Barcellona, Materia presenta il programma e ribadisce: “Progetto civico, non politico”

Barcellona, Materia presenta il programma e ribadisce: “Progetto civico, non politico”

Giovanni Passalacqua

Barcellona, Materia presenta il programma e ribadisce: “Progetto civico, non politico”

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giovedì 30 Aprile 2015 - 15:46

Dopo l'annunciato ritiro di Nania e le dichiarazioni di Picciolo, si torna a parlare di programma. Welfare, opere logistico-turistiche e cultura i punti principali del programma di Roberto Materia: “I soldi arriveranno con un'adeguata progettazione”

“Nessun simbolo di partito accompagna il nostro progetto, perché è stata sposata l'idea Materia, non un'ideologia politica”. Tiene a ribadire il concetto Roberto Materia, candidato sindaco a Barcellona, nel giorno della presentazione del programma di coalizione; con 7 liste a sostegno, l'ex presidente ESA può contare sull'appoggio di 7 liste, grazie soprattutto a un accordo politico tra il capogruppo dei Dr all'ARS, Beppe Picciolo, e il coordinatore provinciale di FI, Santi Formica.

Attorniato da 7 rappresentanti delle liste, Materia ha snocciolato il programma,concordato “in un clima di grande condivisione” come sottolinea: “Abbiamo parecchie proposte per questa città. I punti focali li abbiamo già illustrati, seppur non in dettaglio. Non sono sogni, ma idee che richiedono competenza; e io sono convinto di possedere queste competenze”.

La descrizione del programma è dettagliata: “Nei primi 100 giorni ci dedicheremo all' ordinaria amministrazione, con l'obiettivo di rendere nuovamente ordinata e decorosa la città. Il secondo step sarà la ridefinizione del welfare, con la creazione di un osservatorio dei disagi sociali, sulla spinta del volontariato; saranno i nostri volontari, i giovani, a segnalarci i problemi, a mantenere il contatto con le fasce più deboli della popolazione. Perchè i problemi vanno segnalati da chi li vive”.

I giovani sono un punto centrale del programma di Materia, il suo “cuore caldo” – per usare una metafora cara al candidato: “Evitare la fuga dei nostri ragazzi significa creare opportunità. E le basi per creare opportunità, a Barcellona, esistono: a cominciare dalle nostre colline, che andranno messe in sicurezza sfruttando il denaro messo a disposizione dalla protezione civile; a mancare, prima ancora che i soldi, sono dei validi progetti che sappiano intercettare questi soldi, e ce ne accorgiamo ogni volta in cui leggiamo che la regione o gli enti locali hanno perso finanziamenti europei per la loro incapacità. Adesso, un miliardo di euro è a disposizione per incentivare l'imprenditorialità giovanile: ebbene, la messa in sicurezza delle colline, unita alla creazione di strutture ricettive e di un indotto turistico, sarà la vera scommessa per restituire opportunità ai nostri ragazzi”.

E nelle aree del turismo e della logistica si trovano i punti più ambiziosi del programma: “Un'area intermodale, già prevista dal PRG nei pressi dei caselli autostradali, sarebbe un'enorme opportunità: genera grandi flussi di merci, e i flussi portano lavoro e stimolano la crescita economica. Di concerto, dobbiamo pretendere la restituzione dei fondi per la creazione di un'expo permanente del florovivaismo, scippatici da Lombardo nonostante l'approvazione definitiva dei progetti. Infine, non dobbiamo avere pregiudizi nei confronti dell'aeroporto: certamente bisognerà studiare bene la fattibilità del progetto, ma sarebbe un'opera che, se adeguatamente contestualizzata, riuscirebbe a generare un indotto notevole”.

Non mancano i riferimenti alla sanità e alla cultura: “Difenderemo il nostro polo ospedaliero e le nostre scuole a Palermo, lì dove vogliono scipparceli. Niente campanilismi: gli ospedali di Barcellona e Milazzo devono unire le forze e ottimizzare le competenze. Per quel che riguarda gli istituti scolastici, non permetteremo che una struttura non idonea come il Palacultura venga utilizzata in maniera impropria; le scuole sono il veicolo principale della formazione, e vanno tutelate e valorizzate nei modi opportuni. Un pensiero va inoltre al teatro Mandanici: la convenzione con un teatro pieno di problemi qual è il Vittorio Emanuele di Messina non gioverà; si può proporre un progetto più a vasto raggio, che preveda accordi con i maggiori teatri nazionali, ma senza subordinazione”.

Infine, una considerazione sul bilancio comunale: “Sono a conoscenza delle recenti sentenze sfavorevoli al comune, che porteranno ulteriori debiti fuori bilancio; ma, se sono riuscito a risanare 20 milioni di euro di debiti dell'ESA in tre anni, posso occuparmi dei delicatissimi bilanci del comune”.

Giovanni Passalacqua

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