovuto pagare comunque,almenochè non lasciava l’auto in doppia fila, sulle strisce o cose del genere.

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  12. Ma perche’ non chiudere da contesse al viale giostra? Ma tutte, proprio tutte le strade, cosi usiamo le bici e andiamo a piedi, magari trascinando uno scoglio in segno di penitenza.
    Ora vi siete trasformati in pseudo amanti dell’ambiente non riuscendo a capire che 300 auto in fila inquinano piu di 500 in marcia.
    A proposito il sindaco dove ha lasciato la bici che usava i primi giorni? Meglio la 159 e’ piu comoda e non deve pedalare, ora attendo i commenti dei figli dei fiori che diranno che la macchina la deve usare per il ruolo che riveste, ma dell’abbigliamento ne vogliamo parlare?

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  13. AH AH da uno che si firma “parliamone” e poi scrive questo commento….. è paradossale. Cambia nick in “f8tene”! E’ meglio.., sempremeglio che scomodare Dante. Hai già il tuo sito su FB sul quale vomitare insulti contro i messinesi, sopratutto quelli che non belano zelanti ad ogni parto del supermegasindaco.

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  14. veramente i signor No a tutto sono accorinti e soci. La prima cosa da fare è sempre l’analisi costi benefici e quella vantaggi svantaggi. Cosa ci sarebbe di tanto positivo e utile nel chiudere un pezzo nevralgico della città, senza avere mezzi, posteggi, personale, strade e trasporti??
    Se le altre città lo fanno (consiglio ad accorinti di non fare stupidi paragoni con parigi, londra ecc che fa veramente ridere), vuol dire che lo possono fare perchè ne hanno le caratteristiche e i mezzi. Si concentrino sulle cose davvero utili e positive, e ne abbiamo tante da fare, anche se i buddaci che adesso si sentono grandi cittadini al passo coi tempi,sono da sempre indifferenti e conniventi con lo schifo che relega messina agli ultimi posti

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  15. perchè lei non li vede i ragazzi che chiedono l’elemosina e gli abusivi??

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  16. In una città sismica di I categoria con eventi eccezionali previsti, per tempi di ritorno attualmente non certamente stimabili, quindi variabili da 500 anni a 100 anni dall’evento del 1908, è veramente follia pensare di creare uno sbarramento lungo l’arteria principale del Piano Borzì (ancora il migliore per la città) e cioè creare un vero “trombo” nella via di fuga Nord-Sud. Il concetto di viabilità lo si deve immaginare come collettori d’acqua, ed il flusso è costituito dalla quantità di persone che con i mezzi si possono velocemente spostare da un punto A ad un punto B. Questi studi purtroppo a Messina non vengono fatti,o per lo meno non messi in pratica. Non esiste un piano di soccorso e di evacuazione dimensionato per il numero di presenti nel territorio urbano del centro. Mi limito solo a farvi ricordare che 7 anni fa per l’evento del “Segesta jet” la città era paralizzata. Questo evento era stato in mare!! Ma cosa succede se un evento tellurico crea danni alla città? Come si muoveranno i soccorsi? Non oso pensare!!
    L’isola pedonale è giusta che ci sia in una città, ma mi corre l’obbligo ricordare che Messina per la sua pianta urbanistica non consente un simile sbarramento, mentre sarebbe molto più logico mettere in pratica l’idea di super comparto destinato ad isola pedonale. Il supercomparto è formato da 4 o più isolati che si possono circoscrivere realizzando una buona isola pedonale con arredo urbano adeguato, lasciando invece inalterato il sistema viario principale, già mutilato dal tram!! Per fare questi interventi ci vuole un po’ di buon senso ed un minimo di preparazione, alla viabilità forse è meglio che mettiate un semplice idraulico, che forse sa meglio identificare i flussi di traffico. Il problema non è quello di posteggiare d’avanti al negozio, quelle sono cattive abitudini, ma è quello di garantire la percorribilità del tessuto urbano, anche con divieto di sosta e di fermata permanente!! L’importante è che le isole pedonali siano formate da super comparti edilizi ove ci sia un giusto rapporto tra spazi pieni e vuoti e posizionate dove non neghino la percorribilità della città, soprattutto se sismica. Queste aree possono essere anche usate, se giustamente individuate per punti di raccolta di protezione civile. Un cervello piccolo pensa sempre in piccolo!!! E …se io stesso sono piccolo … questi amministratori cosa sono??? A voi la risposta.

