Esplosione Barcellona, al via gli accertamenti informatici

Esplosione Barcellona, al via gli accertamenti informatici

Alessandra Serio

Esplosione Barcellona, al via gli accertamenti informatici

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martedì 26 Novembre 2019 - 07:30

La Procura ha chiesto al consulente informatico di estrarre e visionare le immagini dell'impianto di sorveglianza. Oggi forse le prime due salme saranno restituite ai familiari

Entrano nel vivo gli accertamenti della Procura di Barcellona sull’esplosione avvenuta mercoledì scorso alla fabbrica di fuochi d’artificio Costa di contrada Femminamorta.

Ieri mattina il sostituto procuratore Matteo Micheli, al quale il capo Emanuele Crescenti ha affidato il compito di coordinare le indagini, ha incaricato un consulente tecnico di estrarre ed esaminare tutto il materiale informatico acquisito nella sede dell’azienda. E’ il perito informatico Tonino Biondo, che riverserà anzitutto le immagini dell’impianto di video sorveglianza della fabbrica.

I video potrebbero rivelarsi decisivi non tanto per avere conferma su cosa ha innescato l’esplosione, visto che l’impianto inquadra soprattutto il perimetro esterno del caseggiato, ma per fornire indicazioni su come stavano lavorando gli operai della ditta Bagnato come della ditta Costa all’interno e fuori le case matte, durante gli interventi di messa in sicurezza, e le loro stesse dotazioni.

Ieri, ancora, la dottoressa Elvira Ventura Spagnolo ha terminato le autopsie sui corpi recuperati sotto le macerie dell’esplosione, e già oggi le prime due salme, quella di Venera Mazzeo e quella di Vito Mazzeo, potrebbero essere restituite ai familiari. Non c’è certezza ancora, quindi, della data delle esequie funebri, che potrebbero essere celebrate giovedì, almeno per loro due.

Sono ancora in corso, invece, le operazioni di identificazione attraverso l’esame del Dna. L’estrazione del materiale genetico è stato effettuato, ma la comparazione non è ancora stata effettuata.

Al momento, lo ricordiamo, sono due gli indagati per omicidio colposo plurimo e incendio, il titolare della ditta Vito Costa e Corrado Bagnato, rappresentante dell’impresa che stava eseguendo i lavori di messa in sicurezza alla fabbrica di fuochi pirotecnici, prescritti dalla Prefettura.

Entrambi si sono messi a completa disposizione della magistratura, e seguono assistiti dai propri legali, gli avvocati Diego Lanza e Paolo Pino, li sviluppi giudiziari di una vicenda che per loro ha già avuto un costo umano altissimo.

I due figli degli indagati, Nino Costa e Antonio Bagnato, sono ancora ricoverati. Nino Costa è a Palermo, in camera iperbarica, sotto stretta osservazione medica. Le sue condizioni migliorano di giorno in giorno, ma le complicanze riportate sono tante e non può ancora lasciare l’ospedale.

Migliora anche Antonio Bagnato, anche lui ancora affidato alle cure mediche dell’ospedale Fogliani di Milazzo.

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