Notte della cultura. Dal Campanile alla strada, Messina alza la “cresta”: tutti gli scatti di una serata di cui già si attende il bis

Notte della cultura. Dal Campanile alla strada, Messina alza la “cresta”: tutti gli scatti di una serata di cui già si attende il bis

Notte della cultura. Dal Campanile alla strada, Messina alza la “cresta”: tutti gli scatti di una serata di cui già si attende il bis

domenica 13 Febbraio 2011 - 14:56

Famiglie, giovani, anziani, bambini: tutti in strada per riappropriarsi di una Messina troppo spesso considerata -Cenerentola- ma che per una notte ha vestito i panni di nobile principessa

«Messina è affamata di cultura», ed i messinesi, aggiungiamo, attendono già il bis. Questa la frase pronunciata dal sindaco Buzzanca in occasione della presentazione degli eventi patrocinati dalla Provincia Regionale per la “Notte della Cultura”. I fatti, è giusto riconoscerlo, hanno dato ragione al primo cittadino (e prima ancora all’ex assessore Giovanni Ardizzone). Perché ieri la città dello Stretto ha mostrato sì la voglia di scendere in strada e godere di bellezze troppo spesso sottovalutate, ma al tempo stesso ha manifestato il bisogno di condividere e vivere la “piazza” senza condizionamenti, senza pensieri, ma solo apprezzandone le qualità. Parlano chiaro le tante immagini che potrete visualizzare cliccando su photogallery (inviateci anche gli scatti della “vostra notte”): decine le persone che hanno atteso con pazienza di poter entrare ad ammirare la bellezza de ”I doppi di Caravaggio”, le mostre fotografiche allestite a Palazzo Zanca e Palazzo dei Leoni, i tesori del Duomo, di assaporare il gusto della storia racchiusa tra le mura di Forte San Salvatore, di scoprire la semplice bellezza di piazze e chiese che hanno accolto centinaia di visitatori. Ieri Notte Messina è stata solo dei messinesi, di quelli “normali”, di quelli che di giorno non hanno il tempo di soffermarsi ad apprezzare l’intima dimensione di una città che spesso purtroppo, ma non per propria colpa, regala troppe delusioni. Delusioni per qualche ora spazzate via dall’emozione di aver ammesso con orgoglio di sentirsi veramente cittadini dello Stretto, padroni di un territorio spesso “sbeffeggiato”, umiliato e messo all’angolo, ma che ieri notte ha alzato la “cresta”, quasi a ricordare il Gallo che svetta sull’imponente Campanile.

Promossa dunque la macchina messa in moto dall’amministrazione comunale, che dal successo di questa terza edizione della Notte della Cultura deve cercare di acquisire la “benzina” necessaria per fare un balzo in avanti -costruendo- il volto della Messina targata 12 febbraio 2011. Oltre agli scatti fotografici che testimoniano l’ottima riuscita dell’evento, anche le soddisfatte dichiarazioni e le considerazioni dei tanti cittadini che hanno affollato le strade, la maggior parte dei quali concordi nel riconoscere il “bisogno” di organizzare con più frequenza manifestazioni di questo tipo.

“Propongo di istituire un sabato della cultura con cadenza mensile o a sabati alterni”, “Non una notte della cultura ma due tre quattro….cento week end della Cultura. Vuoi vedere che è forse la strada giusta per una nuova Messina”, “Bella serata mi verebbe da rispondere a quelle persone che sostengono che -a Messina non c’è niente per i turisti-, -Spero che si organizzi un’altra notte della cultura anche in estate !!”. Questi solo alcuni dei commenti lasciati anche su Tempostretto.it, specchio di quella voglia di ripartire, magari proprio dalla cultura.

Diverse, come scritto anche nel precedente articolo, gli aspetti da migliorare, su tutti, se di ”notte” si vuole parlare, l’apertura, appunto per tutta la notte, dei siti che hanno accolto manifestazioni ed eventi. Numerosi infatti i cittadini che, proprio in virtù delle tante iniziative organizzate, non sono riusciti a visitare tutto quello che era stato previsto nel -nottambulo- tour culturale, e ciò anche perché intorno alle 2.30 (gli eventi hanno preso il via alle 18.30), molti Palazzi avevano già chiuso battenti. Qualche problema anche per il servizio bus-navetta allestito per le visite alla cittadella: a detta di molti corse insufficienti ed eccessiva calca a bordo degli affaticati bus Atm. Una critica, se così vogliamo definirla, da considerare però in un’accezione decisamente costruttiva, perché “figlia” del desiderio di riscatto di un’intera comunità: una comunità che per una notte ha mostrato di non essere solo “buddace” e che si è -ri-scoperta profondamente legata ad una città troppo spesso Cenerentola. Ma che stavolta ha vestito i panni di una Principessa. (Elena De Pasquale)

(su photogallery tutti gli scatti di Dino Sturiale)

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