Lo "straniero" De Luca punta al comune unico, ma c’è chi rivendica: “Savoca ai Savocesi”

Lo “straniero” De Luca punta al comune unico, ma c’è chi rivendica: “Savoca ai Savocesi”

Giusy Briguglio

Lo “straniero” De Luca punta al comune unico, ma c’è chi rivendica: “Savoca ai Savocesi”

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mercoledì 04 Marzo 2015 - 07:53

Animi bollenti in vista del ritorno alle urne nel borgo collinare. La più grande sorpresa è la proposta di candidatura lanciata dal sindaco di Santa Teresa che domenica 8 marzo dovrebbe tenere un comizio nella piazza San Francesco di Paola per esporre il suo progetto sulla fusione tra Savoca e Santa Teresa

“Savoca ai Savocesi”. E’ diretto ed eloquente il nome scelto da “anonimi” per inaugurare una nuova pagina facebook in vista delle elezioni che si svolgeranno a Savoca in primavera. Dopo le dimissioni dell’ex sindaco Paolo Trimarchi, sul ritorno alle urne ci sono gli occhi puntati non solo degli abitanti del piccolo borgo collinare, chiamati a votare, ma di gran parte del comprensorio jonico. Normali elezioni amministrative? No, perché l’attuale primo cittadino di Santa Teresa ci ha messo lo zampino. Cateno De Luca è pronto a dimettersi dal suo attuale incarico per candidarsi a Savoca. Dal mare alla collina, con un unico scopo: unire i due centri e farne un comune unico. Un progetto che si è già attirato le “antipatie” di alcuni pronti a sbarrare la strada allo “straniero”.

“Non ha senso candidarsi per il solo piacere di dimostrare la propria forza!!!! Abbiamo bisogno di persone serie e mature non di selfie e fumo negli occhi”. L’affermazione si trova appunto nella pagina “Savoca ai Savocesi”. Chi si nasconda dietro il profilo non è noto. “Siamo un gruppo che ama il proprio paese alla follia e proprio per questo pensiamo che alla guida del nostro paese debba esserci un SAUCOTU”, questo è tutto quello che ci è dato sapere. Il riferimento all’ex onorevole non è per niente velato, ma De Luca se la ride e rivede già una Santa Teresa bis. Sì, perché anche la sua candidatura nella cittadina rivierasca nel 2012 fece scalpore. E sulla sua vittoria nessuno ci avrebbe scommesso, eppure lo “straniero” arrivato da Fiumedinisi si conquistò le simpatie dei votanti e arrivò alla poltronissima del Palazzo Municipale con la promessa di rimanerci cinque anni, risollevare le sorti del paese e tornarsene da dove era venuto.

Ma De Luca non si accontenta ed è pronto a interrompere il suo mandato solo dopo tre anni e lasciare lo scettro nelle mani dell’attuale Presidente del Consiglio Danilo Lo Giudice. “Per amore e non per interesse”, assicura. Il sindaco di S. Teresa ha porto la mano a Massimo Stracuzzi, capogruppo dell’ex minoranza savocese, conteso anche da Nino Bartolotta che approderebbe al terzo mandato, dopo dieci anni di sindacatura (dal 2002 al 2012) e dopo l’incarico come Assessore Regionale alle Infrastrutture del governo Crocetta, da cui si è dimesso nell’ottobre 2013. Eppure, di certezze sui nomi degli aspiranti sindaci ce ne sono ancora poche.

De Luca intanto ha già fissato la data per il primissimo comizio nella piazza San Francesco di Paola per parlare del progetto di fusione tra i due Comuni. L’appuntamento è per domenica 8 marzo alle ore 18, anche se ancora dal commissario Rossana Carruba non è pervenuta risposta alla richiesta di concessione della piazza, nonostante nel manifesto preparato per l’occasione figuri anche un suo intervento, come voluto da De Luca, per avere contezza dell’attuale situazione economica-finanziaria del Comune di Savoca. Sì, perché il sindaco di Santa Teresa ne intravede già il fallimento e vorrebbe impedirlo. Un puro atto di bontà, insomma, prima di realizzare il sogno della fusione. Un sogno, eppure, ridimensionato. Perché le aspirazioni erano ben altre fino a poco tempo fa e riguardavano la fusione di tutti gli otto Comuni della Valle d’Agrò. Aspirazioni smontate dai colleghi sindaci, preoccupati di diventare periferia di Santa Teresa e di perdere la propria identità territoriale.

E’ la stessa preoccupazione che fa capo ai fondatori di “Savoca ai Savocesi” che difendono la riconquista dell’autonomia comunale avvenuta nel 1948, dopo venti anni di “comune unico”. Savoca, nel 1928, era stata infatti accorpata a Santa Teresa. La storia si ripete?

Giusy Briguglio

2 commenti

  1. totalmente d’accordo sull’unificazione (che potrebbe includere anche Furci), non è più tempo di piccoli comuni semidisabitati che non hanno – e sempre meno avranno – le risorse per garantirsi scuole, polizia municipale, uffici tecnici, piani regolatori, sorveglianza del territorio etc.
    Unificare non vuol dire sopprimere le differenze, ma permettere efficienze. E subito dopo andrebbero unificati Casalvecchio Limina e Roccafiorita, tre paesi quasi-fantasma senza futuro, in totale crisi demografica.

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  2. totalmente d’accordo sull’unificazione (che potrebbe includere anche Furci), non è più tempo di piccoli comuni semidisabitati che non hanno – e sempre meno avranno – le risorse per garantirsi scuole, polizia municipale, uffici tecnici, piani regolatori, sorveglianza del territorio etc.
    Unificare non vuol dire sopprimere le differenze, ma permettere efficienze. E subito dopo andrebbero unificati Casalvecchio Limina e Roccafiorita, tre paesi quasi-fantasma senza futuro, in totale crisi demografica.

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