A denunciarlo per un post Facebook era stato il dirigente comunale Riccardo Pagano, licenziato da De Luca e reintegrato dal Tribunale del Lavoro
Messina – E’ pareggio, al momento, sul piano giudiziario della querelle tra il dirigente comunale di Messina Riccardo Pagano e Cateno De Luca, che da sindaco di Messina che tra il 2020 e il 2021 non risparmiava critiche “colorate” ai dipendenti comunali a tutti livelli né ai consiglieri comunali, entrambi in qualche occasione etichettati come “asini volanti”.
Il post della discordia
Per quella frase Pagano aveva querelato De Luca, ora assolto dal giudice monocratico Barbagallo. L’oggi sindaco di Taormina, difeso dagli avvocati Salvatore e Gianmarco Silvestro, era accusato di diffamazione per un post su Facebook del 2020 in cui adoperava l’epiteto, all’interno di un contenuto relativo ad una sentenza del Cga su alcuni dirigenti comunali, compreso Pagano.
Il giudice lo ha scagionato con formula piena “perché il fatto non sussiste”, insomma non era diffamazione.
Prima battaglia vinta da Pagano
Se questa battaglia giudiziaria si è risolta a favore di De Luca, almeno in primo grado, precedentemente era stato Pagano ad avere la meglio: il dirigente, licenziato dall’allora sindaco nell’ambito di una più ampia riduzione dei quadri di Palazzo Zanca, è stato reintegrato nel 2021 dopo la sentenza del Tribunale del Lavoro.

E che c’è paragone tra le due questioni? Questa è una povera pubblicità progresso per non dire altro
Quindi, da domani, oltre a “capra” (cit. Sgarbi), possiamo usare “asini volanti” (cit. Cateno De Luca), nelle nostre conversazioni ?
Chiedo per un amico.
Avrei voluto vedere se gli dava dell’ asino al giudice , se il fatto non sussisteva 😤😡😖….da bambina ,l’ insegnante mi apostrofava dandomi dell’ asino e spesso mi venivano messe le orecchie lunghe fatte di cartone e legate da uno spago perché non mi entrava in testa la matematica…..la frase SEI UN ASINO,E QUELLE ORECCHIE INDOSSATE MI ESPONEVANO AL “GIUDIZIO” DEI MIEI COMPAGNI E RICORDO IN MODO INDELEBILE LA SOFFERENZA DELLA DERISIONE NELL’ ESSERE DEFINITA UN ASINO CHE PURTROPPO È ASSOCIATO ALL’ IGNORANZA CHISSÀ PERCHÉ VISTO CHE LO RITENGO UN ANIMALE FIN TROPPO PAZIENTE E LAVORATORE ,VISTO I CARICHI CHE HA SEMPRE DOVUTO TRASPORTARE E DIREI PURE CON CARATTERE VISTO CHE SE GLI GIRANO SCALCIA…..EPPURE L HO “DETESTATO ” PER ANNI…..DARE DELL’ ASINO È UN OFFESA CHE SARÀ PURE IRRILEVANTE PER IL GIUDICE MA VA A LEDERE NEL MOMENTO IN CUI LO SI FA AL PUBBLICO ,SUI SOCIAL DOVE IMPAZZANO I LEONI DA TASTIERA…..BISOGNA REDARGUIRE CHI USA LE PAROLE PER INSULTARE, SBEFFEGGIARE,CALUNNIARE ….A MIO AVVISO ANDAVA “CONDANNATO SENZA SE E SENZA MA”😏PERCHÉ PER ME SUSSISTE ECCOME!!!!!!PS,RICORDO CHE L’ EX SINDACO PER LA PAROLA CRETINO RIVOLTAGLI DA UN COMMERCIANTE PASSÒ ALLE VIE LEGALI E DIFFIDO’ CHI PUBBLICAVA IL VIDEO CON LA PAROLA LESIVA…..CHISSÀ SE IL FATTO NON SUSSISTE PURE PER IL “CRETINO “
I boomers non conoscevano l’epopea del social network. L’avessero conosciuta, non avrebbero parlato più di “prevalenza”, ma di “dittatura universale”.
Scrivevano: «Una società che egli si compiace di chiamare “molto complessa” gli ha aperto infiniti interstizi, crepe, fessure orizzontali e verticali, a destra come a sinistra, gli ha procurato innumeri poltrone, sgabelli, telefoni, gli ha messo a disposizione clamorose tribune, inaudite moltitudini di seguaci e molto denaro. Gli ha insomma moltiplicato prodigiosamente le occasioni per agire, intervenire, parlare, esprimersi, manifestarsi, in una parola (a lui cara) per “realizzarsi senzaseesenzama”». Avevano in mente la televisione, i giornali, le radio. Non potevano pensare che, tra le “innumeri poltrone” e gli “infiniti interstizi”, il “SUPERDOTATO” avrebbe avuto a disposizione i vertiginosamente vasti spazi della “blogosfera”
La legge è uguale per tutti.
Quasi.