Presto per dire se lo fa bene o male, ma è certo che De Luca il sindaco lo fa

Due mesi sono pochi per tracciare un bilancio, ma abbastanza per capire che tipo di mandato sarà quello di De Luca. In campagna elettorale ha scelto lo slogan vincente di Leoluca Orlando, ovvero: “De Luca il sindaco lo sa fare”. Il tempo dirà se il sindaco lo sa fare bene o male, o così-così. Quel che sappiamo con certezza due mesi dopo la sua elezione è che Cateno De Luca il sindaco LO FA, esercita pienamente (e con totale cognizione di causa) il ruolo che gli elettori gli hanno conferito. Piaccia o non piaccia lui FA IL SINDACO e lo fa 24 ore su 24. E’ autoritario, accentratore, dispotico, egocentrico, umorale, ed è affetto da una gravissima e incurabile forma di ipertrofia comunicativa. Ma ogni messinese, ogni giorno, sa che da quando si sveglia a quando va a dormire De Luca esercita il suo ruolo, sfiorando lo stalkeraggio. Ha fatto errori ma è senza dubbio l’unico sindaco degli ultimi 20 anni che si sta battendo per far rispettare la dignità di Messina. La battaglia sul risanamento avviata nei primi due mesi basterebbe da sola a dare contenuto ad un mandato totalmente nuovo rispetto alle amministrazioni degli ultimi due decenni. Prima di parlare di quello che FA, mi soffermo su alcuni aspetti che a noi snob con la puzza sotto il naso fanno sorridere ma che invece sono la chiave che sta aprendo le porte del consenso dei messinesi al nuovo sindaco, soprattutto tra quanti non lo hanno votato.

IL SINDACO H24

De Luca fa il sindaco 24 ore su 24. Lo sappiamo perché ogni mattina posta su facebook l’elenco degli appuntamenti e nel corso della giornata pubblica foto, video, commenti, delibere, atti, pensieri, esternazioni e riflessioni su tutto ciò che riguarda l’attività sua e della giunta. Nel post mattutino non indica soltanto la fase rem e la pausa pranzo. In due mesi ha incontrato mezza Messina, dirigenti, sindacati, imprenditori, associazioni, rappresentanti di istituzioni ed ha fatto la spola con la Regione più di un pendolare. Anche Accorinti dichiarava di lavorare per Messina h24, ma il suo era più un impegno spirituale del quale non abbiamo mai avuto le prove. Di De Luca abbiamo forse anche troppi post. Spesso eccessivi, sopra le righe, populisti. Ma lui fa veramente il sindaco h24. E’ il suo mestiere. Sta costringendo tutti, opposizione e giornalisti compresi a stargli dietro ad una velocità dell’amministrare che la Messina sonnecchiosa e borbonica non avrebbe mai immaginato.

IL SINDACO IN MEZZO ALLA GENTE

A noi gente snob, con la puzza sotto il naso, non piace constatare che il sindaco, dal 26 giugno al 2 settembre si è girato tutte le sagre, le processioni, le feste, religiose e non, da Cumia a Faro, da Castanea a Mili San Pietro, da Ganzirri a Santa Margherita. Senza dimenticare la provincia. Ha suonato il tamburello, la zampogna, è andato in giro con i motociclisti, ha guidato processioni, fatto il chierichetto, è salito su tutti i palchi possibili e immaginabili in qualsiasi angolo del Comune. Noi snob della Messina centro lo guardiamo dall’alto in basso. Ma i residenti dei villaggi e delle periferie che i politici ed i candidati sindaco li vedono SOLO in campagna elettorale, hanno apprezzato la presenza del sindaco in carica, che parla il loro linguaggio, conosce i problemi ed è tornato da loro subito, non appena eletto. Abituati a commissari o a sindaci distratti e smemorati, vedere un sindaco che continua a star vicino alle periferie anche dopo la chiusura delle urne, piace. In oltre 20 anni è la prima volta che ho visto l’intera giunta alla Messa del 15 agosto e poi alla processione della Vara. E se Accorinti è salito sul ceppo della Vara, quasi a segnare con quel gesto quello che sarebbe stato il suo atteggiamento messianico nei confronti dei messinesi da redimere, De Luca è stato in mezzo alla gente. Tutto questo a noi snob- laici-radical chic, fa sorridere. Alla gente piace e se lo ricorderà. Anche perché appena parla di bilanci e di questioni amministrative è preparato e competente. Sta facendo quella rivoluzione che Accorinti e la sua giunta non ha fatto perché troppo intenta ad autocontemplarsi (ed autocomplimentarsi). Sono una cronista di strada e so cosa dice la gente per strada.

