Dallo Stretto alla Rai, la Zancle Flute Ensemble porta la sua musica in tv: "Una grande emozione"

Dallo Stretto alla Rai, la Zancle Flute Ensemble porta la sua musica in tv: “Una grande emozione”

Giuseppe Fontana

Dallo Stretto alla Rai, la Zancle Flute Ensemble porta la sua musica in tv: “Una grande emozione”

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domenica 04 Febbraio 2024 - 07:53

Il gruppo di flautiste è partito da Messina e ha portato tre brani a "E viva il videobox". Saranno in onda dopo il 10 febbraio

MESSINA – Sono in cinque, tutte donne, tutte partite dallo Stretto per un’avventura con cui puntano a conquistare, concerto dopo concerto, sempre più pubblico e non solo in Sicilia. Si tratta di Mara Caliò, Maddalena Cefalì, Costanza Ferlazzo, Cristina Oliveri, tutte flautiste del conservatorio A. Corelli, e Daria Grillo, insegnante alla “Bastiano Genovese” di Barcellona P.G. Insieme hanno formato la Zancle Flute Ensemble, un quintetto pronto a portare la propria musica ovunque. Tanto da essere state “convocate” in Rai, nei giorni scorsi, dove si sono esibite per il programma “E viva il Videobox”. La puntata andrà in onda dal 10 febbraio in poi.

“In Rai un’esperienza bellissima”

La prima a parlare è Costanza, in un mix di voci entusiaste e spesso sovrapposte: “L’esperienza è stata bellissima, molto positiva. Abbiamo trovato un ambiente molto accogliente, con persone coinvolgenti e piene di idee. La registrazione è andata molto bene, abbiamo suonato tranquillamente dopo esserci presentate. Un’esperienza positiva e da rifare”. “Parliamo di una tv nazionale, guardata da milioni di persone. Ci stiamo mettendo la faccia e più che emozionante siamo quasi spaventate, ma in modo positivo”. In Rai le flautiste hanno suonato “Manola” di Nunzio Ortolano “Danza dei piccoli cigni” dal Lago dei cigni di Tchaikovsky, entrambe arrangiate da Cristina Oliveri, e la Hogwarts March di Patrick Doyle da Harry Potter e il Calice di Fuoco, arrangiata da Andrea Spera.

Zancle Flute Ensemble

La nascita del gruppo

“Il gruppo nasce da un’idea della professoressa Laura Paone – ha raccontato in un turbinio di voci poi Maddalena, che del quartetto originale è l’unica non nata a Messina (è di Cortale, in provincia di Catanzaro) – una delle nostre docenti di flauto al conservatorio. Durante la materia ‘Strumenti della famiglia’. Inizialmente si è partiti da Mara, Cristina e Costanza, poi sono arrivata io. Abbiamo capito che il gruppo funzionava e abbiamo iniziato a proporti all’esterno, per farci conoscere e portare la nostra musica. Abbiamo contattato anche gli istituti italiani di cultura nel mondo”.

I primi concerti

Le ragazze hanno poi ripercorso i concerti fatti: “Il nostro primo concerto ufficiale l’abbiamo fatto a Castelbuono nell’agosto 2023, nell’ambito del festival Castelbuono classica, al fianco di artisti di alto livello. Eravamo partite a maggio con il progetto e ci siamo esibite qualche minuto durante la Notte Bianca di Sant’Antonio. Poi appunto Castelbuono, a settembre Dinnammare, un concerto suggestivo davvero per lo scenario della zona e del Santuario, per il quale diciamo grazie a Immacolata Pulicano, presidente dell’Ars Nova di Messina. E intanto abbiamo suonato in conservatorio per diversi saggi, oltre che a Milazzo per un memorial sulle vittime della mafia nelle scuole e a dicembre all’Immacolata, la Chiesa di San Francesco, e a Casalvecchio siculo”.

In quattro in tv, ma in cinque nella quotidianità

Poi una precisazione: “Siamo nate come quintetto ma alla Rai per un imprevisto siamo andate in quattro, ma Daria, che non è partita con noi, è membro attivo del gruppo”. E invece il sogno? “Lo scopo di tutto è quello di divulgare il più possibile la nostra musica. Non vorremmo fermarci a Sicilia e Calabria, abbiamo partecipato a Viva il videobox proprio perché magari da cosa nasce cosa, speriamo sia di buon auspicio”.

Le musiciste poi ripercorrono i mesi scorsi, tra momenti difficili e di grande entusiasmo: “Ci sono state incomprensioni tra di noi, com’è normale, perché gestire il tempo con vite totalmente diverse è complicato. Una ragazza si è trasferita all’inizio ed era difficile gestire la lontananza, ad esempio. Ma quando vediamo negli occhi di chi ci ascolta la soddisfazione per ciò che sento è la cosa più bella, vale tutti i sacrifici. Parliamo di studio individuale, anche fino a cinque ore, poi le prove insieme, due o tre ore al giorno, e tante ore al computer, incastrate tra le lezioni al conservatorio e le prove. Non è semplice ma ci proviamo comunque: siamo felici fin qui e fiduciose sul futuro”.

Un commento

  1. brave……

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