Tomasello dice “addio” all’Università di Messina. O forse solo "arrivederci"

Tomasello dice “addio” all’Università di Messina. O forse solo “arrivederci”

Danila La Torre

Tomasello dice “addio” all’Università di Messina. O forse solo “arrivederci”

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mercoledì 26 Giugno 2013 - 14:51

La conferenza stampa di presentazione del Rapporto sull’Università di Messina è stata l’occasione per il passaggio consegne con Navarra. Che una volta insediatosi dovrà dire esattamente cosa sarà della Fondazione universitaria e a chi andrà la presidenza

«Da oggi lascio la mia carica. Con l’elezione del nuovo rettore è garantita la continuità istituzionale». Ciò che era nell’aria da settimane ed era stato comunicato “in privato”, cioè alla comunità accademica, pochi giorni fa adesso è ufficiale e pubblico: Francesco Tomasello si dimette e consegna le chiavi dell’Ateneo peloritano al suo successore Pietro Navarra. L’annuncio è avvenuto questa mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione del Rapporto sull’Università di Messina intitolato “Il linguaggio dei numeri e delle immagini”.

Il neurochirurgo ha regalato una copia del rapporto anche al neo rettore Navarra, col quale ci sono stati quell’abbraccio e quella stretta di mano che non c’erano stati -perché Tomasello era assente – al momento della vittoria e della proclamazione del professore di economia , avvenuta il 27 maggio scorso. Rispetto ad un mese fa i rapporti tra i due sono decisamente più distesi, quasi come ai tempi i cui Navarra era prorettore ed anche uno degli uomini più fidati di Tomasello. Con la consegna del rapporto è, di fatto, avvenuto il passaggio di consegne tra il rettore uscente e quello recentemente eletto, con Tomasello che tirato le somme dei nove anni trascorsi al vertice dell’Università di Messina e ha tracciato un bilancio dell’attività svolta e dei traguardi raggiunti, sintetizzati nelle 92 pagine del Rapporto presentato alla stampa dinanzi ad una nutrita rappresentanza della Comunità accademica, riunitasi per l’occasione nell’Aula Magna.

Tra gli obiettivi raggiunti citati da Tomasello c’è la chiusura del bilancio consuntivo 2012 in positivo, a testimonianza di un ateneo con i conti a posto. «Forse oggi ho deluso chi pensava che avrei lasciato l’Università in disavanzo», ha ironizzato Tomasello, che in questa giornata di commiato non ha voluto fare mancare i suoi ringraziamenti.

Nel momento in cui si riportano, con la inevitabile freddezza dei numeri ma al contempo con il loro linguaggio esplicito e con la concretezza delle immagini i dati più significativi prodotti dal Governo dell’Ateneo negli anni 2004-2013 – ha detto il Rettore- sono lieto di rivolgere un pensiero grato a tutta la comunità accademica, ai Prorettori e ai delegati che si sono avvicendati nel corso degli anni, ai componenti dei diversi Senati accademici e consigli di Amministrazione, della commissione Statuto, a tutti i docenti, al personale tecnico-amministrativo e agli studenti che a vario titolo hanno dato un contributo fondamentale alla nostra Università”.

«Purtroppo, né i numeri né le immagini– ha aggiunto Tomasello- possono raccontare l’entusiasmo e la passione, l’atmosfera operosa e il desiderio di progredire che hanno caratterizzato, con una vasta dimensione collettiva, l’attività di tanti e non danno certo contezza del confronto responsabile che ha sempre preceduto la collegialità delle decisioni degli organi di governo. In realtà, questo non è l’intendimento di questa pubblicazione che vuole essere prevalentemente una fotografia, inevitabilmente incompleta, dello stato di un Ateneo al momento del passaggio di testimone ad un nuovo Rettore”.

Il Rettore ha quindi illustrato a grandi linee i dati relativi agli anni 2004-2013, soffermandosi sugli obiettivi raggiunti: Organi istituzionali, regolamenti essenziali per la costituzione dei nuovi organi, Didattica e studenti e le varie elezioni svoltesi in questi anni. Alla soddisfazione per le cose fatte si contrappone «il rammarico per le cose non realizzate», una su tutte: la ristrutturazione della Biblioteca regionale, bloccata da un vecchio progetto della Regione che – come spiegato da Tomasello – ha paralizzato ogni iniziativa dell’Amministrazione Universitaria, disponibile ad investire risorse proprie . «Auguro – ha concluso il neurochirurgo – al nuovo Rettore , che a suo tempo era stato al tavolo regionale a curare le ragioni dell’Ateneo , di avere maggiore fortuna».

Nel corso di tutta la conferenza stampa, Tomasello ha avuto accanto a sé il Prorettore vicario, Rita De Pasquale, che farà le veci di Tomasello sono a quando non sarà emanato dal Ministero il decreto di nomina del professore Navarra, che potrà ufficialmente subentrare al Magnifico dimissionario.

Dopo nove anni, il professore Tomasello esce di scena per tornare a fare a tempo pieno il neurochirurgo, professione che non aveva mai abbandonato nonostante i suoi impegni istituzionali. Quello che apparentemente sembra un “addio” potrebbe però rivelarsi un “arrivederci”: tutto dipenderà da cosa succederà nell’ambito della Fondazione Universitaria, a capo della quale il Cda aveva designato proprio Tomasello, ma senza una formalizzazione degli atti. In campagna elettorale, Navarra aveva più volte annunciato che la Fondazione andava rivista completamente, mettendo un veto sulla presidenza di Tomasello. Quando si insedierà e prenderà pienamente possesso delle sue funzioni, Navarrà dovrà quindi chiarire cosa sarà dell’organismo fortemente voluto da Tomasello e quale sarà il destino di quest’ultimo: se dovrà dedicarsi solo alla neurochirurgia o continuerà ad occupare una poltrona di prestigio e di potere. (Danila La Torre)

2 commenti

  1. Tomasello e Genovese: NON CI POSSO CREDEREEEE!
    ERA ORA!!!!

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  2. MessineseAttento 26 Giugno 2013 16:13

    Dopo l’abolizione delle province, che a Messina rappresentava un carrozzone mangia soldi, l’elezione di Renato, vera svolta epocale per la città, le dimissioni del presodente dell’ente teatro Ordile e le indagini sulla formazione professionale, l’insediamento di Navarra rappresenta un ulteriore passo verso la liberazione.

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