De Luca: "La vittoria a Messina con voti in fuga dal centrosinistra una guida per le regionali"

De Luca: “La vittoria a Messina con voti in fuga dal centrosinistra una guida per le regionali”

Marco Olivieri

De Luca: “La vittoria a Messina con voti in fuga dal centrosinistra una guida per le regionali”

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martedì 05 Luglio 2022 - 07:00

Precisa il candidato alla presidenza della Regione siciliana: ""Il centrosinistra non si illuda: la mia candidatura non sottrarrà voti al centrodestra".

MESSINA – “Sfatiamo un mito. Non sono di centrodestra. Ho il mio percorso politico (iniziato nelle file della Dc, dal 1986, n.d.r.) ma il mio movimento, Sicilia Vera, è trasversale e a Messina abbiamo vinto prendendo molti voti a 5 Stelle e centrosinistra. Ho fatto più cose di sinistra io, che tutta la sinistra messa assieme. Sono un comunista al cubo perché sono attento al sociale”.

Cateno De Luca, dopo aver azzeccato tutte le mosse strategiche che hanno portato all’elezione di Basile come sindaco, appare inarrestabile. Il suo ragionamento provocatorio è in vista delle regionali: “Il centrosinistra non si illuda: la mia candidatura alla presidenza della Regione siciliana non sottrarrà voti al centrodestra. Lo dimostra il voto a Messina, che io ho utilizzato per verificare la mia azione elettorale alle regionali”.

Il candidato alla presidenza della Regione siciliana e promotore, con l’europarlamentare Giarrusso del movimento “Sud chiama nord”, tiene a precisare: “Il centrodestra alle amministrative ha retto e il voto disgiunto (6 per cento) a danno di Croce è stato fisiologico. Noi abbiamo vinto con un voto omogeneo nel territorio perché, anche sulla base del sondaggio effettuato, è emerso l’apprezzamento nei confronti della mia amministrazione. Non è vero che il consenso sia stato solo popolare. Anche l’affluenza del 55,64 è fisiologica, in linea con i dati nazionali, a parte i problemi che ci sono stati nello spostamento delle sezioni per alcuni elettori”.

“Abbiamo avuto avversari scarsi”

“Abbiamo avuto avversari scarsi a Messina, prevedibili – dichiara l’ex sindaco – che hanno lavorato per farci fuori al primo turno mentre noi avevamo impostato tutto per vincere proprio al primo turno. La città ha punito i partiti che si sono coalizzati contro di me. Il crollo del centrosinistra è la testimonianza che la città non ha gradito gli atteggiamenti strumentali del Pd e dei 5 Stelle. Qui a Palazzo Zanca abbiamo un’anomalia nazionale con il dominio di un monocolore lontano dalle coalizioni tradizionali”.

“L’unico che entrava nel merito degli argomenti – sostiene il leader di Sicilia Vera – è stato Sturniolo. Alessandro Russo sarebbe stato più efficace, rispetto a De Domenico, perché da consigliere comunale avrebbe potuto più argomenti. Glielo avevo detto di candidarsi con noi perché, in caso contrario, i suoi, quelli del suo schieramento, lo avrebbero fatto fuori. E così è stato”, provoca l’esponente di “Sud chiama Nord

“Due domande – ha polemizzato De Luca – da porsi sono perché Messina sia stata esclusa dagli exit poll e perché qui i leader nazionali siano venuti solo attaccarmi. L’obiettivo è ignorare l’anomalia messinese e impedire che venga conosciuta a livello nazionale”.

“Ho faticato per comprimere la mia megalomania politica”

Aggiunge l’esponente di Sicilia Vera: “In questa competizione, ho dovuto faticare per comprimere il mio ego, la mia megalomania politica. Abbiamo studiato ogni mossa, non lasciando nulla al caso, per far raggiungere a Federico Basile la notorietà politica, di cui era privo all’inizio della campagna”.

Nel gruppo strategico delle elezioni (nella foto), con l’ex sindaco, il vicesindaco Francesco Gallo (“Ha rinunciato alla sua campagna elettorale per il Consiglio per lavorare a sostegno del progetto a favore di Basile”, ha detto De Luca), il presidente di Sicilia Vera Giuseppe Lombardo (presidente di Messina Servizi, definito “l’uomo dei numeri” per le liste dallo stesso leader) e qui, sempre come dirigente del movimento, Roberto Cicala (presidente di Patrimonio Spa).

Gallo, Basile, De Luca e Cicala al Salone delle bandiere

“Non sono accostabile al centrodestra e il Pd non pensi di approfittarne”

Per il candidato alla presidenza della Regione siciliana, “c’è un dato che emerge dal voto delle amministrative di Messina e che va tenuto presente in vista delle elezioni regionali, ovvero la mia presenza in campo non distoglie preferenze dal centrodestra. È un dato che deve far riflettere oggi soprattutto il centrosinistra che accoglie la mia candidatura alla presidenza della Regione con ottimismo, pensando che questo possa in qualche modo avvantaggiarli. Una teoria che mi aveva già illustrato Anthony Barbagallo (segretario regionale del Partito democratico, n.d.r.) quando a Pedara avevamo sottoscritto il famoso patto della granita alla mandorla tostata”.

Un’altra annotazione di colore, quella di De Luca, con il “patto della granita”, alternata a ragionamenti politici ed elettorali più sostanziosi. Dopo aver inviato messaggi al centrodestra, ora ne lancia al centrosinistra, puntando sempre a scompaginare le coalizioni: ” I dati di Messina dicono che, rispetto al voto del 2018, il Movimento 5 stelle ha registrato il 57% in meno di preferenze, il centrosinistra il -48% mentre pressoché inalterato invece risulta il dato del centrodestra, con il suo potere consolidato. È un dato che conferma che Cateno De Luca innanzitutto non è accostabile al centrodestra. Inviterei anche una volta per tutte la stampa a smettere di catalogarmi come candidato di destra o centrodestra quando parla di me”.

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2 commenti

  1. bonanno giuseppe 5 Luglio 2022 07:27

    BUCCA LARGA BUDDACE IN PETRA NON SI SMENTISCE…..

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  2. Piaccia o no l’esito è inequivocabile. Continuare a rosicare non serve.

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