L'ultimatum della Corte dei Conti, dissesto sempre più vicino

L’ultimatum della Corte dei Conti, dissesto sempre più vicino

DLT - Ma. Ip.

L’ultimatum della Corte dei Conti, dissesto sempre più vicino

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mercoledì 28 Novembre 2012 - 11:34

Nuova lettera, ieri, della Corte dei Conti che intima ulteriori misure correttive entro trenta giorni. L'ombra del dissesto si fa sempre più concreta e pare che Croce stia iniziando a pensare, come suggerito nell'ultima lettera della magistratura contabile, di portare in Consiglio Comunale la delibera di default.

E’ un nuovo “ultimatum” quello che ieri la Corte dei Conti ha inviato al Comune di Messina. Entro trenta giorni, quindi entro la fine dell’anno, palazzo Zanca dovrà adottare le misure correttive richieste, viceversa si procederà alla dichiarazione di dissesto finanziario. La relazione è stata inviata anche alla Procura della Repubblica.

Ma quali sono le misure correttive che la Corte dei Conti richiede? Andiamo ad analizzarle.

ACCERTAMENTO STRAORDINARIO DEI RESIDUI

L’organo di controllo chiede di “effettuare una procedura di accertamento straordinario dei residui, con conseguente eliminazione dal conto del bilancio dei residui attivi relativi a crediti che, all’esito della procedura di cui all’art. 228 del Tuel, risultino inesistenti, inesigibili e/o di difficile esazione, con conseguente ricalcolo del fondo svalutazione crediti”.

SOCIETA’ PARTECIPATE e STIPULA CONTRATTI DI SERVIZIO

Palazzo Zanca dovrà poi produrre le misure di allineamento con le contabilità delle società partecipate “comprensive di un prospetto contenente i reciproci rapporti di debito/credito asseverato dagli amministratori e/o legali rappresentanti degli organismi in questione”. Inoltre dovrà “procedere alla stipula dei contratti di servizio con gli organismi partecipati che ne risultino sprovvisti, nonché adottare tutte le misure idonee a ripristinare una corretta governante”

RICOGNIZIONE DI TUTTI I DEBITI FUORI BILANCIO

Il Comune dovrà “effettuare una nuova ricognizione di tutti i debiti liquidi ed esigibili nei confronti di terzi da sottoporre al consiglio comunale per l’obbligatorio riconoscimento, valutando le possibilità di farvi validamente fronte con le modalità di cui all’art. 193-194 del Testo Unico degli Enti Locali”

RIDUZIONE DELL’ANTICIPAZIONE DI TESORERIA

Altro obiettivo richiesto dalla Corte dei Conti è quello di “predisporre un piano di misure tese alla progressiva riduzione dell’anticipazione di tesoreria”

APPROVAZIONE BILANCIO

Il Comune dovrà infine “approvare il bilancio previsionale 2012”.

Nella lettera, la Corte dei Conti scrive anche che “emerge in maniera inequivocabile che la situazione finanziaria del Comune di Messina presenti gravi ed evidenti squilibri strutturali di bilancio suscettibili di provocare il dissesto dell’ente, e impongono di attivare senza indugio la procedura prevista dall’articolo 6 comma 2 del decreto 6 settembre 2011 numero 149”.

Il Comune dovrà quindi adottare tutte le misure correttive e darne immediata comunicazione alla Corte dei Conti “ai fini della verifica della loro attuazione e della conseguente sussistenza o meno dei presupposti per attivare l’ulteriore fase della procedura”.

Ancora trenta giorni, dunque, per soddisfare le richieste dell’organo di controllo. Richieste chiare ed inequivocabili non certo facili da realizzare. Senza dimenticare che “qualora il Comune ritenesse di non poter efficacemente adottare misure correttive, tali da superare le criticità in atto, potrà procedere autonomamente e immediatamente alla dichiarazione di dissesto”. Un permesso di dichiarare forfait prima ancora di iniziare la gara, quando si sa che l’ostacolo sarà insormontabile. Quest’ultima lettera evidenzia una situazione talmente drammatica che con il passare delle ore si sta facendo strada la notizia che Croce potrebbe alla fine decidere di dar seguito a quanto ipotizzato nella parte finale dalla Corte dei Conti e portare in Consiglio comunale la delibera che apre le porte alla dichiarazione di dissesto.

(Dlt – Ma. Ip.)

25 commenti

  1. 'NDDRIA CAMBRIA 28 Novembre 2012 12:06

    Ce la state facendo a maccheroncino con questa corte dei conti!
    Tutti i comuni italiani sono nella stessa situazione forse pure peggio.E’ PROCEDURA NORMALE QUELLA CHE STA FACENDO LA CORTE DEI CONTI.

