L'Udc dopo le Politiche è alle prese con il crollo del consenso e i malumori interni

L’Udc dopo le Politiche è alle prese con il crollo del consenso e i malumori interni

Rosaria Brancato

L’Udc dopo le Politiche è alle prese con il crollo del consenso e i malumori interni

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lunedì 04 Marzo 2013 - 14:46

Chiuse le urne inizia la riflessione nell' Udc, uscito malconcio dalle elezioni. Scalpita il gruppo Naro e cresce il malumore della base che chiede la convocazione degli organismi di partito in vista delle amministrative. Oggi un incontro per avviare la riflessione sul voto e aprire il confronto sull'alleanza con Genovese

Il dato delle Politiche continua a lasciare strascichi in vista delle amministrative ed anche là dove le dichiarazioni ufficiali sono rasserenanti in realtà il fuoco cova sotto la cenere. L’Udc esce con le ossa rotte da questa competizione e lo dicono i numeri. In pochi mesi, dalle regionali d’autunno alle Politiche di febbraio, anche con le dovute cautele perché si tratta di elezioni diverse, c’è stata un’emorragia di voti. Certo il sistema è diverso ed invece di dover sostenere la candidatura di Crocetta è toccata in dote la candidatura di Monti che agli elettori risulta indigesta, ma la Sicilia e Messina sono sempre state il granaio di voti dell’Udc, peraltro l’attuale segretario regionale del partito è il messinese Gianpiero D’Alia, che in Parlamento è stato confermato, ma per il rotto della cuffia. In compenso i centristi hanno perso un senatore non avendo conquistato neanche un seggio in Sicilia. I risultati non sono affatto piaciuti al gruppo Naro, che, deputato uscente, aveva lasciato spazio alla Camera a D’Alia, ed in cambio aveva ottenuto il secondo in lista al Senato, Saro Sidoti. Nel cambio il gruppo Naro ha perso e se ci aggiungi che anche alle regionali nessuno della corrente è arrivato a Palermo si comprende come la pentola abbia raggiunto il bollore massimo. Da qui la necessità di avviare subito un confronto interno ed una riflessione riaprendo quel dialogo tra la base e gli organi di partito che è venuta a mancare. C’è stato un incontro,presenti D’Alia, Naro, Ardizzone, Beninati, i dirigenti del partito, consiglieri ed ex assessori per fare un’analisi lucida del voto. I numeri sono impietosi: al Senato non è scattato il seggio, l’Udc correva in lista con montiani e Fli, ma il capolista era Casini. Evidentemente non è bastato, la lista si è fermata al 7,73%. Diverso il discorso alla Camera, Sicilia Orientale. Il partito guidato da D’Alia ha raggiunto tra Messina e provincia il 4,53% delle preferenze, poco meno di 15 mila voti. In città si è registrata un’ulteriore flessione fino ad uno striminzito 3,31%. Rispetto al 2008 la differenza è pesante perché proprio dallo Stretto 5 anni fa è partito il traino del partito a livello regionale. Se poi raffrontiamo i dati di febbraio dati con quelli delle regionali 2012 si vede che tra Messina e Provincia l’Udc aveva registrato un 9,33% ed in città un 10,06% pari ad oltre 8 mila voti. In quattro mesi questi consensi si sono dimezzati e se al Senato può valere il discorso “dell’ombra del rigore di Monti” alla Camera giocava in prima persona D’Alia. Qualcosa non ha funzionato, oppure ha smesso di funzionare. Tutte riflessioni che adesso è proprio la base che invita i vertici a fare.

“Queste elezioni devono insegnarci qualcosa, dobbiamo evitare di ripetere gli stessi errori soprattutto in vista delle amministrative. Non culliamoci sul fatto che sono elezioni diverse- spiega Giorgio Muscolino, presidente provinciale del partitoSe la gente vota il M5S un motivo ci sarà. Dobbiamo riconvocare gli organismi di partito, ascoltare la base, rendere partecipe il territorio, iniziando da tutti i comitati provinciali e cittadini che devono essere convocati al più presto”.

