Messina, processo Bilancio: scontro in aula sulla consulenza Perotti

Messina, processo Bilancio: scontro in aula sulla consulenza Perotti

Alessandra Serio

Messina, processo Bilancio: scontro in aula sulla consulenza Perotti

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martedì 24 Gennaio 2017 - 23:22

Ai consulenti, una squadra di cinque professionisti che ruotano intorno il prestigioso Studio Perotti di Torino, il Tribunale ha consegnato un elenco di quesiti

Quasi sei ore di udienza. Due camere di consiglio. Due ordinanze. Infine un ultimo, sonoro "niet" alle richieste degli avvocati difensori. E' stata un'altra lunga giornata d'udienza, quella di ieri al processo per i bilanci del Comune di Messina tra il 2010 e il 2012. In estrema sintesi, ieri hanno giurato i consulenti incaricati dal Tribunale di riesaminare la consulenza svolta a suo tempo dal professore Vito Tatò per conto della Procura.

Ai consulenti, una squadra di cinque professionisti che ruotano intorno il prestigioso Studio Perotti di Torino, il Tribunale ha consegnato un elenco di quesiti, riassunti in due paginette.

Sostanzialmente i consulenti dovranno riesaminare tutte le carte già esaminate a suo tempo da Tatò, e stabilire se i crediti e i debiti fuori bilancio potevano essere iscritti, se le variazioni erano supportate dalla documentazione esistente, se gli equilibri del Patto di Stabilità sono stati rispettati con documenti veritieri o attraverso dei bilanci "artefatti" per non dichiarare il dissesto.

Lo studio Perotti eseguirà tutto il lavoro nella sede di Torino, malgrado le proteste dei difensori. Tutti hanno infatti i loro consulenti di parte, e tutti vorrebbero prendere parte cammin facendo alle operazioni peritali, per questo hanno chiesto alla Corte – tra le tante altre richieste formulate oggi – che la mole di "carte" da esaminare venisse concentrata a Messina e qui venisse svolta la consulenza. Ma il PM Antonio Carchietti non si è detto favorevole, e la Corte ha rigettato la richiesta.

Il Tribunale ha invece ammesso alcuni dei quesiti formulati dai difensori, i quali hanno chiesto di integrare quelli posti dal Tribunale al collegio dei periti. Tra una eccezione difensiva e un rigetto della Corte, l'udienza cominciata poco dopo le 9 del mattino si è conclusa alle 15 passate. Il braccio di ferro si è concentrato soprattutto sulla richiesta degli avvocati di sospendere il processo in attesa che la consulenza venga completata. Richiesta, come detto, non accolta. I professionisti dello studio Perotti sono tornati a Torino, e faranno ritorno in riva allo Stretto il prossimo 14 marzo, data fissata per la prossima udienza.

Subito dopo la stessa Corte, presieduta dalla dottoressa Grasso, ha chiamato il secondo processo previsto, che riguarda ancora una volta i fatti di Palazzo Zanca, cioè "Gettonopoli": sono stati sentiti altri agenti della Digos che hanno effettuato le indagini. Si torna davanti al giudice venerdì prossimo, ma stavolta in aula bunker, visto che tutte le aule di Palazzo Piacentini sono già impegnate per altri processi.

Il dibattimento dovrebbe procedere spedito: la dottoressa Grasso ha stabilito un fitto calendario che prevede tre udienze settimanali.

Oggi, invece, è la volta della Gettonopoli bis, davanti al Gip Maria Militello.

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