Giuseppe Santalco: "Sì alla Città Metropolitana a 51 Comuni, senza frammentazioni"

Giuseppe Santalco: “Sì alla Città Metropolitana a 51 Comuni, senza frammentazioni”

Giuseppe Santalco: “Sì alla Città Metropolitana a 51 Comuni, senza frammentazioni”

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sabato 10 Maggio 2014 - 07:48

Il capogruppo consiliare di Felice per Messina Giuseppe Santalco interviene al Forum di Tempostretto sulla Città Metropolitana sottolineando l'importanza di un confronto in tempi brevissimi tra i 51 Comuni, subito dopo le Europee: "Sì alla Città Metropolitana a 51 comuni,ma le ragioni dello stare insieme devono prevalere sulla frammentazione".

Il forum sull’Agorà della città metropolitana organizzato da TempoStretto , aperto dall’intervento del Prof Michele Limosani , costituisce un importante elemento di confronto su un tema che va affrontato senza indulgere a pregiudizi, ma valutando in maniera approfondita il particolare contesto socio-economico che stiamo vivendo e gli eventuali svantaggi e vantaggi che potrebbero derivare da tale nuova realtà territoriale.

Ed è un impegno che va portato avanti a prescindere dalle collocazioni politiche o dagli ormai sempre più stantii steccati ideologici, ma guardando soprattutto alle vocazioni reali del territorio ed alla esigenza inderogabile di individuare un progetto di sviluppo che lo faccia uscire dalla lunga fase recessiva che lo sta attraversando.

Ma ciò va fatto tenendo presente anche quanto di positivo è stato realizzato nel passato in termini di pianificazione strategica e territoriale e di progettualità e programmazione, in modo da delineare ipotesi di sviluppo che non vanno a sovrapporsi a quelle già prefigurate.

L’esigenza più avvertita per superare dubbi, perplessità e timori da parte delle varie realtà locali è quella di un luogo (agorà/piazza) in cui porsi a confronto, partendo dal presupposto che i tempi e gli indirizzi delle politiche economiche impongono, ormai, il superamento dei localismi ed il compiersi di processi aggregativi sempre più ampi.

Da tali premesse nasce la necessità di un confronto , tra tutti i Comuni facenti parte della Città Metropolitana, per individuare le funzioni, i ruoli e le prospettive di sviluppo intimamente legati al territorio ed alle sue esigenze , senza tentativi di egemonia o di porre in campo scenari precostituiti.

Si dunque alla “ Città-Area Metropolitana a 51 Comuni” come opportunamente individuati dalla Legge Regionale n° 8 del 2014 , che si è richiamata alla precedente normativa che aveva previsto 51 Comuni per l’istituzione dell’Area Metropolitana sulla base di peculiarità territoriali (storiche, sociali, culturali e geografiche) che legittimavano il metter insieme 51 Enti Locali in virtù di un comune minimo denominatore a valenza socio-economica.

Lo spirito, pertanto, che deve animare chi ha a cuore le sorti del nostro territorio, deve essere quello di evidenziare in maniera significativa le ragioni dello stare insieme, rispetto alle tendenze di frammentazione che si vuole porre in essere.

Per cui sarebbe opportuno , a differenza di quanto è stato fatto anche recentemente in occasione del progetto “Smart Cityes and community” , coinvolgere i Sindaci ed i Presidenti del Consiglio di tutti i 51 Comuni che , già , peraltro soprattutto sotto l’egida della Provincia Regionale hanno condiviso momenti di partecipazione nella neo istituita SRR-Area Metropolitana (Società dei Gestione del Ciclo dei Rifiuti) ed in passato hanno avuto momenti di gestione comune di pianificazione territoriale nella redazione dei PIST e dei PIT e nei vari Distretti di Settore.

La classe politica non può non tener conto dello sforzo accademico che stanno portando avanti i Professori Limosani e Gambino che, partendo da argomentazioni di natura economica e geografica, con forza da mesi fanno da collante tra le varie realtà sociali (sindacati, associazioni, partiti politici , ordini professionali) per ribadire l’esigenza di far nascere la Città Metropolitana con tutti i 51 Comuni , ed a tal uopo hanno significativamente messo a disposizione dell’Agorà un approfondito studio che può costituire la base di un ragionamento aggregativo.

Proprio perché non voglio venir meno all’ impegno che in questi anni ho messo in campo in diverse realtà politiche e gestionali locali, ritengo essenziale porre in essere un’attività concreta di impegno civico-istituzionale nel solo ed esclusivo interesse dell’intera comunità che si riconosce nei 51 Comuni.

Pertanto , subito dopo le prossime elezioni europee , porrò all’attenzione dei gruppi politici dell’area di centro-sinistra e delle forze sindacali e professionali , la necessità di organizzare un tavolo tecnico-operativo permanente aperto a tutte le realtà socio-politiche ed istituzionali che intendono difendere l’idea di un’Area Metropolitana Vasta, individuando come luogo una sede sovra comunale.

Ritengo,infatti,che solo la nostra capacità di interagire come un unico comprensorio, può essere la premessa per poter successivamente , sulla base di un accordo di area vasta , presentarci al Tavolo Regionale e Nazionale per ragionare in termini di “Area Integrata dello Stretto” che non si può basare assolutamente su una riduttiva visione di conurbazione tra le città di Messina e Reggio Calabria, ma necessita di un ampio e vasto retroterra tale da diventare riferimento per l’intero meridione del Paese.

L’invito è ai Sindaci dei 51 Comuni, ragioniamo e programmiamo insieme, l’occasione offerta dalla Città Metropolitana ed i finanziamenti ad essa diretti devono essere una base da cui avviare il confronto, ma non può essere la sola: riconosciamoci come unica identità territoriale, non guardiamo al campanile, ma al nuovo più ampio orizzonte che dovrà vedere i 51 Comuni protagonisti in un nuovo e diverso contesto territoriale.

Giuseppe Santalco

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