Diversi pomeriggi per un’esenzione all’interno di uffici sporchi: la storia di Margherita

“Burocrazia tiranna e indecente”. Sono le parole amareggiate di una nostra lettrice che – a suo dire – ha dovuto fare i conti con le lungaggini delle trafile amministrative per rinnovare la propria esenzione per patologia, una volta giunta alla scadenza dei due anni.

Rancorose le recriminazioni che la signora Margherita ha deciso di condividere. In primis sull’opportunità di costringere un malato di asma bronchiale, destinato ad assumere vita natural durante i suoi farmaci salvavita, al rinnovo della propria esenzione.

Altro eccellente imputato delle accuse di questa messinese “arrabbiata”, una presunta disorganizzazione dell’ex Ospedale Regina Margherita, adesso sede dell’ufficio esenzioni, che a causa di una cattiva gestione e dell’impiego di un personale “davvero maleducato” – ha precisato la stessa – renderebbero impervio un percorso che potrebbe ben risolversi in pochi minuti.

Con lucidità, Margherita ha raccontato la sua storia, una lunga trafila di tappe obbligate fatte di documenti mancanti o dispersi, cattivo funzionamento del sistema di registrazione on – line, orari “ridotti e impossibili”, dimenticanze degli addetti alle registrazioni che si sono tradotte, a suo danno, nel dispendio di diversi pomeriggi impiegati per raggiungere la sede deputata alla gestione della pratica e inevitabilmente risoltisi in nulla di fatto.

La cronaca di un risentimento che è esploso dinanzi allo scenario di incuria in cui gli uffici in questione giacerebbero, inducendo la stessa a fotografare e inoltrarci le immagini di buche nella strada interna, immondizia accatastata nei corridoi e finestre lerce, chiuse alla buona. Accuse che gridano a una “disorganizzazione da terzo mondo” e fungono in parte da cartina di tornasole del malcontento cittadino.