A pagare maggiormente è stato il gruppo Naro che non fa i salti di gioia dopo ben due competizioni elettorali che lo vedono fermo al palo, ma in generale i risultati delle urne sono il campanello d’allarme se non di una disaffezione quanto meno di una passione che si è affievolita. Andare alle amministrative senza aver risolto questi nodi e con la possibilità che Crocetta tolga pure le poltrone delle Province comporta troppi rischi. Senza l’esercito dei consiglieri provinciali,qualora dovesse passare la linea Crocetta sull’abolizione delle Province, diventerebbe durissima per tutti i partiti mantenere i legami col territorio e l’elettorato. L’alleanza Genovese-D’Alia, alle amministrative per quanto possa apparire l’unica percorribile deve almeno essere condivisa dalla base del partito e non può essere il frutto di decisioni prese nelle segreterie a prescindere dal programma, questo il senso emerso dall’incontro, cui farà seguito la convocazione dei comitati cittadini e provinciali.

“Qui non si discute la coalizione con Genovese ma il metodo- spiega Muscolino- dobbiamo rendere partecipe la base del programma, dei progetti per il futuro di questa città e poi pensare al resto. Se non ci apriamo rischiamo davvero di non aver capito nulla da queste Politiche. La gente non ci seguirà più. Facciamo anche un’analisi seria sulla possibilità delle primarie. In Italia gli elettori hanno dato un segnale, i vecchi metodi, le decisioni calate dall’alto non sono più tollerati. O cambiamo o resteremo schiacciati alle amministrative”.

La stessa posizione di Giorgio Muscolino, in casa Pd l’ha presa il segretario cittadino Giuseppe Grioli. Entrambi sono giovani e operano quotidianamente “sul campo” ed hanno quindi il polso di quel malessere che cresce intorno ai partiti e che scaturisce da un modo di fare politica che non piace più neanche in Sicilia. Se “matrimonio” tra Pd-Udc deve essere, che almeno sia partecipato, con i messinesi invitati e con condivisione, altrimenti l’elettorato di centro-sinistra finirà con lo scappare a gambe levate. E’ vero che Messina è più lenta nei cambiamenti, ma quel 27,6% preso dai grillini alla Camera, rappresenta un campanello d’allarme. Si può decidere di non sentirlo e di pensare che i messinesi voteranno qualsiasi cosa venga partorita dalle stanze Pd-Udc. E se stavolta non dovesse essere così? Sull’altro fronte c’è un Pdl ringalluzzito dagli esiti delle urne, che ha preso di mira Buzzanca e si prepara ad una campagna di rilancio. Far finta che le Politiche non abbiano insegnato nulla sarebbe un errore. Sottovalutando i campanelli d’allarme si rischia di far la fine di Bersani.

Rosaria Brancato

16 commenti

  1. basta con questo partito di amici di ++++i, di indagati, di generi di accentratori di risorse, bastaaaaaaaaa, vogliono privatizzare l’aqcua per regalarla al suocero di casini.

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  2. Ancora a perder tempo, non abbiamo più ne tempo ne voglia di ascoltare fandonie. Elargite strategie per risolvere le questioni per favore, non dilungatevi su primarie perdi tempo ed intrallazzi annebbianti, date voce alle vostre idee dieci quali sono i vostri programmi per il futuro di questa comunità e se gli argomenti saranno validi vedrete come il nome del candidato verrà messo in secondo piano. Programmi non nomi…… Ma quando vi sveglierete?????

