Ersu Messina e l’immobile mancato: i chiarimenti del presidente Grimaudo

Ersu Messina e l’immobile mancato: i chiarimenti del presidente Grimaudo

Giulia Greco

Ersu Messina e l’immobile mancato: i chiarimenti del presidente Grimaudo

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giovedì 13 Maggio 2021 - 08:02

In esclusiva per Tempostretto, le risposte ed i chiarimenti del presidente ERSU prof. Pierangelo Grimaudo riguardo le accuse rivolte dai sindacati UDU e CGIL

È stata definita “il giallo dell’immobile” l’accusa da parte dei sindacati UDU Messina – Unione degli Studenti e CGIL Messina in merito al tentato acquisto da parte dell’ERSU – Ente Regionale del diritto allo studio – di un immobile collocato in zona sud di Messina, da destinare a residenza universitaria. La vicenda cavalca l’onda di polemiche che nelle ultime settimane ha travolto il mondo accademico peloritano, puntando il dito contro l’amministrazione dell’ente regionale. La lettera inviata martedì 11 dai sindacati, riportava una serie di direttive e documenti dettagliati, criticando l’operato e le scelte dei dipendenti della sede di Via Ghibellina 146, riguardo la compravendita in questione che va avanti dal 2016. 

Convinti che il diritto di replica sia garanzia di democrazia, il prof. Pierangelo Grimaudo, attuale presidente dell’ERSU, ha accettato il nostro invito a fare chiarezza sulla polemica. 

Tentato acquisto, finanziamenti pubblici, poca trasparenza, i classici ingredienti di una matassa all’italiana. Può chiarire cosa è successo?

Bisogna sottolineare che la notizia è stata alterata e sono stati rappresentati fatti lontani dalla realtà documentale. L’ERSU ha scansato, ha evitato, un caso emblematico di acquisto imprudente. Questa amministrazione, insediatasi nel dicembre 2019, ha sempre ispirato la propria azione alla doverosa prudenza nel rispetto del principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione. Il paventato acquisto di questo immobile  è uno di quei tipici casi in cui l’Amministrazione avrebbe potuto vantarsi di eclatanti operazioni immobiliari e relativi finanziamenti, che però alla luce di un ponderato esame risultato infine non del tutto regolari o conformi a quelle che sono le finalità cui è destinato il bene. Per cui è proprio in questa maniera che nascono le cosiddette incompiute messinesi. Nel caso di specie, essendoci documenti che non risultano chiari, resto fermamente convinto che questo acquisto non è né prudente, né conveniente. Le in accuse rivolte a questa Amministrazione sono pertanto infondate. 

L’ERSU essendo un ente pubblico ha il compito di garantire la legalità dei finanziamenti, degli acquisti, e la tutela dello studente. Come si procede a riguardo?

Nel caso specifico già dal 2017 sono emerse delle irregolarità documentali. La ditta (la società DEVERSORIUM S.r.l. di Palermo ndr) che ha risposto, è stata l’unica a proporre un immobile nel quartiere ferroviario limitrofo al cavalcavia, quindi un quartiere degradato della città. La ditta non è stata in grado, sin dall’origine, di presentare la basilare documentazione che necessita di essere presentata già nei primi incontri, quale la concessione edilizia, il collaudo statico, e soprattutto una serie di documentazioni che incidono da una parte sulla commerciabilità del bene, e dall’altra sulla convenienza dell’acquisto. Mi stupisce che la vecchia dirigenza burocratica abbia voluto intrattenere trattative in presenza di tali criticità documentali. E questa è una cosa che per un Ente pubblico è inconcepibile.

Nella lettera viene sottolineato che vi sono dei finanziamenti da parte del MIUR, e a breve dovrebbe scadere il tempo concesso di 300 giorni. Dal momento che i vari dati riportano che l’accettazione risale al 2018, questi 300 giorni quando sono scattati? Perché questo gap temporale?

