Crocetta: "Terreni della Regione finiti illegalmente in mano a famiglie mafiose"

Crocetta: “Terreni della Regione finiti illegalmente in mano a famiglie mafiose”

Rosaria Brancato

Crocetta: “Terreni della Regione finiti illegalmente in mano a famiglie mafiose”

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venerdì 02 Agosto 2013 - 11:00

Il Presidente Crocetta ed il commissario dell'Esa, Francesco Calanna, hanno presentato un esposto in procura a Messina. Il caso è quello di terreni demaniali appartenenti alla Regione finiti al centro di una vendita di Carmelo Bontempo Scavo, che sostiene di averli avuti in usucapione. "Sappiamo cosa significa sfidare una famiglia mafiosa ma andremo avanti"

Stavolta per presentare l’esposto il governatore si è recato a Messina, dove ad attenderlo c’era il procuratore capo Guido Lo Forte, rientrato dalle ferie, secondo quanto spiega Crocetta, alla luce della gravità del caso. Che è solo all’inizio. Nel mirino terreni della riforma agraria finiti chissà come in mano alla mafia e che all’Esa devono tornare, almeno stando alla denuncia del Presidente. E’ stato l’attuale commissario dell’Esa (Ente sviluppo agricolo) Francesco Calanna a scoprire “il caso”, finito adesso all’attenzione della magistratura.

“Il 24 maggio 2011- racconta oggi Crocetta nel corso di una conferenza stampa- il signor Carmelo Bontempo Scavo di Tortorici, che appartiene ad una famiglia mafiosa della zona, si reca dal notaio Alioto per vendere al signor Placido Galvagno, un fondo rustico a Carlentini. La superficie catastale è di 129,68 ettari, il costo della vendita è 350 mila euro. Ma questi terreni sono terreni dell'Esa ed erano stati affidati in concessione all’ente negli anni '50. Bontempo sostiene che quei terreni sono suoi per usucapione, ma i terreni demaniali non sono soggetti all'usucapione. Inoltre quei terreni sarebbero stati venduti per 350 mila euro, nonostante valgano 13 milioni di euro. Non solo, di quei 350 mila euro, a quanto pare 300 mila sono stati versati senza che vi siano documenti che lo provano. Insomma, li ha versati in modo diverso. Ma mi chiedo, se questi terreni sono di sua proprietà come mai li ha venduti a 350 mila quando valgono 13 milioni?”

Il governatore ha già dato mandato al commissario dell’Esa Francesco Calanna per procedere e fare ogni azione che possa portare al recupero della titolarità di questi terreni così come a verificare quanto il fenomeno sia esteso anche ad altre province della Sicilia, al punto che saranno presentati esposti anche a Palermo e Caltanissetta.

“Non sottovalutiamo cosa significa sfidare una famiglia mafiosa come quella dei Bontempo Scavo– continua il Presidente- ma quei terreni devono tornare all'Esa. Pensiamo che si tratti di una truffa di migliaia di ettari e di almeno 200 milioni di euro per appropriazione dei terreni della Regione. Questo fenomeno dei terreni riguarda anche quelli dell’Asi. Sono terreni strappati con il sangue dai mafiosi e che adesso tornano alla mafia e la Regione è stata complice. Adesso li strapperemo ad uno ad uno, perché sono dei siciliani. Altro che usucapione. Ho dato mandato al commissario dell’Esa di riacquisire la titolarità di questi terreni”.

Era stato lo stesso Calanna ad accorgersi della “singolarità” della vicenda ed a chiedere un parere su quell’atto di vendita.

"Cercheremo di fare pulizia dentro l'ente- dichiara il commissario dell’Esa- I casi non sono pochi. E spesso sono finiti in mano ai componenti delle famiglie mafiose. Molti terreni nel Trapanese, terreni della riforma agraria sono stati inseriti nei piani-Cava. E adesso sono delle cave di marmo…".

Sull’esposto di Crocetta interviene a sostegno la Cgil con una nota che definisce meritoria e coraggiosa l’iniziativa volta a recuperare terreni demaniali venduti illegalmente. “Abbiamo la sensazione- scrive Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia- che possa trattarsi di un caso non isolato. Siamo certi che la Regione andrà avanti, rivolgiamo però un invito a tutti i sindaci, ai commissari delle province e a chi ha responsabilità in enti pubblici a fare le loro verifiche e a collaborare per fare emergere altri casi simili o di occupazione illegale del demanio pubblico e dei beni comuni”.

Insomma ormai a raffica in qualsiasi ufficio della Regione e delle partecipate entri, il governatore scopre una serie di pozzi senza fondo e scheletri nell’armadio da inviare direttamente in Procura. La Regione non solo era diventata una cassa da saccheggiare ma anche un tesoro rimasto incustodito. La vicenda dei terreni demaniali venduti illegalmente sicuramente è solo al primo capitolo e l’appello del governatore, del commissario Calanna e della Cgil è affinchè tutti gli altri Enti inizino e guardare bene nei cassetti e negli archivi, per scoprire se vi sono casi analoghi.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. Ultimamente ho criticato duramente il governatore Rosario CROCETTA, RE SARO, infatti, dandogli atto di aver mantenuto la promessa elettorale di non fare MACELLERIA SOCIALEl, riferendomi alla formazione professionale, forestali, precari enti locali, dipendenti regionali in esubero, enti inutili, costi della politica altissimi, lo accusai di mantenere, con i soldi dei siciliani, lo stipendificio siciliano, mezzo da sempre utilizzato per il voto di scambio, vedi gli scandali messinesi della formazione professionale. Nel caso oggetto dell’articolo gli do atto volenterieri del suo coraggio umano e politico, b r a v i s s i m o Re SARO. A proposito cara Rosaria BRANCATO e redazione di TempoStretto, a quando l’articolo sulla condanna definitiva di Silvio BERLUSCONI?

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