"Dall'abolizione scellerata del Rdc un'emergenza povertà, rafforziamo lo Sportello" VIDEO

“Dall’abolizione scellerata del Rdc un’emergenza povertà, rafforziamo lo Sportello” VIDEO

Marco Olivieri

“Dall’abolizione scellerata del Rdc un’emergenza povertà, rafforziamo lo Sportello” VIDEO

Tag:

sabato 20 Gennaio 2024 - 07:28

L'assessora alle Politiche sociali del Comune di Messina, Alessandra Calafiore: "Con Inps e Centro per l'impiego un sostegno a chi è in difficoltà"

MESSINA – Fine del reddito di cittadinanza: un’emergenza sociale e “una scelta scellerata” per l’assessora comunale Alessandra Calafiore. Mentre risultano dodicimila le domande a Messina e provincia per essere inseriti nel reddito d’inclusione, c’è la necessità di rafforzare lo sportello unico – che vede già insieme Inps, Comune e Centro per l’impiego – per il contrasto alla povertà. Sottolinea l’assessora: “Ogni martedì, a palazzo Satellite di Piazza della Repubblica, dalle 9 alle 12.30, al piano terra, c’è un punto di riferimento fisso per le persone in difficoltà. Abbiamo deciso di unire le nostre forze per fornire in tempo reale, attraverso i funzionari dei vari uffici, le risposte in questo momento così complicato. Quasi 400 già sono stati i cittadini che, in soli 3 mesi dalla sua istituzione, hanno potuto usufruire dei servizi offerti dallo Sportello unico di accompagnamento verso le misure di contrasto alla povertà”.

“Tirocini e formazione lavoro come obiettivi ma il danno per l’eliminazione del Rdc è indelebile”

Evidenzia l’assessora: “L’abolizione del reddito di cittadinanza (Rdc) e oggi la misura del reddito d’inclusione? Non si è tenuto conto delle reali esigenze delle persone. Ci sarà tutta una fascia scoperta e priva d’aiuto. Noi aiutiamo le persone in difficoltà per fronteggiare l’emergenza. La Sicilia, la seconda regione per numero di percettori di reddito di cittadinanza, pagherà in modo indelebile le conseguenze delle scelte scellerate del governo nazionale. Ci sono persone, a 59 anni, che non sanno come sostenersi, ad esempio. Noi proponiamo la formazione lavoro e si percepiscono 350 euro, se si segue con continuità, ma la formazione non è adatta a tutti. Dipende dall’età e dall’esperienza. Però sono orgogliosa che tante persone abbiano conseguito le patenti B e quelle superiori, necessarie per svolgere alcune attività lavorative. A volte genitori e figli insieme. E abbiamo attivato 217 tirocini. Un vero strumento di contrasto alla povertà. Serve una formazione che non crei precariato. Anche con i Puc, Progetti utili alla collettività, rafforzeremo queste misure. Allo stato attuale, sono 400 i corsi di formazione proposti”.

Si legge in una nota dell’amministrazione comunale: “Comune, Inps e Centro per l’Impiego di Messina rappresentano un’interfaccia unica con la quale i cittadini interessati hanno avuto l’opportunità di rivolgersi per avere informazioni chiare e assistenza riguardo alle nuove procedure per l’accesso ai benefici previsti dalla nuova normativa. Normativa che prevede il supporto per la formazione e il lavoro (Slf) e l’Assegno di inclusione (Adi)”. L’obiettivo è pure facilitare la “presa in carico” da parte dei Servizi sociali lì dove ne ricorrono i presupposti di legge.

Povertà, fragilità ed esclusione sociale, più che un’emergenza sono un problema strutturale a Messina. Lo Sportello nasce dalla volontà dell’assessora alle Politiche sociali Calafiore, del direttore provinciale Inps di Messina Gaetano Minutoli e del dirigente del Centro per l’impiego Giacomo De Francesco. Attraverso lo Sportello unico, è possibile, dopo l’eliminazione del reddito di cittadinanza, “monitorare le diverse necessità e i bisogni, forendo un più completo quadro della situazione attuale, già sotto osservazione dei Servizi sociali”, fa sapere il Comune.

Articoli correlati

7 commenti

  1. L’assessore ricorda il parere del suo leader di partito sul RDC?

    2
    3
  2. Assessore, Mio nonno non era impigato nel pubblico e neanche mio padre, la mattina da giovani si slzavano dal letto alle 6:00 per andare a lavorare, lavoro che come adesso non c’era, ma umilmente sbarcavano il lunario con qualsiasi dignitoso lavoro e mantenevano la famiglia, non compravano a rate e non avevano capi griffati e viaggiavano con autobus o a piedi e a 65 anni lo stato dava la pensione sociale cosi la chiamavano. Con l’avvento del reddito di cittadinanza, i giovani per interessi elettorali percepivano la ex pensione sociale a 20 anni perdendo la volonta’ di lavorare in cambio di soldi facili. Asssessore, eviti queste esternazioni sulle spalle di chi lavora e dovrebbe mantenere una pletora di nullafacenti che stanno seduti nelle piazze e nei bar in attesa dell’arrivo dei soldi del reddito senza faticare.