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  2. buon natale e felice anno nuovo

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  3. Vorrei vedere se per le altre due città mafiose la corte dei conti ha adottato lo stesso trattamento usato nei confronti della nostra comunità. È poi la gente lascia commenti del genere: ma che ci interessa delle altre due città? Invece ci deve interessare ed anche molto. Noi fino all ultimo governo siamo stati penalizzati in tutto. Non rientravamo nei soldi stanziati dalla regione, progetti che non erano esatti per ottenere dei soldi, mentre le due città mafiose ne sono sempre uscite indenni e sopratutto con le mani ed i conti puliti……
    Mi viene solo che ridere……
    Spero che il dottor Croce si impegni al massimo per evitare il dissesto.

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  4. Quanto chiede la Corte mi pare ineccepibile ed avrebbe dovuto esser fatto già da tempo.
    Il commissario avrebbe dovuto subito dopo il suo insediamento fare una seria ricognizione della situazione contabile del comune affidandosi (come suggerivo qualche mese fa) ad una seria ed indipendente società di revisione o agli stessi revisori del Comune.
    Rilevo comunque che l’ impostazione della Corte dei Conti sembra dar ragione ai funzionari Di Leo e Coglitore perchè limita l’ accertamento dei debiti solo a quelli “liquidi ed esigibili” con esclusione, quindi, di tutte quelle situazioni litigiose non definite con sentenza esecutiva o prive di titolo nascente da obbligazione validamente assunta.
    Credo che il cittadino abbia diritto di capire e di conoscere
    l’ esatta situazione contabile del Comune e, quindi, faccia il commissario quanto gli viene richiesto subito, presto e bene.

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  5. facciamola finita con questo dissesto… dichiaratelo… poi tutti a casa…..

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  6. vorrei vedere le altre due Citta’……
    mettiamo che sia tutto vero….ma mi chiedo….
    quella specie di accozzaglia..di politicanti messinesi…..
    che c…….occupano..o che hanno occupato..a fare le loro amate poltrone…..
    la politica messinese..degli ultimi decenni…risulta essere….
    l’emblema di come farsi i c….propri..e del partito di turno…….senza pensare al bene comune….
    e quindi la premessa…che ci azzecca……

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  7. Sono daccordo con quello che dice Fredd, e aggiungo una delle due citta` mafiose di cui lei parla, la piu’ vicina a noi, ha attualmente un buco da ben 800 milioni di euro. Come mai per loro non si parla di dissesto?

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  8. visto che ti viene da ridere… ridi ridi… che mamma ha fatto i gnocchi…

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  9. bene… continuate a concentrarvi su ct e pa… continuate a piagnucolare sul “perchè a me sì e a loro no”… proprio un comportamento maturo.

    non capisce nessuno che l’attuale situazione è colpa di una classe dirigente (nessuno escluso ad alcun livello) evidentemente poco “attenta”?

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  10. si sono mangiati tutto politici dirigenti, e anche impiegati e operai . OGNUNO ha recitato la sua parte. ORA CHE ISGRO ha liberato l’affaccio al mare pigghiativi na bella buccata d’aria e vinnannati a casa

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  11. continui a guardare nel piatto del suo vicino e nel frattempo sprofondiamo.Ma guardi nel suo piatto lo pulisce o poi potrà dire che gli altri ce l’hanno sporco.

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  12. guardi che lei si confonde,la corte dei conti parla ” dei residui attivi relativi a crediti che, all’esito della procedura di cui all’art. 228 del Tuel, risultino inesistenti, inesigibili e/o di difficile esazione” e non di debiti, è tutt’altra cosa .

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  13. Il dissesto finanziario va dichiarato perchè i numeri ci sono tutti e i dirigenti che sono responsabili, devono pagare insieme ai loro amici politici. Non è giusto che paghino i cittadini gli errori altrui.

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  14. Dichiariamolo prima di fine anno, così a pagare saranno due amministrazioni distinte e separate. In particolare quella che ha contribuito maggiormente al determinarsi di tutto questo.
    Spero che questo tira e molla non sia un escamotage per salvare l’amministrazione prima di Buzzanca. Se deve essere dissesto, dissesto sia. Se il consigliere Cantello ha gli incartamenti che vorrebbe diffondere su facebook, li trasmetta immediatamente alla corte dei conti.
    Fatti non parole.

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  15. A “burrascanu”,
    non confondo affatto e so benissimo che secondo la Corte dei Conti vanno riaccertati i residui attivi (che sono iscritti all’ attivo), spesso mai realizzabili, e i debiti (liquidi ed esigibili) dell’ ente (che sono iscritti al passivo).
    Ho fatto riferimento ai debiti ( e quindi al passivo) perchè sul loro ammontare vi è una differenza abissale tra quelli riferiti dal Commissario e i suoi esperti e quelli riferiti ed accertati dal Collegio dei revisori.
    Sul loro calcolo o sbaglia il collegio dei revisori ed i due funzionari o sbagliano – e di grosso- il commissario ed i suoi esperti.
    La partita non è di poco conto e la città ha il diritto di sapere!

