Pino: “Intervenga la deputazione messinese e siciliana”. Zuccarello e Sindoni chiedono una seduta consiliare ad hoc

Una sola nave ferroviaria e due treni notte in servizio. Cancellata un’altra nave e altri sei treni. Dal prossimo 13 giugno, la continuità territoriale ferroviaria sarà ridotta a livelli minimali. Un disegno inaccettabile che isola la Sicilia dal resto d’Italia, dove invece si compiono investimenti miliardari.

Il sindaco Renato Accorinti ribadisce quanto più volte affermato, anche al ministro Lupi, vale a dire la necessità di due condizioni non negoziabili: la difesa di tutti i posti di lavoro e la possibilità per i viaggiatori di avere servizi efficienti. Invece “l’esito della riunione di ieri non va nella direzione auspicata e contrasta con le necessità del territorio – evidenzia –. Il ridimensionamento dei traghetti previsto dal piano delle Ferrovie dello Stato danneggia anche il traffico merci su rotaia con conseguenze certamente avvertibili anche sul piano ambientale”.

Il paradosso è che, mentre si tagliano i servizi sullo Stretto, si procede al raddoppio ferroviario della Catania – Palermo, linea sicuramente meno importante rispetto alle due dorsali jonica e tirrenica. Per quest’ultima, addirittura, nessun raddoppio è previsto. Ed invece si parla del triangolo ferroviario Messina-Catania-Palermo, senza considerare che la Messina-Palermo non è inclusa e che della Messina-Catania, al momento, è finanziata solo la progettazione. “Ci allarma l'assoluta mancanza di attenzione verso la nostra città – riprende il sindaco – che si vede ancora di più marginalizzata nel trasporto ferroviario siciliano e nazionale. Le risorse individuate sono dirottate esclusivamente sull'asse Catania/Palermo, con il beneplacito forse della Regione, facendo finta di non sapere che anche il nodo ferroviario di Messina deve essere invece strategico nell'interesse dei cittadini siciliani e della nostra economia”.

All’assessore alle risorse del mare, Sebastiano Pino, il compito di parlare del futuro e del contrasto al piano di dismissione. "Ritengo necessaria – sottolinea – una forte interlocuzione da parte di tutta la deputazione messinese e siciliana, in particolare di chi ha fatto da tramite con il Ministero, perché ci accompagni in una battaglia da affrontare nell'interesse del nostro territorio. L'impegno per la difesa occupazionale, per servizi quantomeno decorosi, per evitare un depotenziamento che potrebbe avere conseguenze devastanti sulla nostra comunità, deve essere condiviso da tutti coloro che non vogliono rassegnarsi ad essere trattati come cittadini di serie b".

Sull'argomento, anche i consiglieri comunali Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni, che hanno chiesto alla presidente Emilia Barrile la convocazione di un Consiglio aperto, "con la presenza della deputazione messinese, siciliana e calabrese inseriti nelle istituzioni nazionali e regionali nonché di tutte le organizzazioni sindacali ai fini di una mobilità generale a difesa degli interessi delle città di Messina, Reggio Calabria e della stessa Sicilia".