I divini migranti del presepe di Alì Terme, metafora della buona novella

ALI' TERME. Quest’anno, all’ingresso di Alì Terme, un gruppo di abitanti del quartiere “Tiro a segno” ha allestito un presepe originale e suggestivo. Rappresenta un bambinello portato in braccio da un contemporaneo Giuseppe con accanto la propria compagna Maria. Entrambi neri. I volti angosciati di una coppia che muove i primi passi sulla terra ferma in cerca di salvezza. Alle loro spalle la loro storia: un arcobaleno a indicare il mondo lontano da cui provengono, un relitto di scafo a testimoniare la spaventosa esperienza della traversata, la moltitudine di mani nere che emergono dal mare a ricordare la disperazione di tanti esseri umani invocanti l’estremo aiuto. L’odierna straziante metafora della buona novella della sacra famiglia di Betlemme. L’opera prende spunto dalle parole di Papa Francesco sui divini migranti che 2017 anni fa fuggirono dalla loro terra per sfuggire alla tirannia di Erode. Odierna straziante metafora della buona novella della sacra famiglia di Betlemme.