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  3. QUESTI SONO AMICI ED EX SERVITORI DI CUFFARO E COMPAY

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  4. puzza di bruciato 4 Marzo 2013 16:06

    Ma per favore ancora articoli su questo partito che non c’è più.. Ma con tutto quel numero di inquisiti e con le altre porcherie fatte, hanno il coraggio di fiatare.. e tutti quelli che hanno cambiato casacca credendo che l’udc li avrebbe sdoganati… c’è da morire dal ridere…

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  5. d’alia & genovese.i lupi a guardia del gregge?sarà

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  6. MADDOCCO Antonino 4 Marzo 2013 17:09

    La gente vota M5S perchè è stanca di essere presa in giro….è stanca di +++…++++… e ++++….e voi ancora vi chiedete del perchè???? IL MOTIVO LO CONOSCETE ED ANCHE BENE…..MA VI FA ANCORA COMODO…SPERATE CHE QUESTA BURIANA PASSI E CHE TUTTO RITORNI COME PRIMA….. ALLA FACCIA DI TUTTI….MA FATEMI IL PIACERE…EMIGRATE….

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  7. MADDOCCO Antonino 4 Marzo 2013 17:10

    DIMENTICAVO…. MI SA CHE IL PIU’ ONESTO TRA VOI ERA PROPRIO CUFFARO….PENSA UN PO’

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  8. IL CENTRO NON C’ENTRA !
    i centristi siciliani non li ho mai capiti hanno sempre fatto la voce grossa pur con numeri minimi. Centrano alla provincia con Ricevuto, centravano con Buzzanca al Comune, centravano alla Regione con Cuffaro, centrano alla Regione con Crocetta, centrano ( uno solo ) al Parlamento con Monti…Direi che è un partito tra 4 amici o amiconi. Ecco il punto debole: sono 4 amici ma 4 di numero che hanno il vizietto di volere contare per 100…ora non contano più anche se il loro simbolo conta nei cuori di chi come me si considera un moderato senza patria.

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  9. ..Eppure voglio vedere cosa sapranno fare i “nostri” grillini per Messina in Parlamento..mi auguro ovviamente bene..ma solo a titolo informativo, fino ad adesso non c’è stato parlamentare più produttivo dell’ex Senatore D’Alia (e non intendo a livello locale). Mi auguro che continui a esserlo, ma mi auguro anche che si faccia una buona e costruttiva autocritica all’interno del suo partito, alla luce dei risultati di queste elezioni, lasciando altresì spazio a persone che hanno davvero voglia di fare qualcosa per la propria città !

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  10. I nomi che in grassetto leggevo nell’articolo mi facevano rabbrividire. Vecchia politica, vecchio pensiero di ripartizione. Dichiaro apertamente di non aver votato M5S, ma plaudo al rimescolamento delle carte che dalla loro presenza ne è conseguita, forse qualcuno dei nomi in grassetto rinsavisce e soprattutto capisce che la corda alla fine si spezza. Ma per una nostra dignità morale, evitiamo d’ora in poi di inchinarci al loro passaggio, di ossequiarli, di guardarli dal basso verso l’alto. E’ finita.
    Se hanno qualcosa di costruttivo da dire, lo possono fare anche senza la poltroncina e per poltroncina parlo di qualsiasi tipo di poltroncina. Immuni non sono delle nefandezze fatte fin qui, e dello sfacelo in cui siamo precipitati.

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  11. UDC: Il partito che non c’è.
    Tenetevi strette le quattro poltrone che vi hanno dato. Siete ovunque c’è da gestire il potere locale: Regione, Provincia e Comune. Avete appoggiato la sanguisuga di Monti sperando di andare al traino non capendo che il paese era stremato da un tecnico voluto dai poteri forti in Europa per fare fuori Berlusconi. Ora tocca a voi e a Genovese.
    Le prossime amministrative saranno solo una illusione di esistenza. Il sud affamato e povero privo delle minime condizioni di sviluppo, vi chiederà il conto delle vostre ricchezze sulla nostra pelle.

