Dispersione scolastica a Messina, l'allarme della Camera Civile

Dispersione scolastica a Messina, l’allarme della Camera Civile

Alessandra Serio

Dispersione scolastica a Messina, l’allarme della Camera Civile

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sabato 22 Ottobre 2022 - 11:02

Il confronto tra operatori, istituzioni e avvocati sul fenomeno in crescita, anche tra gli over 18

MESSINA – Istituzioni e operatori a confronto, nel dibattito organizzato dalla Camera Civile di Messina, sulla dispersione scolastica a Messina. Un fenomeno in crescita, quello dei ragazzi che si allontanano da scuola, e che ha tante sfaccettature.

Di ognuno di queste si deve tenere conto, se la si vuole combattere. E’ questo l’elemento principale venuto fuori dal focus, condotto dall’avvocata Rosaria Filloramo, presidente della Camera.

Ad aprire il confronto sono stati il presidente dell’Ordine degli Avvocati Domenico Santoro e il sindaco di Messina Federico Basile. Al tavolo, insieme alla Filloramo, i colleghi Rosa Nastasi e Giovanni Caroè della Camera, l’assessora Alessandra Calafiore, il provveditore agli Studi Stello Vadalà, il professor Piero La Tona dirigente del Minutoli, la presidente del Tribunale dei Minori Maria Francesca Pricoco, il presidente dell’Osservatorio suicidi tra i minori Stefano Callipo, la dirigente dell’Osservatorio sulla dispersione scolastica Grazia Patanè.

Oggi, hanno spiegato i relatori, oltre ai tanti giovanissimi che lasciano la scuola, si devono aggiungere anche i ragazzi più grandi, i tanti giovani fino ai 24 anni che restano parcheggiati, magari in una facoltà universitaria verso la quale non hanno però alcuna attitudine. Dispersione implicita, la definiscono gli operatori, e anche questa è sempre più diffusa, come indicato i dati illustrati dal Preside La Tona ed esplicitati dalla presidente Pricoco, che ha fatto il punto della situazione giudiziaria.

L’assessora Calafiore ha definito gli obiettivi da raggiungere entro il 2030, mentre l’avvocato Caroè ha approfondito l’aspetto legato alle conseguenze penali per i genitori che non mandano i figli a scuola. Per loro solo un’ammenda, una pena davvero irrisoria in confronto al danno che fanno ai propri figli.

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