Donne e minori vittime di violenza, diffida al Comune per ritardo nei pagamenti

Donne e minori vittime di violenza, diffida al Comune per ritardo nei pagamenti

Redazione

Donne e minori vittime di violenza, diffida al Comune per ritardo nei pagamenti

martedì 04 Febbraio 2025 - 08:15

La cooperativa sociale Etnos di Caltanissetta lamenta un debito scaduto di oltre 100mila euro. La proposta di una rete: "Se ne occupi la Regione"

La cooperativa sociale Etnos di Caltanissetta ha diffidato il Comune di Messina “per il grave e ingiustificato ritardo nel pagamento delle fatture relative ai servizi di accoglienza e protezione per donne e minori vittime di violenza, regolarmente erogati nelle case rifugio gestite dalla cooperativa”. Lo afferma il presidente della cooperativa Etnos di Caltanissetta, Fabio Ruvolo, che aggiungr: “Dall’analisi della piattaforma Crediti e Debiti della Pubblica amministrazione del Mef – spiega – risulta che l’ente ha un debito scaduto di oltre 100mila euro relativo a servizi svolti anche nel corso dell’anno 2023. E a oggi non ancora corrisposto, in violazione dei termini di legge previsti per i pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Tale situazione, oltre a costituire una grave inadempienza contrattuale, è inaccettabile sotto il profilo etico e sociale, considerando che il mancato saldo di tali somme compromette il regolare funzionamento di una realtà che opera a tutela di donne vittime di violenza, garantendo loro accoglienza, protezione e il diritto a una vita dignitosa e libera”.

Il presidente della cooperativa ritiene “lesivo dei principi di uno Stato di diritto che un ente pubblico scarichi sulle spalle di una cooperativa sociale l’onere finanziario di servizi fondamentali, mentre la legge impone tempi certi per i pagamenti”. “La persistente inadempienza – conclude – sta causando un grave danno economico alla cooperativa sociale Etnos, costretta a far fronte agli impegni finanziari senza le risorse dovute, con conseguenze che potrebbero pregiudicare la continuità dei servizi erogati”.

Un inghippo nella macchina burocratica che va superato, il caso “Raggio di sole”

Abbiamo inoltrato il comunicato al sindaco Basile e siamo sicuri che saprà individuare qual è l’inghippo nella macchina burocratica che crea questi problemi. Già nel giugno 2024 abbiamo raccontato un’altra vicenda simile: la cooperativa “Raggio di sole”, onlus che gestisce una struttura d’accoglienza per donne vittime di violenza, rischiava di dover far trasferire alcune donne in altre strutture a causa del mancato versamento da parte del Comune di Messina di 120mila euro. Dunque, a Palazzo Zanca bisogna correre ai ripari.

“La soluzione? Se ne occupi direttamente la Regione siciliana”

Anche il coordinamento regionale “Senza Rete”, formato dagli enti gestori delle Case rifugio siciliane, denuncia le inadempienze e i ritardi nei pagamenti da parte dei Comuni dell’Isola. In una lettera inviata ai capigruppo dell’Ars il coordinamento così si esprime: “Abbiamo imparato a nostre spese (e soprattutto a quelle delle nostre ospiti) – dichiara il portavoce del coordinamento ‘Senza Rete’ Giuseppe Bucalo – come il diritto alla tutela, alla protezione e all’inclusione sociale delle donne vittime di violenza non siano ancora oggi, in Sicilia, trattati come diritti essenziali della persona e, quindi, doveri in capo alle istituzioni locali, perché subordinati a un più cogente obbligo (e dovere) in capo ai Comuni nel mantenere l’equilibrio di bilancio”.

“Abbiamo chiesto alla Regione siciliana –continua Bucalo (presidente dell’associazione “Penelope”) – attraverso l’assessorato della Famiglia, di avocare a sé, costituendo un apposito capitolo di bilancio, la copertura delle spese di accoglienza presso le strutture accreditate. Questo permetterebbe di dare la certezza alle donne che necessitano di protezione sociale, ma soprattutto libererebbe i Comuni dall’onere, per molti insostenibile, di finanziare le spese di accoglienza” (Ansa).

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