COSA HA FATTO IN DUE MESI

Elenco le cose più significative, anche se, visto che io a differenza sua sono stata in vacanza, me ne scorderò tante. Ha anche fatto errori, ma in due mesi ha esercitato pienamente il suo ruolo ed è questo che inizieranno a non perdonargli. Nella terra dei Gattopardi l’azione è vista come un peccato.

L’elenco non è in ordine d’importanza né cronologico sebbene il primo provvedimento l’ha preso a poche ore dalla vittoria: 1) revoca dell’incarico di direttore generale a Le Donne.

2)ha bloccato le Posizioni organizzative e le Alte professionalità. Ha fatto bene, un Comune sull’orlo del baratro non può permettersi dirigenti e funzionari che prendono indennità di risultato poco aderenti alla realtà.

3)Ha revocato la Variante al Prg e 4)lo Schema generale del nuovo Prg. E ha fatto bene perché in entrambi i casi è mancata la condivisione con la città.

5)Ha avviato la riorganizzazione della macchina comunale e sta facendo bene perché spesso le rendite posizione e vecchi vizietti rendono farraginosa qualsiasi amministrazione pubblica.

6)Ha fatto blitz in ogni dove, persino in pieno controesodo ed effettuato sopralluoghi ovunque si sia registrato un problema, dall’albero caduto all’asfalto scivioloso. Due blitz hanno riguardato l’ambulantato abusivo per il quale sono stati aumentati i controlli.

7)Sia per Messinaservizi che per Amam e Atm sono stati avviati controlli con tanto di sanzioni disciplinari per chi non espletava il lavoro affidatogli (e Messina è al suo fianco)

8)Sono state avviate legittime ricognizioni del personale tra Comune e partecipate per capire quanti tra inabili, analfabeti e varie, svolgono un lavoro che NON E’ quello per il quale sono stati assunti e sta emergendo di tutto (e Messina è al suo fianco).

9)Ha cambiato i vertici delle partecipate. Si chiama spoil system ed è legittimo oltre che prassi a tutti i livelli. Essere nominati a capo di una Partecipata non è un posto a tempo indeterminato ed a mio avviso De Luca ha scelto anche persone competenti, oltre che, legittimamente, di fiducia.

10) Sulla vicenda Teatro Vittorio Emanuele ha tenuto testa all’assessore Pappalardo, costringendolo ad un commissariamento dell’Ente pur di non cedere sulla scelta del presidente.

11)E’ andato a Palermo in continuazione per affrontare tutte le tematiche che riguardano Messina

12)Ha pubblicato l’ avviso per affidare la gestione di ville e spazi verdi alle associazioni.

13)Ha avviato l’operazione decoro nonché 14)controlli a tappeto per sanzionare gli incivili dei rifiuti.

15)Al consiglio comunale presenta le delibere con 2 settimane di anticipo per dare tempo e modo di studiarle (mai accaduto negli ultimi 5 anni)

16)SCUOLE. Il rischio era noto da tempo, basta guardare due articoli di Tempostretto (leggi qui) in uno dei quali era lo stesso Gaetano Sciacca a evidenziare la gravità della situazione (leggi qui). De Luca a fronte di 108 scuole su 108 senza agibilità le ha chiuse. Tutti hanno gridato allo scandalo, salvo poi, qualora dovesse cadere un cornicione denunciare il sindaco. Penso che per le famiglie sia più importante sapere di mandare i propri figli in luoghi sicuri, anche a costo di iniziare le lezioni in ritardo. Alla fine è stato il prefetto ad assumersi la responsabilità dell’apertura delle scuole.

