Discarica di Mazzarrà, domenica un corteo di protesta

Discarica di Mazzarrà, domenica un corteo di protesta

Redazione Tirreno

Discarica di Mazzarrà, domenica un corteo di protesta

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sabato 26 Agosto 2017 - 10:54

I cittadini dei paesi limitrofi si sono riuniti in un comitato spontaneo per protestare contro l'inerzia delle istituzioni. E mentre si attende che qualcuno avvii la messa in sicurezza, la discarica cade a pezzi, prende fuoco e produce percolato. Una situazione ormai al limite, che potrebbe degenerare da un momento all'altro

È sempre più complessa la situazione della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, in cui nei giorni scorsi si sono verificati fenomeni di autocombustione dei rifiuti. La mancata messa in sicurezza della discarica ha spinto i cittadini a convocare un corteo di protesta per domenica 27.

La situazione
In una nota, il Comitato dei cittadini contro l’inceneritore ha ben sintetizzato la storia della discarica: “Per oltre un decennio una società mista (Tirrenoambiente, ndr) ha fatto affari colossali, depositando in una collina posta a ridosso del centro abitato di Furnari milioni di tonnellate di rifiuti, alcuni provenienti anche dalla Campania, senza una preventiva biostabilizzazione. Qualche anno fa la magistratura ha disposto la chiusura della discarica, che però non è mai stata messa in sicurezza. Come risultato un fiume di liquame tossico, prodotto dai rifiuti non biostabilizzati della discarica, ha raggiunto il sottostante torrente. E, come se non bastasse, negli ultimi giorni i rifiuti della discarica sono andati incontro a fenomeni di autocombustione, tanto che si è sviluppato un vero e proprio incendio di rifiuti”.

Ad oggi il rischio di nuovi incendi è altissimo, così come quello di crolli di materiale e di infiltrazioni di percolato nelle falde acquifere. “Non bastano 18.000 euro per coprire con terra il fumo, e non invece il focolaio dell’incendio, che brucia in profondita in una discarica che avrebbe dovuto essere messa in sicurezza dal gestore, come intimato dalla Regione, con un progetto di sicurezza adeguato” – ha dichiarato l’ex sindaco di Furnari, Mario Foti, da anni in prima linea nella battaglia contro Tirrenoambiente.

La polemica politica
Foti ha attaccato frontalmente l’attuale amministrazione per la gestione dell’emergenza, accusandola di ingenuità e mancanza di determinazione. “Quando iniziai ad occuparmi della discarica da sindaco lo feci nella piena consapevolezza che Furnari non aveva avuto mai un suo sindaco che, al di la delle denunce e telegrammi di protesta da dare in pasto alla gente, avesse direttamente partecipato alle conferenze di servizio, avendone ben titolo, visto che si trattava di ampliamento di discarica e quindi della salute della sua gente”.

Foti contesta i metodi messi in campo dall’amministrazione per far fronte al problema: “Non ho mai fatto azioni diversive e presunti scioperi della fame che non sono serviti a nulla; né ho mai chiesto ai cittadini di firmare ricorsi e fare collette popolari per difendere il Comune. Ho solo cercato ed invocato la forza delle leggi vigenti dello Stato e della Regione, con il sostegno e di fidati amici professionisti e politici validi, visto che la posta in gioco era alta, i rischi pure e gli interessi sporchi molteplici. È al sindaco che spetta l’onere della battaglia!”

Gli appelli
In vista della manifestazione di domenica, si sono moltiplicati gli appelli delle forze politiche per una celere messa in sicurezza della discarica. “È necessario che la Regione Siciliana ed il Governo nazionale prendano saldamente in mano il problema e garantiscano definitivamente la gestione post-mortem della discarica stanziano tutti i soldi necessari per tutelare i cittadini ed il territorio e solo dopo rivalersi sui responsabili criminali umani di tale disastro” – ha dichiarato il deputato M5s Alessio Villarosa.

“Solo qualche mese fa abbiamo presentato l’ultima interrogazione all’Ars sullo stato della discarica” – incalza Francesco Campanella di Art. 1-Mdp – “nessuno ha dato seguito o fatto qualcosa di risolutivo, solo interventi tampone. che genere di disastro si aspetta perché la regione intervenga in modo risolutivo? E per far pagare chi con questa discarica ha fatto profitti e chi non ha controllato?”

Ai cittadini non resta che far sentire la loro voce, nella speranza che le istituzioni affrontino concretamente uno dei problemi più delicati per l’ambiente della provincia di Messina. L’appuntamento è domenica 27, alle ore 17, in piazza Marconi.

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