Tutte le facce del dissesto idrogeologico, convegno promosso dal M5S al Comune

Tutte le facce del dissesto idrogeologico, convegno promosso dal M5S al Comune

Tutte le facce del dissesto idrogeologico, convegno promosso dal M5S al Comune

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venerdì 24 Gennaio 2014 - 17:19

Nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca incontro per parlare di dissesto con il deputato dell'ArsGiampiero Trizzino, la Protezione Civile, gli ingegneri, il capo del Genio Civile. E proprio Gaetano Sciacca boccia l'amministrzione sull'impianto di biostabiizzazione di Pace.

Con lo slogan #pensiamociprima il MoVimento 5 Stelle Messina ha acceso i riflettori sul tema del dissesto idrogeologico durante un convegno presso il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. Un dibattito che ha portato in città il deputato Giampiero Trizzino, presidente della IV commissione Territorio ed Ambiente dell’Ars che ha provato a fare il punto sull’attuale situazione normativa in tema di tutela del territorio: “Non sono leggi adeguate che mancano: il problema sono l’inefficienza della macchina amministrativa e la confusione normativa. Serve un nuovo approccio al governo del territorio, con la partecipazione attiva di professionisti e cittadini. Mai prima d’ora, infatti, associazioni come Greenpeace erano state ascoltate nelle stanze di Palazzo d’Orleans”. Il deputato ha poi ascoltato le tante storie di chi negli ultimi anni a Messina e provincia ha perso casa e serenità a causa di frane e alluvioni. Dalla paradossale situazione delle famiglie colpite dall’alluvione del 2011 di Milazzo, che ha portato allo sgombero del complesso “Sotto Castello”, fino alla “telenovela” della cooperativa Casa Nostra su cui non bisogna abbassare la guardia, nonostante l’interesse mostrato dall’amministrazione comunale, fino all’avvio e completamento dei lavori.

Di “abusivismo ambientale” ha invece parlato l’ingegnere capo del genio civile Gaetano Sciacca. Nel suo intervento, ripercorrendo i luoghi delle recenti tragedie, ha mostrato come la messa in sicurezza del territorio sia in realtà un’occasione di sviluppo. Il dirigente della Protezione Civile Bruno Manfrè ha invece puntato l’attenzione sul fatto che la scarsità di risorse, a fronte delle somme necessarie a portare a termine gli interventi, rende impossibile dare risposte concrete a fronte degli interventi da effettuare.

La messa in sicurezza del territorio– ha spiegato il presidente dell’ordine degli architetti Giovanni Lazzari – deve essere la prima infrastruttura nazionale. Mentre la regione deve impegnarsi ad offrire al professionista un quadro di regole certe entro cui operare senza doversi districare in una jungla normativa”.

Leonardo Russo, attivista del M5S, promotore dell’incontro ha ricordato il recente emendamento (presentato dal gruppo parlamentare penta stellato all’ARS con Valentina Zafarana prima firmataria) approvato dalla Regione per stanziare 700mila euro a favore degli alluvionati di Giampilieri “La messa in sicurezza – questa l’opinione del Dott. Calogero Cannella, ordine regionale dei geologi – passa attraverso figure professionali capaci di individuare le aree ad elevata pericolosità. Proprio per questo il 22 gennaio è stata presentata all'ARS una proposta legge che prevede l’istituzione dell’Ufficio Geologico di zona in ogni comune, con lo scopo di monitorare il territorio per valutare preventivamente e prevenire i rischi idrogeologici e qualunque forma di calamita' naturale”.

Ad una precisa domanda degli attivisti del MoVimento 5Stelle Messina in merito ad importanti decisioni che verranno prese a breve dall’Amministrazione comunale, importante la presa di posizione dell’Ingegnere Sciacca sulla “discarica” di Pace: egli infatti ha espresso la sua contrarietà al progetto “il territorio non è idoneo ad ospitare un’opera del genere, sia per motivi idrogeologici che antisismici: ricordiamo ancora cosa accadde dopo il terremoto dell’Emilia Romagna e pensiamo a cosa possa accadere in una zona dalle caratteristiche sabbiose. Serviva il coraggio di dire no a certe logiche, la volontà di ripensare e studiare un progetto condiviso, coinvolgendo anche le amministrazioni dei comuni limitrofi, dove si possono trovare sicuramente zone adatte ad ospitare una struttura di tale tipo”.

Un commento

  1. Per l’ennesima volta mi trovo a dover puntualizzare che Manfrè e il dirigente della protezione civile REGIONALE, e che quella comunale è il vero problema a Messina.

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