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  12. Molto dipendera’ da cosa “concretamente” sapra’fare adesso il M5S. Se si ostinano sull’attuale posizione di rifiuto di ogni genere di contaminazione con i partiti,credo che sprecheranno una grande occasione,probabilmente l’unica che avranno.
    Per il resto,se i tradizionali partiti non si evolvono in fretta,nel senso di un vero e profondo rinnovamento con nuove energie (tradotto..significa gente nuova con autonomi cervelli funzionanti e specchiata onesta’),credo che saranno inevitabilmente travolti.
    Il vecchio concetto che i vuoti di potere vengono sempre riempiti, vale sempre,piu’ si creano vuoti..piu’ troverai qualcun altro pronto ad occuparli, e’una legge fisica,di natura,ed i partiti in questi anni hanno saputo creare voragini fra le istituzioni e la gente.
    Fra i cosiddetti vecchi politici ci sara’ anche gente capace ed onesta,ma finche’ la si inquadra nel “sistema”, nell’apparato di partito, fra le spartizioni delle poltrone fatte con il bilancino del farmacista, anche il buon politico sara’messo inevitabilmente alla gogna.
    In un momento in cui tutti sono contro tutti, e’necessario evolversi, mutare.

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  13. Caro mio, permetti mi di dissentire, ho votato per cambiare non per non cambiare. Le proposte di m5 sono chiare….ma i partiti vogliono restare barricati nei privilegi per non cambiare. Che meraviglia vedere gente normale dico normale decidere insieme aperti alla gente. Me li godo proprio i volti di chi non ha capito che lo tsunami e’ in corso. Giovani,operai, professionisti, casalinghe una vera rivoluzione civile democratica che mette in ridicolo potenti e politici di professione.

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  14. Ma scusate, si possono tirare conclusioni senza sentire il parere di Gioveni? Ma che fine ha fatto? Mezza Messina lo voterebbe per sindaco!

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  15. IH-870 I-ITGI 5 Marzo 2013 08:31

    “Queste elezioni devono insegnarci qualcosa, dobbiamo evitare di ripetere gli stessi errori soprattutto in vista delle amministrative. Non culliamoci sul fatto che sono elezioni diverse- spiega Giorgio Muscolino, presidente provinciale del partito- Se la gente vota il M5S un motivo ci sarà. Dobbiamo riconvocare gli organismi di partito, ascoltare la base, rendere partecipe il territorio, iniziando da tutti i comitati provinciali e cittadini che devono essere convocati al più presto”.
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    *”Eh, eh, eh, ma se me lo dicevi prima *
    *Eh, se me lo dicevi prima *
    *Come prima *
    *Ma sì se me lo dicevi prima *
    *Ma prima quando *
    *Ma prima no *
    *Eh, si prendono dei contatti *
    * ……………. *
    *(E.JANNACCI -SE ME LO DICEVI PRIMA, 1989)*
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  16. L'Osservatore 5 Marzo 2013 12:05

    Scusami Avalon, tutto lo tsunami tour è stato improntato sullo stesso argomento: TUTTI A CASA!
    Non era uno slogan “tanto per”, ma il grido di disperazione di un intero Paese, un Paese che non ce la fa più, un Paese (che poi son sempre gli stessi..)stremato, tartassato, offeso e preso in giro dall’intera classe politica.
    Con questi “signori” (si fa per dire…) non si possono fare patti, non si può scendere a compromessi, non si possono fare accordi…
    Chi pensava che il M5S scendesse a patti, partecipasse a governi di maggioranza, di minoranza, governi “tecnici”o altro non ha capito l’essenza della rivoluzione in atto, semplicemente non ha capito e così i politici, i giornalisti, gli “opinionisti”, i “salottisti”…
    Che continuino i loro inciuci, i loro “sottobanco”, i loro sorrisetti, i loro talk show, le loro (parlo dei giornalisti) “insinuazioni” sull’essere fascisti/comunisti/black block degli attivisti del M5S, noi teniamo la barra dritta e andiamo avanti!!!

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