In carcere sono andati i fratelli imprenditori Angelo e Antonino Di Dio e il commercialista Francesco Fiocco. Sequestrati beni per 23 milioni di euro.
Sono accusati di aver orchestrato una maxi frode ai danni del Fisco, insieme al loro commercialista, attraverso una serie di società cartiera. È scattato il carcere per i fratelli Angelo e Antonino Di Dio, imprenditori del settore informatico,e per il ragioniere Francesco Paolo Fiocco, di Torregrotta ma con studio anche a Messina.
L'indagine della Guardia di Finanza ha inoltre portato al sequestro di conti, quote societarie e beni per 23 milioni di euro. Agli arresti domiciliari Giovanni Vinci e Giovanni Di Blasi, titolari di due sigle considerate comunque riconducibili ai fratelli Di Dio.
Secondo le Fiamme Gialle, attraverso le cartiere con sede in diverse città, da Treviso a Malta, passando per la Slovenia, avrebbero "fabbricato" fatture gonfiate e per operazioni inesistenti così da evadere l'IVA.
Gli accertamenti sono partiti dal controllo fiscale su una delle imprese del gruppo. L'operazione è stata battezzata "Tasse Zero".