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  16. più avvincente di una telenovelas questa storia, se riescono sono maghi e alle prossime elezioni li mandiamo a Roma chissa che non riescono a salvare anche il paese ………

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  17. ART.21 COSTITUZIONE. Ferdinando COGLITORE se ne faccia una ragione, la sezione della Corte dei Conti ha sicuramente ricostruito la situazione finanziaria di Palazzo Zanca, confermando la sussistenza di numerose criticità, ritenute indice di uno squilibrio finanziario strutturale tale da poter preludere alla dichiarazione di dissesto finanziario. Solo l’autorevolezza di Luigi Croce li ha temporaneamente rallentati, aspettando con pazienza i provvedimenti ( che non arrivano) del Commissario e Consiglio Comunale. La Corte vuole un’operazione generale di ricognizione della situazione finanziaria del Comune, basata su un’attenta ed oggettiva analisi della situazione attuale e non prospettica o potenzialmente verificabile in futuro,come vogliono COGLITORE e DI LEO, adducendo i due dirigenti a norme, descritte benissimo da SAJA, ma superate dai fatti, considerato che per la Corte, l’atto posto a fondamento della dichiarazione di dissesto finanziario, qualora ne ricorrano i presupposti, va interpretato come un vero e proprio atto di autotutela, per darci la possibilità di pagare i nostri debiti e allo stesso tempo ricominciare con il buon governo della cosa pubblica. La Corte sta perdendo la pazienza, anche perchè il commissario non ha la piena collaborazione della burocrazia comunale, farebbero bene a pensarci due volte e finirla con le previsioni astrologiche.

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  18. poichè lei non ha fatto cenno ai residui attivi,mi sono permesso di ricordarle che anche per quelli la Corte chiede un riaccertamento.Evidentemente le cose non guadrano anche per gli “attivi”.

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  19. non ho ancora capito chi “fustiga”coloro i quali mettono in evidenza la disparita’ di trattamento con le vicine catania e palermo.Ma siamo sempre i soliti messinesi babbi e masochisti!!hanno ragione gli “altri”..a definirci cosi.
    “L AUTRI SANNA A SABBARI”..E NOI GLI AUTO METTIAMO…LE COSE NEL CASSETTO..

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  20. la risposta è semplice: la corte chiede di allineare il rapporto debiti -crediti con le partecipate ed asseverarlo con le firme dei legali rappresentanti: la differenza tra 60 e 240 è fondamentalmente lì ed è lì che il comune non ha mai affrontato il problema (colposamente? ) nascondenodsi deitro la non approvazione dei bilanci per 8 , dico 8 anni, di ATM!!!!!
    Pertanto mi sa che la ragione sta dalla parte degli esperti di Corce, non viè dubbio di cosa sia successo.

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  21. ART.21 COSTITUZIONE. In merito alla richiesta della Corte dei Conti di ACCERTAMENTO STRAORDINARIO DEI RESIDUI, pubblico i link del RENDICONTO 2011, relativi alla gestione dei residui.
    http://img21.imageshack.us/img21/7950/corteconti1.png
    http://img716.imageshack.us/img716/1321/corteconi11.png
    Nel RENDICONTO 2011,si è valutata la capacità di indebitamento residua di Palazzo Zanca, pari a 356.045.345 euro al tasso sbalorditivo di 5,4%, si resta a bocca aperta dopo la lettura del link.
    http://img850.imageshack.us/img850/8301/corteconti2.png
    In relazione alla richiesta di RIDUZIONE DELL’ANTICIPAZIONE DI TESORERIA, ecco il link seguente
    http://img338.imageshack.us/img338/9760/corteconti6.png
    In merito alle PARTECIPATE, pubblico i Proventi ed oneri di aziende speciali e partecipate,
    http://img855.imageshack.us/img855/9500/corteconti11.png
    e sempre delle partecipate il Risultato della gestione operativa
    http://img32.imageshack.us/img32/4026/corteconti12.png
    http://img441.imageshack.us/img441/8554/corteconti13.png
    http://img6.imageshack.us/img6/6175/corteconti14.png
    http://img803.imageshack.us/img803/4584/corteconti15.png
    Il link seguente fa intravedere la situazione debitoria del Comune, solo intravedere, sempre dal RENDICONTO 2011.
    http://img38.imageshack.us/img38/4182/corteconti17.png http://img38.imageshack.us/img38/4182/corteconti17.png

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  22. Disparità di trattamento?
    Messina è in dissesto finanziario.PUNTO! Prima ci rendiamo conto di questo meglio è per tutti.
    Poi se vogliamo guardare quello che succede in altre città guardiamo Alessandria, guardiamo Taranto…e vediamo che succede e quello che ci accadrà…
    Palermo e Catania pur essendo due città meridionali e siciliane hanno possibilità economico/finanziarie per uscire da eventuali crisi ben più grandi di Messina, ed inoltre, oggi non ci sono più gli “amici” che gli hanno “sabbatu u *ulu” fino a ieri, “a pacchia finiu ppi tutti…”.

