Scoperte cellule che accrescono i tumori. Tra gli studiosi il prof. Guido Ferlazzo

Scoperte cellule che accrescono i tumori. Tra gli studiosi il prof. Guido Ferlazzo

Scoperte cellule che accrescono i tumori. Tra gli studiosi il prof. Guido Ferlazzo

venerdì 12 Settembre 2014 - 08:06

L’Università di Messina protagonista della ricerca con il prof. Guido Ferlazzo. Uno studio tutto italiano individua cellule che, invece di fungere da immunitari, aiutano il tumore a crescere. L’obiettivo è continuare a studiare queste cellule per capire come attraverso la combinazione di farmaci innovativi si possa ripristinare la loro normale funzione

Sono cellule immunitarie ma invece di assolvere alla loro tradizionale missione di proteggerci, aiutano il tumore ai polmoni a svilupparsi. È uno studio tutto italiano portato avanti da un gruppo di scienziati e in cui l’Università di Messina è protagonista con il prof. Guido Ferlazzo.

Le hanno chiamate ‘Tink’: un sotto-gruppo delle cellule “natural killers” che hanno il compito di riconoscere in maniera spontanea i tumori, per poi eliminarli. I ricercatori, però, hanno scoperto che i tumori e il microambiente che li circonda “sono in grado di ri-programmare queste cellule, in modo da favorire la propria crescita attraverso l’induzione dell’ angiogenesi”: in pratica costringono il corpo a sintetizzare nuovi vasi sanguigni, che nutrono il cancro e lo fanno crescere.

Finanziato dall’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro (Airc), lo studio è stato pubblicato sul prestigioso journal of the National Cancer Institute (Jnci), la più citata rivista internazionale di oncologia medica e traslazionale.

Insieme al prof. Ferlazzo il team di ricerca ha visto la collaborazione dell’Irccs MultiMedica, guidato da Douglas Noonan e Adriana Albini, direttore scientifico della Fondazione MultiMedica e direttore del Dipartimento Ricerca Statistica Irccs “Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia” dell’Arcispedale S.Maria Nuova di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Università dell’Insubria e l’Ospedale di Circolo-Fondazione Macchi.

Il lavoro adesso prosegue ampliando il suo raggio di azione anche su altri tipi di tumori:colon-retto, seno e mieloma multiplo. L’obiettivo è continuare a studiare queste cellule per capire come attraverso la combinazione di farmaci innovativi si possa ripristinare la loro normale funzione.

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