Pagliara, acquedotto distrutto dall'esondazione; Antillo, danni ingenti a strutture pubbliche e private

Pagliara, acquedotto distrutto dall’esondazione; Antillo, danni ingenti a strutture pubbliche e private

Carmelo Caspanello

Pagliara, acquedotto distrutto dall’esondazione; Antillo, danni ingenti a strutture pubbliche e private

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mercoledì 14 Ottobre 2015 - 09:32

Il riversamento di acqua e fango e l'esondazione del torrente ad Antillo ha interessato anche i canali di gronda, la rete elettrica, quella idrica interna e la rete di adduzione esterna, le reti fognarie, il centro abitato, l’ambiente circostante e le strutture viarie “costituendo – spiega il sindaco – serio pericolo anche per la circolazione stradale. A Pagliara fornitura d'acqua garantita da captazioni idriche private

Continua la conta dei danni in seguito al maltempo di sabato scorso ad Antillo in seguito all’ondata di maltempo che sabato scorso “ha cagionato pericolo e danni alla cittadinanza, al patrimonio infrastrutturale pubblico ed a beni mobili e immobili”. I particolari dei gravi disagi sono contenuti in un verbale redatto dalla Protezione civile comunale inviato alla Regione e al ministero con la richiesta dello stato di calamità, che comunque è stato già deliberato dalla Giunta regionale per le province di Messina, Caltanissetta e Agrigento, fortemente colpite dall' ondata di maltempo che nei giorni scorsi ha provocato piogge alluvionali ed esondazione di torrenti. La deliberazione della Giunta regionale ha permesso di inoltrare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il riconscimento dello stato di emergenza, finalizzato all'adozione di interventi e sostegni di natura straordinaria. Il provvedimento, con molta probabilità verrà emanato prossimamente.

La stessa istanza (la richiesta di stato di calamità) del Comune di Antillo era stata inviata a Palermo e a Roma anche dal Comune di Pagliara, dove il maltempo ha distrutto l’acquedotto comunale (l’Amministrazione ha fatto fronte all'emergenza con altre captazioni, private) ed al sistema viario locale. Il sindaco di Pagliara, Domenico Prestipino, ha ordinato ad una ditta del luogo provvista dei necessari mezzi, l’intervento di ripristino della transitabilità delle strade di accesso alle contrade Marinara e Dinarini. Le acque del torrente “Fossa lupo” e “Dinarini” hanno stravolto la conformazione viaria “al punto – evidenzia Prestipino – che aveva impedito con qualsiasi mezzo l’accesso alle abitazioni di due famiglie”. Prestipino nei giorni scorsi ha incontrato l’assessore regionale alle Infrastruture, Giovanni Pizzo, chiedendogli, anche nella qualità di presidente dell’Unione dei Comuni delle valli joniche, “l’immediato svuotamento del torrente, che rappresenta una bomba ad orologeria”.

Resta delicata la situazione ad Antillo, colpita da una vera bomba d’acqua che ha prodotto una situazione di emergenza significativa, causata dalla impetuosa discesa di materiale fangoso dalle colline a nord del paese, unitamente all’esondazione di due torrenti con il conseguente scivolamento di acqua e fango in tutto il territorio comunale. Due frazioni sono rimaste a lungo isolate. L'area adiacente la chiesa della S. Famiglia di Canigliari è stata sommersa dal fango. Il sacro luogo è rimasto seriamente danneggiato. Si è salvata solo la statua della S. Famiglia. Il quadro che balzava agli occhi era devastante: auto sommerse da terra e fango sino a quasi il primo piano delle abitazioni. Le frazioni che erano rimaste isolate sono Cicala e Canigliari, all'altezza della caserma dei carabinieri. Dai sopralluoghi dell’Ufficio tecnico comunale, della Protezione civile e della polizia municipale sono emersi “ingenti danni a beni mobili e immobili di proprietà pubblica e privata, compresi automezzi che sostavano in strada o nei garage”. Il riversamento di acqua e fango ha interessato anche i canali di gronda, la rete elettrica, quella idirica interna e la rete di adduzione esterna, le reti fognarie, il centro abitato, l’ambiente circostante e le strutture viarie “costituendo – spiegano sindaco e assessori – serio pericolo anche per la circolazione stradale”.

Considerata la gravità della situazione, gli amministratori comunali, unitamente ai consiglieri di maggioranza e al presidente del civico consesso, hanno deciso di rinunciare all’indennità di carica e al gettone di presenza (il sindaco, Davide Paratore, lo aveva già fatto da tempo) quale gesto simbolico nei confronti della cittadinanza, duramente colpita dalla calamità.

Carmelo Caspanello

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