Le due si sono accusate a vicenda ma per il giudice sono entrambe colpevoli: avevano 2 etti di droga e diversi cellulari
BARCELLONA – Tornano in carcere ma stavolta da detenute le due donne fermate nella casa circondariale della città del Longano. E’ questa la decisione del presidente del Tribunale di Barcellona Giovanni De Marco per Antonella Campagna e Maria Rosa Genovese, i due camici bianchi in servizio al carcere barcellonese Vittorio Madia fermati dopo un controllo della Polizia Penitenziaria. Dopo averle interrogate, il giudice ha emesso ordinanza di custodia cautelare per entrambe, decidendo per loro l’arresto in carcere.
La decisione del giudice
Il giudice, accogliendo le richieste del Pubblico Ministero Emanuela Scari, ha inoltre disposto che le due vengano sottoposte a “massima vigilanza, con invito all’Amministrazione Penitenziaria a volere individuare una struttura detentiva diversa dalla Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto”. L’infermiera di 63 anni Maria Rosa Genovese, di Barcellona, e la dottoressa Antonella Campagna, messinese di 41 anni, sono accusate di aver nascosto 189 grammi di hashish divisi in tre panetti, una decina di telefonini, cavi, auricolari e altre applicazioni, per i cellulari, secondo gli inquirenti destinati ai detenuti della struttura circondariale.
La perquisizione in carcere
Ad insospettire gli agenti della Penitenziaria è stato il movimento sospetto di una delle due che ha indossato un giubbotto per poi toglierselo alla vista degli agenti. La perquisizione degli armadietti ha portato alla scoperta del materiale che non poteva entrare in carcere. Accompagnare dai difensori, gli avvocati Giuseppe Ciminata e Massimo Rizzo, sono state interrogate respingendo l’accusa. Ma per il giudice sono entrambe colpevoli.