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  17. Per andare da un cliente in centro prima il parcheggio non lo pagava?

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  18. ma lei crede davvero che in caso di sisma ci saranno i vigili a fare rispettare l’isola pedonale??? sta scherzando vero…

    la prego… dica che scherza.

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  19. Il problema può essere se invece della transenna, saranno collocati sbarramenti stabili come grosse fioriere, panchine, etc. Comunque mi rendo conto che l’argomento è complesso e le esigenze sono molteplici e a volte non si può soddisfare tutti. Quello che vorrei sottolineare con il mio intervento e che si può migliorare la vivibilità di questa città rendendola anche città giardino, questo però, senza sottovalutare i problemi dei soccorsi, quotidiani e in caso di emergenza. Ricordo solo che il piano Borzì nasce dopo il 1908 per dare respiro ed un giusto rapporto tra le nuove costruzioni e le zone di fuga, e rammento che nel 1910 si camminava perlopiù a piedi e con animali, immaginiamo con gli ingombri di oggi. Pertanto un ragionamento di ipotesi urbanistica di quel livello è scattato sicuramente per tutto ciò di tragico che è stato osservato in quegli anni. Purtroppo questa città non ha altre vie importanti, e non dimentichiamo che l’autostrada oggi tangenziale è precaria per tanti motivi che non sto qua a dire… insomma per me le via di fuga vanno sempre lasciate percorribili senza togliere niente a nessuno.

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  20. per non parlare dell’imminente dichiarazione di guerra che sarà consegnata nelle mani dell’ambasciatore inglese.

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  21. Certo come no. Visto le sfilate di Pitti?

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  22. Se lei fino a ieri era abituato a lasciare la macchina in terza fila a xxxxxx con le 4 frecce non e’ un problema nostro.

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  23. A chi dice che con l’isola pedonale riempiamo stampa e tv distogliendo l’attenzione dai veri problemi di una citta’ che sta chiudendo, dico di non rompere le scatole e mandare i figli a lavorare fuori

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  24. Ho sempre il dubbio che 9 su 10 di quelli che fanno entrare il Tibet dappertutto, riuscirebbero ad indicarmelo su di un mappamondo in tempi accettabili.

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  25. beh… corretto il suo pensiero, ma immagino che le vie di fuga verranno certamente lasciate… o almeno dovrebbero essere lasciate…

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  26. E qua vi voglio…prima bisognerebbe cambiare certe mentalità ovine che vi porta a tutti a dire “sono civile” perchè lo dicono tutti…
    Io la macchina la parcheggio regolarmente e pago….qualcuno che si punge dietro un anonimo schermo e poi mette la macchina agli angoli davanti alle rampe per i disabili o come quelle fighette che un paio di mesi fa ho visto parcheggiare sulle strisce e prendersi in giro il turista che le riprendeva…
    Quindi parcheggi pieni ora aggratis e deserti tra un mese con i perbenisti anonimi dei commenti di cui sopra parcheggiati a membro di segugio….
    Ps. nella speranza che capiate questo messaggio, Vorrei ricordarvi che le ZTL non sono in regola…..

