Fatture false per 20 milioni. Arrestato l'imprenditore Imbesi

Fatture false per 20 milioni. Arrestato l’imprenditore Imbesi

Redazione

Fatture false per 20 milioni. Arrestato l’imprenditore Imbesi

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lunedì 11 Febbraio 2019 - 08:04

Sequestrati 10 milioni di euro su quote sociali, conti correnti, disponibilità finanziarie e immobiliari

BARCELLONA – Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Sono i reati ipotizzati a carico di Salvatore Imbesi, 58 anni, imprenditore agrumicolo e consigliere comunale di Barcellona, arrestato dalla Guardia di Finanza di Messina su ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Barcellona, al termine di indagini dirette dal procuratore di Barcellona, Emanuele Crescenti, e coordinate dalla sostituta Rita Barbieri.

L’operazione “Succhi d’oro” ha scoperto un complesso sistema di false fatturazioni – posto in essere, principalmente, attraverso due società del barcellonese, una operante nel settore agrumario, la Agrumi Gel, e l’altra in quello edile, entrambe riconducili a Imbesi – finalizzato sia all’evasione delle imposte sia all’ottenimento, indebito, di un finanziamento comunitario per un importo complessivo di circa 5 milioni.

Sequestrati 10 milioni di euro su quote sociali, conti correnti, disponibilità finanziarie e immobiliari riconducibili a tre persone indagate ed alla società coinvolta nella frode.

Per ottenere i fondi europei, la società agrumicola e quella edile hanno documentato una serie di rapporti commerciali mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e fornito una falsa rappresentazione degli investimenti riguardanti l’ampliamento e l’ammodernamento di un impianto di trasformazione agrumaria. Inoltre, allo scopo di evadere il fisco, le due società hanno simulato l’effettuazione di rapporti commerciali fittizi riguardanti la compravendita di agrumi, documentati attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti. Le indagini finanziarie svolte sui conti correnti bancari degli indagati e delle società coinvolte hanno consentito, tra l’altro, di accertare l’ipotesi del reato di riciclaggio in capo al figlio di Imbesi, socio unico di una delle società coinvolte.

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