Fegato grasso, un progetto del Policlinico per riconoscere in tempo i rischi

Fegato grasso, un progetto del Policlinico per riconoscere in tempo i rischi

Redazione

Fegato grasso, un progetto del Policlinico per riconoscere in tempo i rischi

martedì 22 Novembre 2022 - 11:30

I fondi arrivano dal Pnrr 2022. L'accumulo nell'organo può portare a cirrosi e altre malattie epatiche

MESSINA – Il Policlinico universitario “G. Martino” si aggiudica 243mila euro nell’ambito dell’ormai celebre bando Pnrr 2022 del Ministero della Salute, da assegnare a un progetto della Gestione Centralizzata dei laboratori, diretta dalla professoressa Teresa Pollicino. I fondi da parte del ministero arrivano per finanziare un progetto che ha per obiettivo quello di definire la prognosi dei pazienti che presentano accumulo di grasso nel fegato, in modo tale da capire nel più breve tempo possibile quale possa essere il rischio di sviluppare una malattia epatica.

Pollicino: “Alcuni pazienti sviluppano cirrosi o carcinomi”

L’accumulo di grasso nel fegato, che in ambito medico-scientifico è noto come Nafld, Non-Alcoholic Fatty Liver Disease, è diventato una delle delle cause più frequenti di malattia epatica cronica, di cirrosi ed epatocarcinoma. Il problema è soprattutto che sulla Nafld si conosce ancora poco e alcuni aspetti restano poco chiari. Per questo il policlinico messinese si propone di studiarlo. “Non è noto perché in una parte dei soggetti il semplice accumulo epatico di grasso progredisca nel tempo verso la cirrosi e lo sviluppo di carcinoma e in altri non si verifichi – spiega la professoressa Pollicino -. Scopo di questo studio clinico è quello di identificatori nuovi biomarcatori che possano consentire di definire il rischio”.

Il progetto inserito in uno studio multicentrico

Il progetto fa parte di uno studio multicentrico, il “Rational: Risk strAtificaTIon Of Nonalcoholic fAtty Liver”, finanziato con 757mila euro in totale. Porterà il policlinico a collaborare con il “P. Giaccone” di Palermo, la Fondazione Irccs Ca Granda Ospedale Maggiore policlinico Milano e l’Irccs Istituto Clinico Humanitas Rozzano, sempre a Milano. I ricercatori ed il personale dell’Aou “G. Martino” di Messina coinvolti nello svolgimento del progetto sono il prof. Carlo Saitta, la dott.ssa Cristina Musolino, il dott. Daniele Lombardo, la dott.ssa Giuseppina Raffa, la dott.ssa Valeria Chines e la dottoranda di ricerca Claudia Palermo.

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