Federico Di Mauro, in arte “Foyet”: anche Messina ha il suo rapper

Federico Di Mauro, in arte “Foyet”: anche Messina ha il suo rapper

Vittorio Tumeo

Federico Di Mauro, in arte “Foyet”: anche Messina ha il suo rapper

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lunedì 28 Gennaio 2019 - 19:39

Ha 16 anni e studia al Liceo Classico Maurolico; già autore di sette pezzi musicali, adesso è uno degli artisti più noti dello Stretto

Foyet”. È questo il nome d’arte con cui un giovanissimo figlio di Messina racconta sé stesso, la sua dimensione, i coetanei e la città attraverso il linguaggio espressivo al momento più diffuso tra i teenagers: il rap. All’anagrafe però, il suo nome non è ovviamente Foyet. Si chiama Federico Di Mauro, ha 16 anni e frequenta il quarto anno al Liceo Classico “Francesco Maurolico”. Nonostante la sua età possa trarre in inganno ingenerando l’infondato sospetto del dilettantismo, Federico è tutto fuorché un dilettante. Ha già alle spalle infatti, un notevole curriculum artistico in cui spiccano numerose attività di carattere musicale. Già, perché è proprio la musica ad essere il perno sul quale Foyet ha impostato la propria vita, professionale quanto umana. Al più coinvolgente dei suoi diletti, Federico assomma una radicatissima passione per la pallanuoto, che pratica da molti anni a livello agonistico con il ruolo di portiere. “Sono molti – racconta lui stesso – i miei sogni nel cassetto, ma adesso il mio obbiettivo è conseguire il diploma per mettere a fuoco e definire quelle idee che sono ancora in fase di germoglio e che spero possano crescere e corroborarsi per diventare poi, perché no, il mio futuro. Frequento un liceo classico, e per questo ritengo che la formazione classica possa consolidare e dare un’impostazione più strutturata anche alla mia passione per la musica, in modo tale da indirizzarmi verso un futuro dove entrambe possano coesistere”.

Federico è un vulcano di propositi che non intende lasciare al caso, ma che anzi cura giorno per giorno, conservando sempre l’umiltà che lo contraddistingue e l’allegria che pratica in tutto ciò che fa. A cominciare, ovviamente, dalla musica. La sua passione per l’esercizio di quella che è senz’altro tra le più nobili forme di espressioni artistiche dell’uomo è nata circa sei anni fa, quando ha iniziato, navigando sul web, ad ascoltare i brani di diversi artisti. “Occupano un posto preminente nella mia formazione Fabri Fibra, Bassi Maestro Emis Killa e tutta la Old School del genere rap”, dichiara il giovanissimo cantautore, che comunque non disdegna gli altri generi musicali. Anzi, fa parte del suo stile e del suo modo di “fare musica” ascoltare un po’ di tutto in modo tale da desumere qualcosa da ogni genere e farlo proprio. Il suo interesse poliedrico per i vari stili canori deriva dalla possibilità che ha avuto sin da piccolo grazie ai suoi genitori, di ascoltare brani di natura e carattere differenti, spaziando dai grandi cantautori ai gruppi rock ed evitando quindi di focalizzarsi su un unico genere. Ciò ha senz’altro contribuito ad accrescere la sua cultura musicale e la sua formazione artistica, ma quando gli si chiede perché abbia scelto proprio il rap come stile espressivo non ha alcun dubbio, poiché ritiene “che sia una forma di espressione e comunicazione diretta, rappresentativa della realtà, senza filtri e molto apprezzata dalla mia generazione”.

Federico Di Mauro esordisce a giugno 2017 con il singolo di carattere sociale “A Messina”, in cui ha denunciato l’impossibilità dei giovani a realizzare i propri sogni a causa delle scarse opportunità di occupazione che offre il territorio. Dalla sensibilità politica e di interesse per la propria città attraverso l’espressione musicale si passa al brano “Pensieri”, scritto in un momento di inquietudine e delusione in cui intende lanciare il messaggio che “la musica può essere usata come una medicina contro la disperazione”. Segue “Stretto Freestyle”, realizzato in collaborazione con l’artista Main, in cui esalta il valore dell’amicizia attraverso la figura metaforica della “strada”, elemento peculiare della sua età che riprende anche nella canzone “Nuova ondata”, corredandolo di temi come l’amore e la magia dei sogni. Anche in “Altri pensieri” (probabilmente sequela del precedente brano “Pensieri”) si sofferma su una tematica che risulta trasversale in tutti gli adolescenti: lo sconforto che provocano le difficoltà del primo innamoramento. Altri suoi successi sono stati “Sotto il pilone”, che può essere considerato come un inno che celebra la spensieratezza delle giornate estive e concepisce l’estate come uno “stato d’animo”. Ad un’altra sfaccettatura della sua arte musicale fanno riferimento invece due singoli che possono essere considerati dal punto di vista contenutistico l’uno speculare all’altro. Si tratta di “Vecchia scuola”, in cui esprime la rabbia per le ingiustizie che hanno colpito il territorio e la sua gente a causa delle politiche insipienti, delle storture del sistema. Ma questa rabbia positiva che emerge e che denota un animo sensibile che guarda oltre, soffermandosi su ciò che si potrebbe migliorare e che non è visibile al primo sguardo, soprattutto se è uno sguardo superficiale, è compensata da un messaggio di grande importanza, che emerge soprattutto nell’ultima canzone, “Dentro la city”, in cui Federico descrive proprio la gioia di vivere la città in ogni suo momento ma soprattutto così com’è ed amandola per ciò che è.