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  23. Salvatore Vernaci 28 Novembre 2012 21:00

    SONO ADEMPIMENTI DOVUTI PER LEGGE.- Ma quale ultimatum ed ultimatum… , quelle sopra riportate non costituiscono ulteriori misure correttive per evitare il dissesto, bensì adempimenti che tutti, dico tutti i Comuni devono ottemperare, per legge.. Vediamo quali sono:1) ACCERTAMENTO STRAORDINARIO DEI RESIDUI. Questo è un adempimento che già il Comune di Messina deve avere effettuato. Infatti la revisione dei residui attivi e passivi va fatta prima dell’inserimento nel conto consuntivo (art. 228 T.U.) e poiché il conto del consuntivo del Comune è stato approvato dal Commissario ad acta, questo adempimento risulta già effettuato. 2) SOCIETÀ PARTECIPATE E STIPULA CONTRATTI DI SERVIZIO.. Il Comune avrebbe dovuto già da tempo effettuare una ricognizione delle società partecipate e procedere alla cessione delle partecipazioni direttamente detenute, di quelle Società che non sono erogatrici di servizi pubblici essenziali (artt. 2 e 3 L. 244/2007). Se il Comune di Messina ancora non l’ha fatto, deve provvedere, con immediatezza, e cedere le quote sociali di quasi tutte le Partecipate. Nel caso dell’AMAM , aprire ai privati. Nel caso dell’ATM trasformare l’Azienda in S.p.A. ed aprire ai privati. Nelle more portare all’approvazione del Consiglio comunale i contratti di servizio. 3) RICOGNIZIONE DI TUTTI I DEBITI FUORI BILANCIO.- Io non penso che vi siano tanti debiti fuori bilancio. Se ve ne sono, bisogna accertare l’esistenza del debito, se può essere riconosciuto e, in caso positivo, attivare le proposte, per il relativo riconoscimento; tenendo presente che nel caso di sentenze, la eventuale parte riguardante interessi e spese legali e giudiziarie devono essere poste, con azione di rivalsa, a carico di chi ha procurato il maggior danno. Per quelli che non possono essere riconosciuti, non possono essere considerati debiti fuori bilancio ed i creditori, se vogliono essere soddisfatti, si dovranno rivalere su chi ha ordinato loro la prestazione o su chi ha causato il debito. 4) RIDUZIONE DELL’ANTICIPAZIONE DI TESORERIA. Bisogna predisporre un piano (IMU, proventi alienazione beni, recupero evasione fiscale, ecc…) per la riduzione progressiva dell’anticipazione
    I superiori adempimenti sono funzioni che rientrano nell’ordinarietà degli Enti locali. Se la Corte dei Conti ha ritenuto di sollecitare il Comune per i superiori adempimenti, vuol dire che o la Corte dei Conti ancora non ha verificato le delibere di approvazione del conto consuntivo e di riconoscimento di eventuali debiti fuori bilancio, o che il Comune non le ha regolarmente trasmesse. Per queste eventuali omissioni, la Corte dei Conti può diffidare l’Ente, cosa che evidentemente ha fatto, dopo di che può segnalare il problema all’Assessorato regionale alle Autonomie, che può nominare dei Commissari ad acta per sostituirsi agli Organi comunali. Quindi, nel caso specifico, nessun ultimatum pre – dissesto.

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  24. Ma tutto questo non poteva essere fatto 5 anni fa quando commissario del Comune di Messina era il dr. Gaspare Sinatra? Ed inoltre il ricorso alle “anticipazioni di tesoreria” non ne ha usufruito anche il dr. Gaspare Sinatra? ed infine quando il dr. Sinatra è stato invitato (fine 2007) a fare chiarezza sui conti del Comune si è sottratti a tale invito?.Non è possibile che qualora fosse stato, allora, affrontato con serenità il problema ed adottati i giusti correttivi, la sorte del mostro Comune oggi sarebbe stata diversa?- Ho letto il commento all’articolo “I debiti fuori bilancio affossano il Comune” che condivido pienamente.

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  25. CONDIVIDO

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