Cliniche private trincerate nel silenzio, la Fp Cgil si chiede: "Chi ha paura del lupo cattivo?"

Cliniche private trincerate nel silenzio, la Fp Cgil si chiede: “Chi ha paura del lupo cattivo?”

Cliniche private trincerate nel silenzio, la Fp Cgil si chiede: “Chi ha paura del lupo cattivo?”

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venerdì 12 Giugno 2015 - 17:27

Il sindacato sta valutando se ci sono gli estremi del comportamento antisindacale e segnala l'atteggiamento delle cliniche private messinesi che non rispondono alle richieste di incontro e confronto, neanche a seguito delle lamentele dei lavoratori.

Cliniche private nel silenzio di fronte alle richieste sindacali di confronto e dialogo. La denuncia arriva dalla segretaria della Fp Cgil Clara Crocè che stigmatizza fortemente l’atteggiamento delle strutture che operano nella sanità privata, trincerate in un assordante silenzio che per il sindacato appare incomprensibile. Insieme al coordinatore provinciale di categoria Antonio Trino ed ai responsabili del settore privato Peppe Nava e Nino Rizzotti, la segretaria della Fp Cgil vorrebbe capire perché le cliniche private, e mette in testa la Casa di cura Cristo Re, non rispondono a nessuna missiva o richiesta di incontro, segno palese del rifiuto di ogni civile e dovuto confronto sindacale. “Chi ha paura del lupo cattivo?” si chiede Clara Crocè che a questo punto sta valutando anche di mettere la questione nelle mani dei legali.

“Avremmo gradito poterci confrontare in merito alle lamentele che giungono dai lavoratori della struttura circa la gestione del personale, delle ferie, della turnazione, invece il silenzio ed il rifiuto regna sovrano. Avevamo inoltrato regolare richiesta di incontro, incalza Antonio Trino, per discutere e verificare le problematiche ma non comprendiamo le motivazioni ostative a questo incontro che, ad ogni buon conto, lede le nostre prerogative sindacali e ci fa pensare che sia specioso nei nostri confronti.

Si ritiene che, in un ottica di trasparenza gestionale cui la struttura privata non può sottrarsi visti i finanziamenti pubblici di cui beneficia in virtù della convenzione con il SSR e che non teme confronti in un civile dibattito, i vertici aziendali avrebbero dovuto immediatamente dimostrare l'insussistenza delle nostre rimostranze”.

La sindacalista prepara già le prossime mosse: “Alla luce di questa evidente lesione della mission sindacale stiamo valutando con i nostri legali la sussistenza di una denuncia per comportamento antisindacale perchè non è più ammissibile tollerare tale situazione non corrispondente ai principi democratici cui la nostra Costituzione è ispirata”.

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