Non a caso in tutte le clip delle canzoni a fare da scenario e da protagonista al tempo stesso, è proprio Messina, colta nei suoi angoli più belli, nei paesaggi mozzafiato da cartolina, ma anche in scenari e prospettive insolite, che ci restituiscono una dimensione della città che talvolta ci sfugge, quasi sempre a causa dei ritmi di vita che costringono a frenare le emozioni. I suoi brani, che pubblica sul proprio canale YouTube, hanno già registrato moltissime visualizzazioni. Foyet è infatti un’artista già affermato tra i suoi coetanei messinesi e non, ma ciò non sembra per niente influire sulla sua persona e sul suo percorso artistico-professionale: “A me interessa la musica. E io e la musica siamo inscindibili. Mi aiuta da sempre ad esternare le mie emozioni, i miei interessi e aumenta la voglia di aggregazione. Parlando sul piano concreto, il mio progetto musicale principale per adesso consiste nel pubblicare un EP da diffondere su spotify e altre piattaforme, naturalmente affinando sempre la tecnica e cercando di migliorarmi”.

Se gli si chiede che opinione personale abbia a proposito del panorama musicale italiano contemporaneo, con particolare riferimento alla tendenza ad “influenzare” i comportamenti degli utenti, Federico Di Mauro, in arte Foyet, con molta maturità risponde: “Non si può negare che la musica italiana di oggi sia in continua evoluzione grazie a trasmissioni come i talent show che danno la possibilità ad artisti sconosciuti di sperimentare e dimostrare le proprie qualità. Sicuramente molti cantanti di oggi rappresentano un modello che viene spesso emulato dai giovani, però penso che sia importante saper discernere ciò che viene esaltato nelle loro canzoni dalla realtà”. Federico è la prova vivente che i giovani messinesi che possiedono capacità, talento, voglia di imparare e mettersi in gioco esistono, aspettano solo di essere valorizzati come meritano. A Federico va senz’altro un “in bocca al lupo” unanime da parte di tutti i messinesi.

Vittorio Lorenzo Tumeo

4 commenti

  1. Complimenti per il repertorio musicale e le parole significative, frutto di una rabbia e inquietudine interiore, condivisa da giovani e meno giovani d’oggi che vogliono attraverso parole e musica far capire ad una certa classe politica che c’è il bisogno di attenzione, soprattutto, per il territorio in cui viviamo, prospettiva futura per un rilancio socio-culturale e per un domani che non può più aspettare.

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  2. annamaria gallo 29 Gennaio 2019 11:22

    Nei diversi brani e’ evidente la voglia di esprimere la tua personalita’ nei suoi vari aspetti anche contestando cio’ che agli occhi di un giovane appare ingiusto o anacronistico ma e’ anche evidente l’ amore per la tua citta’ e il desiderio di riuscire a cambiarla in meglio riappropriandotene per poterla mostrare agli.altri con l’orgoglio di chi non vorrebbe essere costretto a lasciarla come tanti. Il tuo e’anche un grido che chi di dovere dovrebbe cogliere perche’ oltre che tuo e’ quello collettivo dei messinesi ( anche adulti ) che ormai rassegnati non hanno piu’ la forza di fare sentire la propria voce. Percio’ complimenti e non smettere mai di coltivare sogni e interessi. Sono il motore dell’ esistenza.

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  3. Ho ascoltato più brani di Federico e nonostante la differenza di età e formazione musicale ne ho apprezzato tematiche e contenuti.Ad Maiora semper. Marisa

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  4. antonino rizzotti 30 Gennaio 2019 08:02

    Bellissimo articolo, scritto veramente bene, complimenti all’autore che ha saputo mettere in evidenza tutte le mille maschere che si nascondono dietro ad un adolescente di bell’aspetto, che al di là di questo, ha messo a nudo, attraverso le sue canzoni tutto il proprio mondo interiore. E se lo hai ben ascoltato ,tocca nei suoi testi tanti argomenti attuali e solo in una canzone la cosiddetta spensieratezza della sua età . Federico, mio compare, come ci chiamiamo scherzosamente, è un ragazzo estremamente sensibile e attento. In lui si sono sommati l’ eleganza e la profondità di pensiero paterna e l’ allegra simpatica “follia” della madre. Sono contento che il mio istinto non mi abbia tradito nemmeno stavolta, e l’empatia che si è stabilita subito tra noi due è una prova. Parliamo tra di noi come due pari, a volte due adolescenti, a volte due adulti. Ad maiora Fede io ci sono

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