Su il sipario: “ProTesto” va in scena al Teatro Savio

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Su il sipario: “ProTesto” va in scena al Teatro Savio

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sabato 23 Novembre 2013 - 10:43

S’inaugura domenica 24 novembre alle 21.00 nei locali del Teatro Savio la rassegna teatrale “Atto Unico. Scene di Vita. Vite di Scena” organizzata da “QuasiAnonimaProduzioni”

Al via la rassegna teatrale “Atto Unico. Scene di Vita. Vite di Scena” che debutta domenica sera alle 21.00 sul palco del Teatro Savio.

Toccherà a “ProTesto”, spettacolo liberamente ispirato al libro “Il non-luogo rivoluzionario” di Vincenzo Quadarella, inaugurare la manifestazione portando in scena i vari temi che saranno ripresi ed affrontati negli appuntamenti successivi in cartellone, a partire dal rapporto tra l’io, la coscienza e gli altri, declinato in una cruda analisi del nostro tempo in parole e musica.

Le parole saranno quelle suggerite dagli scritti di Platone, Seneca, Manzoni, Montale, Bufalino, Fromm, Russell, Kant, Rousseau e Zagrebelsky. La musica, quella dei più impegnati cantautori italiani, da Fabrizio De Andrè a Giorgio Gaber, da Franco Battiato a Daniele Silvestri. Il tutto si condensa in un invito a protestare, a sollevare il capo e ad usare il pensiero, la parola e la voce. Un invito all’azione. Un invito a difendere l’uomo.

Primo spettacolo targato “QuasiAnomimaProduzioni”, “ProTesto” è scritto e diretto da AurettaSterrantino, con Claudia Marini e Lelio Naccari, con musiche originali e tastiere di Filippo La Marca, chitarra e voce di Vincenzo Quadarella.

Ad arricchire l’offerta artistica, nel foyer del teatro gli spettatori potranno ammirare un’esposizionedi ceramiche e sculture d’autore dell’artista Nino Bruneo, maestro di grande sensibilità concettuale, sperimentatore di tecniche espressive, di forme e di temi legati al contemporaneo. Le sue terracotte, i suoi grès, liberati dagli artifici del colore e dell’invetriatura, ripropongono l’antica mimesi terra-uomo-natura come filo conduttore della sua arte. Un’arte che attinge alle radici e le plasma in forme estetiche pure, dalla contemporaneità sinuosa e disarmante.

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