“Crearsi il lavoro, dimenticare il posto”: a Ficarra convegno su giovani, lavoro ed impresa

“Crearsi il lavoro, dimenticare il posto”: a Ficarra convegno su giovani, lavoro ed impresa

“Crearsi il lavoro, dimenticare il posto”: a Ficarra convegno su giovani, lavoro ed impresa

mercoledì 01 Dicembre 2010 - 10:43

All’incontro, in programma il 3 dicembre a Palazzo Busacca, interverrà l’assessore regionale alla Formazione, Mario Centorrino

Giovani e futuro, idee a confronto e proposte per lo sviluppo occupazionale delle nuove generazioni, questi i temi che saranno dibattuti nel corso del convegno sul tema: “Crearsi il lavoro, dimenticare il posto” in programma venerdì 3 dicembre, alle ore 18, nei locali di Palazzo Busacca a Ficarra.

L’incontro è promosso dal sindaco del Comune nebroideo, Basilio Ridolfo ed è rivolto ai giovani, alla stampa ed agli imprenditori nell’intento di creare una sensibilizzazione della politica alle esigenze del mercato del lavoro.

Il dibattito vedrà la presenza dell’assessore regionale all’Istruzione ed alla Formazione, Mario Centorrino, che tratterà gli aspetti fondamentali della prospettiva “giovani-lavoro”, soprattutto con riferimento ai percorsi formativi mirati all’inserimento sociale in base alle leggi vigenti.

Alla manifestazione interverranno l’esperta di imprenditoria femminile, Alessandra Piccolo e l’ esperto di imprenditoria giovanile, Sergio Amato che approfondiranno la normativa, le opportunità e le procedure tenuto conto che in Sicilia, pur alla presenza di importanti problemi economici e sociali, le agevolazioni per i progetti di impresa per i giovani e per le donne ci sono state e continueranno ad esserci.

Il taglio della conversazione-seminario sottolineerà la funzione di tutte le agevolazioni in atto, il cui scopo è portare nel nostro contesto lo spirito d’impresa, l’idea che l’iniziativa e la fattività organizzativa in ogni settore attendibile può creare benessere, ricchezza e dare stabile cittadinanza alle istituzioni imprenditoriali, in luogo dell’assistenzialismo.

“Nonostante i disagi del dopoguerra e il ritardo in termini di capacità competitiva dei nostri luoghi, siamo una generazione – afferma il Sindaco Ridolfo – cresciuta nel benessere economico-sociale che ha rallentato l’aspirazione verso la vita adulta, responsabile e desiderosa di piena autonomia.

Le cause del fenomeno sono riferibili ai lunghi, seppur opportuni, processi formativi, l’eccessiva corsa verso le professioni ritenute socialmente qualificanti, l’abbandono di attività tradizionali e il loro aggiornamento o trasformazione, la non disponibilità a fare impresa e a farla in maniera moderna, la difficoltà di accedere al credito, il modello di famiglia “iper-protettiva”, l’assistenzialismo spesso clientelare voluto dalla politica, le carenze di comunicazione e di potere “persuasivo” a favore delle provvidenze predisposte dal sistema Europa per favorire l’iniziativa.

Svolgere interventi capillari a livello locale per informare e dibattere sulla necessità di un nuovo corso, è il meno che un amministratore pubblico responsabile e che ama la sua comunità, debba fare”.

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