Sia chiaro, siamo tutti dispiaciuti, io per primo, di non potere usufruire del finanziamento ministeriale, in questo caso il problema è la regolarità urbanistica e sismica degli immobili. Vorrei ricordare che a l’Aquila, a causa del tragico terremoto, è crollata una residenza universitaria non idonea sismicamente e sono morti decine di studenti. Per noi la sicurezza dei giovani ospitati nelle nostre strutture è una priorità assoluta, e questo immobile non ci ha dato tutte le garanzie indispensabili al riguardo. Noi siamo un ente pubblico, e non possiamo né, vogliamo procedere a degli acquisti così imprudenti. L’ammissione al finanziamento non entra nel merito di questi aspetti, che però sono essenziali. Se poi si parla di una imputabilità, a chi bisogna fare riferimento per il mancato conseguimento del finanziamento? Semplicemente la ditta non ha prodotto i certificati che per legge sono richiesti al fine di portare a termine una compravendita di tale rilevanza. Gli atti posti in essere dall’ERSU, che non è stato affatto fermo in quest’ultimo anno, sono svariati. L’atto essenziale è un parere, reso su mia richiesta, dall’Avvocatura dello Stato che, contrariamente a quanto si afferma in maniera erronea, ha accertato che la documentazione prodotta non permette il valido acquisto nei termini dell’utilità che avrebbe dovuto avere l’ente, e quindi ci ha invitato a reperire ulteriore materiale. L’ERSU ha deliberato di dare termine alla ditta per ottenere le carte richieste, avvertendola che in mancanza di produzione di questa documentazione, le trattative sarebbero cessate. Questi ulteriori atti non sono mai pervenuti. Ecco cosa è avvenuto. 

Viene sottolineato l’ausilio dell’avvocatura dello stato durante tutto l’iter della vicenda, lei sta confermando che il parere è stato di un approfondimento della documentazione e dell’effettiva condizione dell’immobile…

La priorità per l’ente pubblico e per gli amministratori è di garantire innanzitutto la legalità e la convenienza. Ribadisco che l’Avvocatura dello Stato ha reso un parere, da me richiesto, conclusivo e definitivo sull’intera vicenda che chiaramente e puntualmente ha indicato la via di un ulteriore documentazione indispensabile per assicurare l’effettiva verifica della condizione legale e fattuale dell’immobile. Non nascondo che esisteva una relazione interna da parte del precedente direttore dell’ERSU, che ha sempre spinto per l’acquisto del bene. Questa relazione è stata totalmente smentita dall’avvocatura. È chiaro che qui c’è un problema interno che sarà oggetto di nostra valutazione.  Quindi, semmai, ci si chiede se alla luce dell’esito di un esame professionalmente qualificato quale quello dell’Avvocatura dello Stato, come mai si è intrattenuto un rapporto senza quella documentazione che era stata già denunciata come mancante? Ecco questi sono i dubbi che dovrebbero essere mossi. Di ambiguo, se non dannoso, c’è esattamente questo. 

Le realtà sindacali avevano richiesto due incontri con lei, come mai non ha risposto?

Premetto che mi era stato chiesto un incontro su temi di carattere generale e non in merito alla questione mossa. Tuttavia posso assicurare che a breve risponderò molto volentieri.  Il ritardo è dovuto alla circostanza che io in prima persona, ho dovuto impegnarmi in gravose incombenze burocratiche a causa di improvvise defezioni tra il personale, come quella del responsabile del servizio di ragioneria che ha lasciato l’Ente nel pieno della manovra di bilancio. Sicchè, abbiamo potuto deliberare il bilancio preventivo solo il 28 di Aprile ’21. 

A proposito di bilancio, i finanziamenti del Ministero adesso dove sono? Che fine faranno?

È stata già compiuta una manovra di bilancio che ha liberato i 2 milioni di euro che erano stati già impegnati dall’ERSU per questo acquisto, seppure dalla dubbia convenienza. Ecco noi, a questo punto liberiamo questi soldi, in quanto la trattativa formalmente si interrompe per inottemperanza della ditta, e a questo aggiungiamo altri 3 milioni di euro per destinarli alla riapertura della Casa dello studente di via Cesare Battisti e ad altri interventi di potenziamento dell’offerta residenziale.