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  27. Premetto che sono felicissima di quest’isola pedonale. Ho sempre amato camminare, NON SONO UNA “NULLAFACENTE” NE’ UNA FIGLIA DEI FIORI, ho un cane ed una passeggiata quindi sono “obbligata” a farla. Detto ciò, mi chiedo… ma se ci fosse un terremoto… non è assolutamente vietato mettersi in macchina, che ci sia o no questo pezzetto di strada bloccato??? Non ci sono i famosi punti di raccolta dove doversi fermare e che sono immediatamente raggiungibili a piedi? o dovremmo tutti metterci in macchina per correre suonando all’impazzata verso un punto (per tutti diverso, probabilmente dettato dalla paura e non dalla ragione)sconosciuto? E se ci fosse un maremoto..la mia macchina diventa un sottomarino?? E poi tra l’altro come hanno ovviamente detto…è chiaro non rimarrebbe chiusa..e se ci fossero anche le aiuole saranno sempre garantiti i passaggi alle ambulanze, ai carabinieri ai vigili del fuoco e quant’altro. Per carità messinesi, se c’è un terremoto non prendete la macchina, per la vostra salute e quella di tutti gli altri concittadini, raggiungete i vostri punti di raccolta a piedi (non trovereste posto con la macchina). Magari sarà sbagliato il mio ragionamento ma mi hanno insegnato da sempre così fin dalla scuola elementare.
    Detto ciò, ribadisco la mia felicità, non vedo l’ora l’isola diventi più appetibile E SPERO VIVAMENTE NON CI SIANO ALTRE SIGNORE DI 69 ANNI (o chiunque altro) A FREGARE LE PIANTINE DI PIAZZA CAIROLI! Che testa di c.

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  28. Cara Messinese Attenta (e poco garbata), un servizio pubblico per potersi definire tale deve produrre un beneficio per la collettività: il saldo fra i costi e i ricavi, fra i disagi e i vantaggi, deve risultare positivo.
    Sotto il profilo economico, pur volendo dimenticare il bagno di sangue dei costi di realizzazione – variante “Vara” e contenzioso Gepco Salc compresi – è sotto gli occhi di tutti che la gestione corrente è fallimentare, con deficit annui di svariati milioni di euro, e non si tratta di perdite di una società privatistica, bensì di milioni di euro di risorse finanziarie perse anno dopo anno dalla collettività, cioè da noi…
    Se a questo disastro economico facesse riscontro un miglioramento della vivibilità cittadina si potrebbe, tutto sommato, “piangere con un occhio”, ma a fronte di una realizzazione che ha deturpato irrimediabilmente le vie di ampio respiro che caratterizzavano la nostra città, che ha soffocato l’economia di quella miriade di piccoli/medi esercizi che su quelle vie si affacciavano, componente determinante del PIL e dell’occupazione cittadina, quali benefici ha avuto la nostra città in termini di viabilità e di vivibilità? I due budelli a cui è stato ridotto il viale San Martino – e non solo – perennemente intasati e la corsia del tram perennemente deserta? Il numero di vetture è palesemente inadeguato, i due capolinea sono sempre più lontani e sempre meno fruibili dalle aree di maggior insediamento abitativo della città. Dove e quali sono i benefici oggi? Nella attuale situazione economica ci illudiamo che si possa raddoppiare il numero delle vetture quando non si trovano risorse economiche neanche per riparare quelle danneggiate? Ci illudiamo che si possa estendere il percorso avvicinandolo a tutte le famiglie che giornalmente si devono spostare per lavoro/scuola? Rimaniamo con i piedi per terra piuttosto, e come si dice a Messina: “leviamoci mano”, la nostra città ha il dovere di utilizzare nella maniera più efficace possibile la poca superficie pianeggiante di cui dispone, certo non come cespugli di erbacce in estate e stagni di acqua piovana in inverno…
    Sarò ignorante, non sono un tassista ma ho rispetto di tutti coloro che si guadagnano la vita onestamente, compresi i tassisti, ed ho anche rispetto delle opinioni altrui.

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  29. Ovviamente e’ giusto non prendere le auto per raggiungere i punti di raccolta ma… esistono i vecchi, i disabili etc.. io posso commettere errori la P.A. no.

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  30. Se vai fuori tu facciamo prima, avremo una persona intollerante in meno

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