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Femminicidio a Furci Siculo, negativi i tamponi sui fidanzati. “Giallo” sul movente

Aveva detto di avere strangolato la fidanza perché gli avrebbe trasmesso il coronavirus. Antonio De Pace lo ha ripetuto agli inquirenti ieri dopo il femminicidio del quale è rimasta vittima la 27enne di Favara, in provincia di Agrigento, Lorena Quaranta. Questa mattina è giunto l’esito dei tamponi eseguito ad entrambi. L’esito è negativo. La tragedia che si è consumata in una villetta di vie delle Mimose, zona residenziale a monte di Furci Siculo, resta tinto di giallo. Almeno per quanto riguarda il movente che avrebbe portato alla lite scoppiata prima dell’alba tra lunedì e martedì, dalla quale è scaturito il delitto. Ieri De Pace, originario di Dasà (in provincia di Vibo Valentia), coetaneo di Lorena, è stato ascoltato per ore dal sostituto procuratore Roberto Conte. E’ parso piuttosto confuso. In serata è stato trasferito nelle carceri di Gazzi, in stato di fermo, con l’accusa di omicidio volontario.

Tanti i punti da chiarire, sui quali stanno lavorando la Procura ed i carabinieri. Quelli della Compagnia di Taormina, guidata dal capitano Arcangelo Maiello e del Nucleo investigativo del reparto operativo del Comando provinciale. Ieri pomeriggio i genitori di Lorena, studentessa al sesto anno di Medicina all’Università di Messina, sono giunti a Furci, sino alla casa in cui abitava la figlia.

Siamo in una zona residenziale del paese. A pochi passi dal Centro antiviolenza “Al tuo fianco”. Sul luogo del delitto è giunta la presidente dell’associazione, l’avvocato Cettina La Torre. “Non ci sono parole. Esortiamo da tempo tutte le donne che hanno bisogno a chiedere aiuto. Anche in questo periodo così delicato a causa dell’emergenza coronavirus – sottolinea La Torre – noi donne dei centri antiviolenza siamo presenti e disponibili. La rete con la Procura e le forze dell’ordine è sempre attiva. Quanto successo ieri mattina a Furci – chiosa – è l’ennesima dimostrazione che la violenza è un problema di tutti. Questa ragazza poteva essere nostra figlia, nostra sorella la nostra amica. Aiutiamo chi ha bisogno – conclude La Torre – per evitare che possano accadere simili tragedie”. De Pace è studente in Odontoiatria sempre a Messina nonché infermiere professionale.

Anna Alba, sindaco di Favara, ha chiesto all’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, di poter celebrare un funerale con i soli familiari e con tutte le misure di sicurezza nonostante la delicatezza e i divieti del momento a causa del coronavirus. Ritiene un dramma nel dramma, il primo cittadino, non poter dare un ultimo saluto a Lorena dai parte dei congiunti.