Depuratore di Malvagna, assoluzione per sindaci e tecnici

Depuratore di Malvagna, assoluzione per sindaci e tecnici

Alessandra Serio

Depuratore di Malvagna, assoluzione per sindaci e tecnici

giovedì 15 Febbraio 2024 - 18:13

L'impianto era stato sequestrato dalla Capitaneria nel 2019 perché inquinava

MESSINA – Si chiude con l’assoluzione di tutti gli imputati il processo seguito al sequestro del depuratore di Malvagna. L’impianto fu sigillato dalla Capitaneria di Porto nel 2019 perché mal funzionante: inquinava anziché depurare le acque, col risultato che la fogna sversava nel torrente Fondachello, che dal fiume Alcantara arriva in mare.

La Prima sezione del Tribunale (presidente Sciglio) ha scagionato da tutte le accuse l’ex sindaco Giuseppe Cunsolo, la predecessora Rita Mungiovino, i tecnici comunali Giuseppe Puglisi, Michele Cosentino, Salvatore Mobilia e l’imprenditore Angelo Santi Mondello, titolare della ditta incaricata della manutenzione dell’impianto. I giudici hanno dichiarato la prescrizione delle accuse legate ai reati ambientali e assolti per non aver commesso il fatto o il fatto non costituisce reato tecnici ed amministratori.

La sentenza

Per approfondire come si è arrivati al verdetto bisognerà attendere le motivazioni. Dalla lettura del dispositivo si intuisce comunque che è passata la linea dei difensori, gli avvocati Cinzia e Ignazio Panebianco, Nunzio Cammaroto, Salvatore Pagano e Franco Barbera. I legali hanno sempre sostenuto come tutti gli imputati, dagli amministratori ai tecnici, hanno sempre cercato di adoperarsi al loro meglio e come richiesto dai rispettivi ruoli perché il depuratore funzionasse, sottolineando come le difficoltà nella manutenzione dell’impianto erano state dettate anche e soprattutto dalle esigue risorse comunali destinate alla depurazione. Gli avvocati hanno insomma contestato, in gergo tecnico, l’assenza del dolo nel reato contestato.

La difesa dei sindaci

L’avvocata Panebianco ha portato in aula un provvedimento amministrativo chiave: nel 2017 l’Arpa aveva effettuato un verbale negativo di controllo, archiviato proprio grazie alle memorie della legale. Il successivo controllo oggetto del processo era sostanzialmente sovrapponibile a quel verbale, archiviato dalla stessa Agenzia.

Cunsolo: “Fine di un incubo”

“E’ la fine di un incubo – commenta l’ex sindaco Cunsolo – Sapevo di aver agito in modo legittimo e trasparente, con senso di responsabilità verso la comunità e nel rispetto di questo territorio, senza aver mai commesso alcun reato. Questa consapevolezza mi ha dato la forza di andare avanti e di affrontare tutti questi anni. Non è stato semplice ma alla fine la giustizia ha fatto il suo corso e la verità dei fatti è stata ristabilita”.

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