Panifici come farmacie. Per la Regione bisogna fare i turni di domenica

Panifici come farmacie. Per la Regione bisogna fare i turni di domenica

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giovedì 30 Novembre 2017 - 16:51

La norma consente che il sindaco disponga una turnazione dell'attività produttiva. Il Comune chiederà disponibilità ai panettieri

Dal 5 novembre un decreto regionale ha imposto il divieto di panificazione nelle domeniche e nei giorni festivi. Per discutere con la categoria le problematiche legate a questo provvedimento, l’assessore alle Attività Produttive, Guido Signorino, ha riunito questa mattina un tavolo tecnico, con la presenza del Dipartimento Attività Produttive e delle Associazioni: Confcommercio, Confesercenti, Assipan e Adoc.

La norma non impone la chiusura dei panifici alla domenica, ma vieta l’attività di panificazione. In altri termini, non si può sfornare pane fresco alla domenica o nei festivi, rimanendo possibile vendere il pane prodotto il giorno precedente. Nel corso della riunione è stata valutata la possibilità (consentita dalla norma) che il sindaco disponga una turnazione dell’attività produttiva (come per le farmacie) ed è stato trattato il tema della sicurezza alimentare nella produzione del pane, rilevante anche nel settore della grande distribuzione.

In particolare nella vendita di prodotto non proprio va garantito con apposito imballaggio ed etichettatura a carico del produttore che il trasporto avvenga in condizioni igienicamente sicure e con indicazione a norma degli ingredienti e della provenienza del prodotto, non essendo possibile la vendita sfusa di produzione non propria. Su proposta dell’associazione dei consumatori Adoc si istituirà un sistema di monitoraggio sulla qualità dei prodotti, invitando i consumatori a essere parte attiva; le associazioni potranno ricevere segnalazioni e inviarle ai competenti organi: Polizia Municipale con riferimento all’abusivismo, Asp con riferimento ai rischi di inosservanza delle prescrizioni di sicurezza alimentare.

Per ciò che riguarda la turnazione delle attività di panificazione festiva, è stato preso immediato contatto con la Camera di Commercio per procedere alla rilevazione della disponibilità dei panettieri ad aderire alla turnazione. Nei primi giorni della prossima settimana il Dipartimento Attività Produttive si incontrerà con la Camera di Commercio per concordare la comunicazione da rendere e i tempi dell’operazione. A seguito dei riscontri verranno determinate le modalità di attuazione della turnazione.

2 commenti

  1. Finalmente! I fornai, per concorrenza, ci avevano abituato al pane fresco ad ogni ora, pane che diventa immangiabile poco dopo. I lieviti del pane, quando è fatto secondo regole (senza additivi solo per migliorare l’aspetto e dare un gusto standard ma falso), rimangono attivi per almeno 5-6 ore e, se il pane è consumato subito, continuano a fermentare nello stomaco con problemi di digestione. L’aver proibito la panificazione domenicale sposterà l’acquisto verso tipi di pane mangiabili anche il giorno dopo, che sono quelli più salutari, con l’augurio, che sentendo il vero gusto del pane, ci piaceranno di più e continueremo a comprarli anche gli altri giorni della settimana. Pensiamo pure che anche i panettieri devono riposare la domenica!

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  2. Nemmeno i supermercati! Deve essere proibita (fosse per me, sempre) anche la pseudo panificazione che si fa in taluni supermercati infornando prima di pranzo e di cena (per averlo sempre caldo di forno) dei filoncini di pane surgelato, che io sappia provenienti dall’estero, da paesi ove sono molto bassi sia il costo sia le leggi sulla qualità del cibo e dei prodotti che lo compongono. In questo caso si tratta della qualità e bontà delle farine e degli additivi consentiti nei paesi di provenienza.

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