Ecco, può fare luce su questo immobile-fantasma chiuso da anni?

Abbiamo trovato una realtà immobile vittima di scelte burocratiche assolutamente non condivisibili. Ad esempio sono stati fatti dei lavori di consolidamento sismico che sono durati anni, senza però includere nella stessa gara lavori edili e di impianti essenziali per l’apertura al pubblico. Questo significa due procedure, due gare, due esecuzioni, iter identici da seguire per un solo stabile. Quando noi siamo arrivati il completamento dei lavori era all’anno zero, ora sono in corso di consegna gli elaborati progettuali per il completamento dei lavori e presto contiamo di andare in gara. Oggi con questa amministrazione, è priorità assoluta l’apertura della Casa dello studente storica di via Cesare Battisti, cui vogliamo restituire la sua importanza originale e il suo prestigio. Infatti, non so se si sa, ma è stata la prima Casa dello studente in Italia. In più, potremmo verosimilmente addivenire a nuovi acquisti, ma questa volta che siano chiavi in mano, con una procedura limpida, certa e celere.

Ci sono dei nuovi progetti nel cantiere ERSU?

È intenzione di questa presidenza proporre al CDA l’acquisto in zona centrale di un immobile chiavi in mano, il che significa che qualunque proposta deve essere in prima battuta documentata e certificata, provvista di ogni documentazione (catastale, urbanistica, del genio civile). L’amministrazione pubblica non si può impelagare in procedimenti da cui poi non può più uscire, senza sapere esattamente qual è l’effetto finale di tutto questo. Le Residenze per gli studenti non devono essere più dormitori, devono offrire un livello qualitativamente elevato perché il diritto allo studio non è una parola né, si realizza soltanto con le borse di studio, si realizza con le opere. In modo che tutti gli studenti a prescindere dal loro censo, e dalla loro condizione sociale, possano usufruire dei mezzi più idonei, sotto tutti gli aspetti, per raggiungere i propri personali obiettivi formativi. L’obiettivo dell’ente è quindi investire in immobili, senza barriere architettoniche, con spazi comuni di studio e luoghi adeguati dove svolgere attività culturali e di svago, all’insegna dell’innovazione, per favorire la creazione di un’università “residenziale”, con una comunità studentesca che possa vivere la realtà accademica sotto ogni aspetto.

Occupandoci del breve periodo: il caso degli esami in presenza dal mese di giugno ha destato non poche preoccupazioni, ed il Rettore ha dichiarato che cercherà delle soluzioni con l’ERSU per il flusso di fuorisede che dovrebbe arrivare in città…

L’ERSU è a completa disposizione dell’Università, perché la sua missione è realizzare il diritto allo studio dei giovani dell’Università. Recentemente sono stati erogati quasi 8 milioni di euro in borse di studio. Abbiamo cercato di sopperire anche alla crisi scoppiata a causa della pandemia e nella prima fase sono stati forniti pasti gratuiti anche ai soggetti non aventi diritto, perché richiesto dall’Università, e così è stato fatto. Però è chiaro che non tutto va bene, siamo coscienti dei nostri insuccessi.  Abbiamo ereditato una fortissima criticità burocratica per superare la quale siamo fortemente impegnati giorno per giorno e che necessita della disponibilità anche dell’Amministrazione regionale e della stessa Università di Messina.

Un commento

  1. michele Speciale 11 Giugno 2021 15:31

    Le dichiarazioni del Presidente dell’ERSU non corrispondono alla realtà documentale e dei fatti, in più trattandosi di un edificio costruito dal Gruppo Ferrovie dello Stato. Sono disponibile ad un confronto pubblico con lo stesso Presidente e presso la Vostra sede giornalistica per chiarire ogni punto, in reale contraddittorio. Il Progettista della Nuova Residenza Universitaria.
    ing. Michele Speciale

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