118: il 1 gennaio chiude il PTE di Novara di Sicilia. Salviamo la buona sanità

118: il 1 gennaio chiude il PTE di Novara di Sicilia. Salviamo la buona sanità

118: il 1 gennaio chiude il PTE di Novara di Sicilia. Salviamo la buona sanità

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martedì 26 Dicembre 2017 - 11:06

Dal 1 gennaio verrà sospeso il presidio territoriale d'emergenza, eppure il modello Messina del 118 funziona. Vi raccontiamo una storia di buona sanità avvenuta alla vigilia di Natale

Dal 1 gennaio chiude il PTE (Presidio territoriale di emergenza) di NOVARA DI SICILIA.

La notizia era trapelata nei mesi estivi, anche se sembrava essere stata scongiurata, ma con un provvedimento dell’ASP datato 7 dicembre la sospensione (che potrebbe anche essere temporanea), dell’indispensabile servizio, soprattutto se si pensa alla localizzazione del presidio, è stata ufficialmente comunicata ai medici del TPE dai dirigenti del dipartimento Francesco Cannistrà e Massimo Bruno.

In base al provvedimento i medici del 118 dovranno garantire esclusivamente il solo servizio di ambulanza. Nessun presidio fisso quindi per i residenti dell’area, dal momento che il TPE, salvo successivi interventi tampone, chiude battenti dal 1 gennaio.

Eppure, come si legge nella nota dello SNAMI a seguire che pubblichiamo integralmente il servizio del 118, soprattutto il cosiddetto Modello Messina, più che essere smantellato dovrebbe essere preso ad esempio.

Di seguito il caso di buona sanità avvenuto alla vigilia di Natale

LA NOTA DELLO SNAMI SULLA BUONA SANITA’

L’esempio di questi giorni, quasi alla vigilia del Natale, conferma che l’attuale sistema funziona e certamente fortifica la convinzione che il mantenimento delle attuali ambulanze medicalizzate e dei PTE è fondata.

Lo SNAMI esprime vivo compiacimento per l’ennesimo caso di “buona sanità” targato 118 quale elemento di compiuta integrazione tra le richieste di urgenze-emergenze

di salute provenienti dal territorio e le migliori risposte offerte ed erogate dalla rete ospedaliera. Senza alcun’ombra di dubbio ciò è avvenuto in favore di una famiglia di Raccuja, che ha potuto tirare un sospiro di sollievo in questo Natale 2017 che altrimenti sarebbe stata ricordato in maniera molto diversa. I fatti che raccontiamo avrebbero suscitato profonda tristezza in una moglie, nei figli ed nei nipoti del Sig.

G.R. di anni 84, se solo non avessero chiamato il 118 nella mattinata del 23/12/2017, e non fosse intervenuta una ambulanza dal PTE di San Piero Patti, con medico a bordo e due soccorritori coordinata dal Dott. Marcello Savasta (37 anni) e dai soccorritori Massimo Pintabona e Franco Pintabona.

Solo la presenza di un’equipe medicalizzata di soccorso avanzato e con organico al completo ha permesso, dopo accurata visita ed accertamenti eseguiti già a domicilio, di porre al letto del paziente il valido sospetto diagnostico di imminente rottura dell’aorta addominale del paziente, di stabilizzarlo sul piano emodinamico, e senza alcuna perdita di tempo di disporre il ricovero verso la struttura sanitaria in grado di garantire nel minor tempo possibile l’intervento chirurgico salvavita.

È stato grazie alla professionalità e alla responsabilità di tutta l’equipe avanzata del 118 ed all’ottimo coordinamento garantito costantemente dagli operatori di Centrale che si è potuta disinnescare, in una corsa contro il tempo e per oltre 100 km, in gran parte tortuosi e dissestati, una “bomba” ad orologeria pronta ad esplodere. Solo dopo aver bypassato, durante il percorso, ben quattro ospedali territorialmente più vicini e dopo poco più di un’ora di viaggio, è stato possibile affidare all’equipe della Chirurgia Vascolare del Policlinico di Messina diretta dal Prof. Filippo Benedetto il paziente, il quale ha avuto bisogno all’arrivo presso il nosocomio di trasfusioni di sangue per contrastare una anemizzazione già in atto secondaria ad una profonda lacerazione dell’aorta. Sottoposto in emergenza ad un primo intervento già nella giornata del 23, e ad una successiva operazione nel corso della nottata, il paziente, operato dalla Dott.ssa Narayana Pipitò e dal Dott. Francesco Mirenda, sotto il supporto anestesiologico dei dottori Roberto Messina e Raffaele De Luca, adesso è sveglio ed emodinamicamente stabile, nonostante la prognosi ovviamente rimanga riservata. È ricoverato presso la UOC di Anestesia e Rianimazione del Policlinico diretta del Prof. Antonio David. Lo SNAMI coglie l’occasione per augurare a questa famiglia di Raccuja, e a tutto il personale del 118 un sereno Natale all’insegna di una sanità che funziona, in quanto crediamo nel valore del 118 come eccellenza da imitare e non certo da smantellare, rispondendo ogni giorno con professionalità alle richieste

di salute della popolazione.

Dott. Antonino Grillo Referente Nazionale SNAMI, Dott. Giacomo Magistro Referente Provinciale SNAMI Settore Emergenza Sanitaria Messina, Antonino Sciotto

Referente UGL Sanità Messina

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