Processo Bilancio, l'Accusa chiede 22 condanne e tante prescrizioni

Processo Bilancio, l’Accusa chiede 22 condanne e tante prescrizioni

Alessandra Serio

Processo Bilancio, l’Accusa chiede 22 condanne e tante prescrizioni

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mercoledì 12 Settembre 2018 - 13:31

L'assoluzione per i revisori dei conti, la prescrizione per il bilancio di previsione del 2010, poi la condanna di sindaco, giunta e dirigenti comunali imputati di falso ideologico per i bilanci comunali fino al 2012. In aggiornamento per il dettaglio delle condanne richieste

E’ il giorno dell’Accusa al processo sui bilanci del Comune di Messina tra il 2009 e il 2012.

Il Pubblico Ministero Antonio Carchietti ha tirato le fila del processo, dopo la pausa agostana, e chiesto al Tribunale la condanna di 22 imputati, con pene che vanno da 8 mesi a 2 anni, e l’assoluzione di tutti i revisori dei conti.

L’udienza era cominciata di buon mattino nell’aula bunker del carcere di Gazzi, con una composizione del Collegio diversa rispetto a quello che ha condotto il processo, a è stata subito aggiornata alle 13 circa, quando ha ripreso nella grande aula di Corte d’Assise, a palazzo Piacentini. A reggere l’accusa il PM Antono Carchietti, titolare dell’indagine sin dall’inizio e che ha seguito tutto il dibattimento. Il magistrato ha depositato agli atti del fascicolo una corposa documentazione, relativa al “carteggio” tra la Corte dei Conti e il Comune di Messina tra il 2013 e l 2014. I difensori, dal canto loro, hanno depositato il provvedimento del Gup che nel settembre del 2015 archiviò la posizione dei consiglieri comunali, inizialmente indagati anche loro. Non è durata a lungo neppure l’udienza dell’ora di pranzo, comunque.

L’Accusa ha infatti sintetizzato le sue ragioni, le motivazioni delle richieste di condanna e di assoluzione, in un memoriale di 130 pagine, depositato ai giudici. Motivazioni che sostanzialmente ricalcano le conclusioni cui sono arrivate i periti incaricati di leggere i bilanci esaminati, e di rivedere la prima consulenza effettuata da Vito Tatò. In sintesi ha chiesto l’applicazione della prescrizione, per tutti, per i capi A e B contestati, ovvero il bilancio di previsione esitato nel 2010. Ha sollecitato l’assoluzione per non aver commesso il fatto per i revisori dei conti, poi la condanna per gli altri imputati, tra i quali la Giunta, il Sindaco, i dirigenti comunali, con pene che vanno dagli 8 mesi ai 2 anni e 3 mesi reclusione. Le condanne più severe il magistrato le ha sollecitate per il sindaco Giuseppe Buzzanca e il ragioniere generale Coglitore.

Poi la parola è passata alle parti civili, tra i quali il Comune di Messina – rappresentato dall’avvocato Carmelo Picciotto, l’avvocato Cucinotta con legale Enrico Ricevuto, e le associazioni di categoria ammesse. Si torna in aula il 3 ottobre per dare la parola ai difensori, con un calendario d’udienza che arriva al 19 dicembre. Se sarà rispettato, la sentenza dovrebbe arrivare entro Natale.

L'accusa per tutti era di falso ideologico e riguardava in particolare lo spinoso capitolo dei debiti fuori bilancio e dei crediti delle partecipate.

Ecco nel dettaglio le richieste

Ecco nel dettaglio le richieste dell’accusa.

8 mesi per Santi Alligo, Carmelo Famà, Carmelo Giardina, Domenico Manna; 1 anno per Elvira Amata, Giuseppe Isgrò, Salvatore Magazzù, Francesco Mondello, Giorgio Muscolino; 10 mesi per Antonio Amato, Vincenzo Schiera e Francesco Aiello; 2 anni e 3 mesi per Giuseppe Buzzanca e Ferdinando Coglitore; 10 mesi per Attilio Camaioni, 1 anno 3 e mesi per Carmelo Capone, Dario Caroniti, Roberto Sparso, Giuseppe Puglisi; 1 anno, 1 mese e 15 giorni per Giuseppe Corvaja e Carmelo Santalco; 1 anno e 9 mesi a Orazio Miloro. Tutti hanno registrato prescrizioni parziali.

Assolti per non aver commesso il fatto Roberto Aricò, Domenico Donato, Domenico Maesano, Dario Zaccone, Giancarlo Panzera.

Non doversi procedere per prescrizione per Pinella Aliberti, Giovanni Di Leo (che incassa anche un’assoluzione), Diane Litrico, Gianfranco Scoglio, Giuseppe Mauro, Giuseppe Rao, Filippo Ribaudo, Giuseppe Mauro (’48).

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