17)ATM– Non sono stata tra i fautori della beatificazione di Foti e Cacciola e dell’Atm in blocco, ma è evidente che il servizio è migliorato. La domanda è: il potenziamento del servizio può essere a scapito dei conti visto che i debiti gravano su tutti i messinesi? Posto che il servizio è migliorato, perché non si può chiedere chiarezza sull’effettiva entità del debito ( 70 milioni) senza essere tacciati di eresia? Fin quando non arriveranno in Consiglio comunale i bilanci (a partire da quello del 2016) è più che legittimo chiedere chiarezza sui conti e sulle assunzioni attraverso l’Agenzia Interinale. Chiarezza anche su quanti, assunti come autisti con il passare dei decenni e delle gestioni, hanno cambiato mansioni. Spesso e volentieri il ricorso alle agenzie interinali è una scorciatoia per evitare le rigidità dei concorsi della pubblica amministrazione e per far entrare dalla finestra chi non può entrare dalla porta. Il caso dei Feluca all’Amam targata Accorinti (chi entrò in Feluca non superò un concorso pubblico e adesso si ritrova nell'azienda municipalizzata) è esemplare ed anche in questo caso Sciacca accese i riflettori come ufficio provinciale del lavoro. Ha sbagliato con gli annunci sul tram e con lo stravolgimento degli orari, ma i vertici dell’azienda stanno lavorando per dare un servizio di qualità e non certo per antipatia o vendetta nei confronti della precedente gestione. Abbiamo trascorso 5 anni ad ascoltare il ritornello sulle efferatezze di quellicheceranoprima eppure adesso appena un assessore dichiara “voglio vederci chiaro”, si grida alla dittatura. L’operazione verità sui conti dell’Atm è doverosa, ma non deve essere un alibi per abbassare la qualità del servizio.

SBARACCAMENTO

Finalmente c’è un sindaco che pone come primo obiettivo il risanamento e lo fa come un caterpillar chiedendo la DICHIARAZIONE DELLO STATO D’EMERGENZA. Si è alzato in piedi per far valere la dignità di Messina sia a Palermo che a Roma. Rileggete la proposta di legge presentata nel ’60 da alcuni deputati (leggi qui) e rimasta lettera morta in mezzo secolo. Dal ’90 in poi, tranne i primi anni di entusiasmo, la legge 24 è finita nel labirinto del clientelismo e della cultura della baracca. De Luca si è intestato una battaglia che in 28 anni non ha fatto nessuno. E non glielo perdonerà nessuno.

La metà della classe dirigente farà finta di sostenerlo, usando tatticismi per ritardare le tappe, l’altra metà si limiterà a gufare. Perché se De Luca vince questa battaglia resta nella storia messinese, riattiva l’occupazione, l’economia, lo sviluppo e nessuno glielo vorrà consentire.

La verità è che siamo abituati ai Gattopardi, ai treni a vapore e ci siamo ritrovati un sindaco che corre come un Freccia Rossa.

Il Fatto quotidiano definì Accorinti un marziano sotto il punto di vista dell’onestà e della rettitudine morale. Il vero marziano per i messinesi è De Luca, perché il suo comportamento non è decodificabile con i vecchi canoni interpretativi e sta facendo quella rivoluzione rimasta annunciata ed incompiuta da Accorinti.

Abbiamo passato 5 anni convinti che la differenza tra il bene e il male fosse l’isola pedonale di via dei Mille. Abbiamo aspettato 5 anni per un Piano di riequilibrio mai decollato, un nuovo Prg rimasto all’introduzione, abbiamo visto bilanci e delibere trasmesse in Aula un’ora prima della scadenza del termine ultimo, approvate senza battere ciglio e senza leggerle.

Certo che De Luca sembra un marziano, un pazzo forsennato, uno showman. Ma davanti alle telecamere, a differenza del suo predecessore, non racconta di una città di incivili da redimere, denuncia, semmai, che nelle baracche si muore. E che, 50 anni dopo, 80 anni dopo, devono essere demolite entro il 31 dicembre. Un marziano.

Rosaria Brancato