Crocetta alla convention Dpr: “Abbiamo solo iniziato a porre riparo ad anni di malgoverno”

Crocetta alla convention Dpr: “Abbiamo solo iniziato a porre riparo ad anni di malgoverno”

Emma De Maria

Crocetta alla convention Dpr: “Abbiamo solo iniziato a porre riparo ad anni di malgoverno”

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venerdì 22 Febbraio 2013 - 13:54

In occasione della kermesse organizzata dai Democratici Popolari Riformisti per la Sicilia con la quale si chiude nella città dello Stretto la campagna elettorale del Megafono, movimento politico del presidente Crocetta, e dei DPR, il governatore traccia un bilancio dei successi dei primi tre mesi di governo e si sofferma sul "caso" Messina

E' arrivato con oltre tre ore di ritardo Rosario Crocetta ieri sera al Vittorio Emanuele. Un ritardo, legato ai numerosi impegni ed all’improvvisa ondata di maltempo di ieri pomeriggio, che non ha fiaccato l’entusiasmo della numerosa platea che, sin dalle 20, ha affollato i locali del regio teatro.

Una kermesse, organizzata dai Democratici Popolari Riformisti per la Sicilia, che chiude nella città dello Stretto la campagna elettorale del Megafono, movimento politico del presidente Crocetta, e dei DPR, alla quale hanno preso parte i deputati Ars Salvatore Andò, Salvatore Cardinale, Marcello Greco e Giuseppe Picciolo. Ad attendere Crocetta anche una nutrita rappresentanza di lavoratori Triscele, Feluca, Atm, Policlinico ed Asp.

La lunga serata ha inizio con un fuori programma quando, non appena il presidente della Regione sale sul palco, un rappresentante del teatro Pinelli prende la parola denunciando lo sgombero, avvenuto lo scorso 14 febbraio da parte delle forze dell’ordine, ed i dieci avvisi di garanzia emessi, nei confronti di alcuni di loro, da parte dell’Autorità giudiziaria. Crocetta ascolta in silenzio e rassicura: “Ho avuto modo di esprimere personalmente la mia solidarietà nei confronti degli occupanti del Teatro in Fiera – spiega il governatore – ed ho potuto, in quell’occasione, verificare l’esistenza di precarie condizioni igienico-sanitarie all’interno della struttura che, obiettivamente, non consentivano un ulteriore permanenza da parte degli occupanti”. Dal governatore però arriva l’apertura: “Possiamo lavorare insieme per il futuro ed il recupero della cittadella fieristica – assicura Crocetta – consentendo a quell’area di tornare nella disponibilità della Regione Sicilia: non abbiamo timori reverenziali – tuona Crocetta dal palco – siamo pronti ad aprire un contenzioso col demanio”. E dalla platea, numerosa ed attenta, arriva pieno sostegno al capo dell’esecutivo: “Rosario – urlano – sei uno di noi”.

Crocetta, a soli tre mesi dal suo insediamento a Palazzo d’Orléans, apre il suo intervento tracciando un primo bilancio del suo mandato alla guida della regione: “Tre mesi fa la Sicilia era ad un passo dal commissariamento e dal default con oltre 5 miliardi di debiti. Oggi, grazie all’azione ed all’impegno di questo governo – rivendica Crocetta – la nostra isola ha potuto lasciarsi alle spalle il terrificante spettro della bancarotta: un primo fondamentale traguardo. Ci siamo impegnati per rilanciare la nostra economia, recuperando 6 milioni di euro di finanziamenti legati alla programmazione: un percorso che coloro che ci hanno preceduto non hanno ritenuto necessario realizzare. Abbiamo pertanto chiesto al governo nazionale una proroga ed in due settimane – spiega il governatore – siamo riusciti a presentare un progetto che si tradurrà in 6 milioni di euro di investimenti sul nostro territorio, attraverso i quali far riprendere a marciare un’economia in ginocchio. Abbiamo e continueremo a combattere sprechi e clientele – prosegue Crocetta – al Cas di Messina abbiamo potuto ravvisare l’esistenza di un appalto pari a 19 milioni di euro l’anno affidato alla Ventura s.p.a., impresa mafiosa di Furnari, un appalto che è stato cancellato con un risparmio di milioni di euro per i contribuenti siciliani. Siamo intervenuti sul servizio rifiuti attraverso un provvedimento che, a partire dal 31 gennaio scorso, consente ai Comuni siciliani di poter gestire il servizio in maniera autonoma e non più legata in maniera esclusivistica a quelle Ato che hanno distrutto l’economia siciliana. Dal 31 dicembre 2012 poi – prosegue il presidente della Regione- il bene prezioso dell’acqua è stato definito diritto fondamentale dell’uomo ed è tornato alla pubblica gestione, dando in tal modo un senso al referendum popolare del 2011”.

Sul capitolo turismo Crocetta affonda: “Abbiamo sottratto il turismo e la gestione dei beni culturali ed archeologici alla Mercadante, un’azienda che deve alla Regione Sicilia circa 4 milioni di euro, ed abbiamo dato vita contro questa società ad un’azione legale finalizzata al recupero delle somme dovute. Il turismo così come la formazione, quest’ultima in mano a poche famiglie, devono realizzare una cultura seria, non piccoli eventi di quartiere messi in piedi per compiacere qualcuno ed incrementare così politiche clientelari. In tre mesi abbiamo fatto pulizia – rivendica ancora Crocetta -. Dieci le imprese mafiose, che lavoravano a vario titolo con la Regione Sicilia, che sono state cacciate”.

Infine il governatore si sofferma ad analizzare il “caso” Messina: “Ho avuto modo di legarmi a questa città ed alla sua provincia – racconta Crocetta – ed è qui che ho deciso di eleggere la mia residenza”.

E dall’ex sindaco antimafia di Gela arriva l’esortazione a non abbassare la guardia ed a vigilare sul pericolo infiltrazioni mafiose: “La mafia sta stritolando questo territorio – denuncia Crocetta – una presenza che in questi anni si è preferito non vedere, consentendo in tal modo ai clan barcellonesi di infiltrarsi e tessere una fitta rete di accordi e traffici illeciti. Messina si presenta come una città in deficit: qui – tuona Crocetta dal palco – esiste una questione politica. Coloro che hanno determinato il dissesto finanziario, che la nostra giunta di governo ha saputo responsabilmente evitare, coloro che hanno consentito la trasformazione dell’area su cui sorge lo storico stabilimento Triscele in area di speculazione edilizia, mettendo con questa scelta scellerata sul lastrico decine di famiglie, dovranno essere giudicati”. E sul destino dello stabilimento di via La Farina, il governatore annuncia rivolgendosi direttamente ai Triscele presenti in sala: “Il mio governo ha avviato formale procedura attraverso la quale istituire per l’area dell’ex birrificio, memoria storica della città e della Sicilia, i vincoli di tutela ambientale. Ci voleva Rosario Crocetta per realizzare tutto questo? – si interroga il governatore – o si poteva e si doveva agire per tempo? Al Senato saremo determinati e lavoreremo per questa terra. Abbiamo solo iniziato – conclude Crocetta – a porre riparo ad errori ed anni di malgoverno”.

Emma De Maria

Un commento

  1. IL MEGAFONO AL SENATO
    GRILLO ALLA CAMERA!!
    TUTTI GLI ALTRI?
    A CAAAASAAAAAAAA!!!!!!!

    0
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