    8
    9
    1. Buongiorno,
      credo che lei abbia una visione che non corrisponde alla realtà.
      Cordiali saluti e grazie per l’attenzione

      4
      4
  3. “Il colpo di genio di coloro che prendono 15 mila euro al mese è stato convincere chi ne prende 2000 che il problema sono quelli che ne prendono 500…” (dal web)

    3
    1
  4. Nel 2019 veniva erogato il reddito di cittadinanza, e già a novembre del 2021 veniva acclarato che ben 48 milioni di euro erano stati elargiti senza che fossero effettivamente dovuti 😱….danno erariale e danno ai veri poveri 😖😤….. Direttore, dissento dalla sua risposta data a Lentopede( ne condivido il commento), perché a mio avviso è lei che ha una visione che non corrisponde a ciò che abbiamo sul territorio, perché questo reddito di cittadinanza è stato una pacchia per tanti approfittatori e nullafacenti e non è che abbia cambiato lo stato della povertà che c’ era e continua ad esserci….quando non c era come si faceva ????? Si sbarcava il lunario con i lavori più umili che adesso vengono scansati come fare le pulizie ,o badanti agli anziani ….io provengo da una realtà povera e a 14 anni me sono andata a lavorare per aiutare la mia famiglia che era indigente e che veniva aiutata all’ epoca soltanto dalla chiesa con i vestiti usati ( adesso c’ è la spesa che danno ,tante associazioni che aiutano,e la Croce Rossa che da uno di tutto ) Sant’ Egidio,e da menzionare la mensa di Sant’Antonio che distribuisce pasti gratuitamente a chiunque necessita senza il clamore che ne fa la presidente della Messina Social City che tra l’altro è pagata per aiutare chi ha bisogno, in quanto non è una partecipata che opera gratuitamente sul territorio a favore dei disagiati …..ci tengo a rimarcarlo perché il Fatebenefratelli esiste VERAMENTE ed è silenzioso,operativo ,funzionante e funzionale e soprattutto GRATUITO perché si avvale di tanti volontari che aiutano ,e della generosità di chi dona qualsiasi cosa per il prossimo bisognoso….. a loro va il mio GRAZIE e la mia approvazione !!!!

    3
    4
  5. Il reddito avrebbe permesso a lei Rosaria di godersi la sua meritatissima adolescenza, ed avrebbe impedito a chi la sfruttava, perché immagino non sia stata assunta regolarmente, di speculare sul bisogno altrui.
    L’alternativa al reddito non può essere il lavoro sotto pagato o peggio in nero o comunque il ricatto legato al bisogno, anche perché persino il mercato del lavoro in nero è saturo.

    1
    1
  6. Egregio Arcistufo, vuole mettere la soddisfazione di lavorare per poter contribuire con le proprie 🖐️🖐️, ad aiutare la propria famiglia, e non assistere passivamente a un mantenimento che comunque non mi avrebbe garantito un’adolescenza spensierata, perché sarebbe servito a poter mangiare e non so se sarebbe bastato a pagare le utenze in quanto non so le cifre che vengono elargite…..il povero non vuole assistenzialismo a oltranza, ma vuole avere la sua dignità di persona che parte proprio dal lavoro, un diritto citato ampiamente nella Costituzione ….il lavoro nero si debella con i controlli come ogni cosa illegale esistente…. d’altronde ci sono le figure preposte per farlo….ha RAGIONE nel dire che a 14 anni non ero assunta con i diritti lavorativi spettanti, e ho lavorato una vita intera per NIENTE a livello di contributi ….. l’alternativa però era assistere al declino della mia famiglia….non avrei mai potuto assistere impotente alla povertà che già mi arrecava dolore con atti di bullismo a scuola per i miseri vestiti che indossavo, per le condizioni in cui vivevo🥺……il povero ha una grande dignità che cozza con l’essere “mantenuto” perché si mina il proprio equilibrio interiore perché sai che non ti meriti un assistenzialismo perché non l’hai scelto tu di essere povero …..ti ci ritrovi, e te ne vuoi uscire disperatamente perché ti senti diverso, stai peggio degli altri e hai una sofferenza che nessun reddito di cittadinanza potrà MAI colmare e renderti al pari degli altri perché sarai SEMPRE considerato quello del reddito di cittadinanza che vive alle spalle dello Stato!👋

    2
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007