Pedaggio dimezzato, ma non per tutti, a Orto Liuzzo. Altro che abolizione

Pedaggio dimezzato, ma non per tutti, a Orto Liuzzo. Altro che abolizione

Marco Ipsale

Pedaggio dimezzato, ma non per tutti, a Orto Liuzzo. Altro che abolizione

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giovedì 26 Giugno 2014 - 10:32

Dal 1 luglio al 31 agosto, costo del pedaggio ridotto a 60 centesimi per i possessori di telepass che utilizzeranno lo svincolo di Orto Liuzzo - Villafranca nelle fasce orarie comprese tra le 21 e le 8 e tra le 14 e le 16. L'incentivo sarebbe utile per i pendolari e per decongestionare la viabilità sul viadotto Ritiro. Ma è un chiaro segnale che di abolizione non se ne parla

Il Consorzio Autostrade Siciliane continua a chiamarlo svincolo di Villafranca e nient'altro. E forse è un modo per giustificare quel pedaggio, dai più ritenuto iniquo. Ma, oltre che di Villafranca, quello svincolo è anche e soprattutto di Messina Nord, o di Ponte Gallo, o di Orto Liuzzo, territori in cui è situato. E l'abolizione è ben lontana dal concretizzarsi, come invece chiesto da più parti e da svariati anni.

La maggiore "concessione" che il Cas riesce a fare ha la bellezza di quattro limitazioni. Primo: è rivolta solo ai possessori di telepass; secondo: è in vigore solo nei mesi di luglio e agosto; terzo: vale solo nelle fasce orarie comprese tra le 21 e le 8 e tra le 14 e le 16; quarto: non si tratta di abolizione, ma di riduzione del 50 %, da 1 euro e 20 centesimi a 60 centesimi.

Certo, rispetto al passato, quando il pedaggio non è mai stato ridotto neppure di un centesimo, anzi è stato aumentato, è comunque un qualcosa, soprattutto per quei "poveracci" pendolari costretti a sborsare quotidianamente cifre spropositate che vanno ad influire mensilmente sul conteggio economico familiare. Entrando dal nuovo svincolo di Giostra e uscendo a Orto Liuzzo – Villafranca, il tragitto è di 8 chilometri e mezzo, per un costo che sfiora i 15 centesimi al chilometro, tra i più alti d'Italia. In direzione opposta, invece, entrando dallo stesso svincolo e uscendo a quello di Tremestieri, si percorrono 12 chilometri senza pagare nulla. E in entrambi casi non si va mai al di fuori del Comune di Messina.

Si resta dunque ben lontani dall'idea che quel pedaggio non sia affatto dovuto per nessuno, esattamente come a Tremestieri, alla barriera sud. A maggior ragione in questo periodo in cui, causa le pessime condizioni del viadotto Ritiro, si viaggia per buona parte del tragitto ad una corsia, con lunghe code e numerosi disagi. Secondo quanto diramato in una nota del Cas, invece, la decisione sarebbe un “incentivo finalizzato a venire incontro a quanti a luglio ed agosto si spostano nelle località attorno a Ponte Gallo e per decongestionare la circolazione nel Viadotto Ritiro in modo che il traffico sia spalmato in un arco maggiore della giornata”.

Intento condiviso dal presidente del Cas, Rosario Faraci. “Due le finalità promozionali: venire incontro ai pendolari dell’area geografica di Ponte Gallo e decongestionare la circolazione nel Viadotto Ritiro che segna evidenti criticità nelle ore di punta per il formarsi di code, lunghi tempi d’attesa e frequenti tamponamenti e sinistri. L’incentivo del 50% legato al telepass assicurerà il successo della proposta che è attuata in via sperimentale e per tempo limitato. A fine agosto valuteremo i risultati”.

L’idea del Consorzio Autostrade è dunque chiara. Altro che abolizione del pedaggio.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. Vorrei semplicemente far notare che la presenza di un pedaggio di importo pari a quello che si sopporta in corrispondenza dello svincolo di Rometta evita che il traffico diretto e proveniente dai comuni a ovest di Rometta si riversi sul tratto di statale che interessa i comuni di Saponara e Villafranca. Mi chiedo (domanda retorica) se sia stato quantificato tale impatto.

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  2. Vorrei semplicemente far notare che la presenza di un pedaggio di importo pari a quello che si sopporta in corrispondenza dello svincolo di Rometta evita che il traffico diretto e proveniente dai comuni a ovest di Rometta si riversi sul tratto di statale che interessa i comuni di Saponara e Villafranca. Mi chiedo (domanda retorica) se sia stato quantificato tale impatto.

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