Sprar di Curcuraci. Il Comune sollecita la cooperativa Pro Alter

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mercoledì 29 Novembre 2017 - 12:58

Protesta perché non è stato corrisposto il pocket money e per il ritardo del trasferimento nella nuova struttura di via Jaci

Il dipartimento comunale Politiche Sociali ha avviato un’ispezione e convocato la cooperativa Pro Alter 2000, responsabile dello Sprar di Curcuraci dal luglio 2016. Dopo avere incontrato i rappresentanti della cooperativa, il dirigente conferma innanzitutto che la protesta non è stata caratterizzata da episodi di violenza né da atti vandalici, come d’altronde verificato da carabinieri e magistratura intervenuti sul posto, rientrando velocemente. Le ragioni dell’occupazione, come emerso già nella giornata di ieri, sono legate al ritardo del trasferimento degli ospiti dello Sprar nella nuova struttura individuata in città, situata in via Jaci. Inoltre, i migranti hanno protestato per non aver ricevuto il pocket money giornaliero di 1,50 euro a cui hanno diritto.

L’assessora Nina Santisi ha investito il dirigente del dipartimento Politiche Sociali affinché intervenga immediatamente perché il sistema di monitoraggio e controllo sia più stringente e perché si individuino eventuali responsabilità nella sua mancata applicazione, specie per quanto riguarda la questione del pocket money. Il dipartimento Politiche Sociali ha richiesto alla cooperativa Pro Alter 2000 di accelerare le procedure per il trasferimento degli ospiti nella nuova sede dello Sprar e, verificata la mancata erogazione del pocket money, di tornare a garantirne immediatamente la corretta e continua distribuzione. L’Amministrazione, inoltre, ribadisce, in accordo con il Ministero e l’Anci, l’impegno nella seconda accoglienza e l’investimento nel sistema Sprar. Rifiuta, ancora, ogni strumentalizzazione dell’episodio, finalizzata ad alimentare forme di discriminazione e di non accoglienza verso le persone che drammaticamente raggiungono i nostri territori e ad alimentare paura e percezione di insicurezza compromettendo la convivenza pacifica, l’inclusione e l’integrazione.

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