Furci. La bellezza dell'arte iconografica proietta i fedeli nella Storia della salvezza VIDEO

Furci. La bellezza dell’arte iconografica proietta i fedeli nella Storia della salvezza VIDEO

Carmelo Caspanello

Furci. La bellezza dell’arte iconografica proietta i fedeli nella Storia della salvezza VIDEO

martedì 22 Novembre 2022 - 07:35

Viaggio nella Cappella della Riconciliazione, dove sono in corso i lavori voluti dal parroco, don Massimo Briguglio, ad opera dei professionisti romani Luisanna Garau e Ivan Polverari

Servizio video di Carmelo Caspanello (riprese e montaggio Matteo Arrigo)
FURCI SICULO – La Cappella della Riconciliazione, attigua alla navata unica della chiesa parrocchiale “S. Maria del Rosario” di Furci Siculo, si arricchirà presto di una importante opera iconografica. I lavori, ad opera dei professionisti romani Luisanna Garau e Ivan Polverari (coadiuvati da Lucia Morici e Diana Bartolini) sono in corso e saranno completati entro il prossimo 2 dicembre. L’obiettivo dell’intervento, voluto dal parroco, Padre Massimo, è di “favorire l’esperienza propria al Sacramento celebrato (della riconciliazione), inserendo il fedele nella Storia della Salvezza, come manifestazione di incontro e di misericordia”.

Il progetto

“Nel concepire il progetto – viene spiegato nella relazione dell’elaborato esecutivo – si è voluto assecondare il movimento che compie colui che vi entra, per accompagnare iconograficamente il suo vivere l’esperienza della chiamata di Cristo al pentimento e al ritorno ad una vita di giustizia (Mt 11,19; 9,10-13)”.

La Vergine e Santa Lucia

La prima immagine, che il penitente incontra è con la figura della Vergine, Colei che prega per i peccatori e li accoglie; in alto, nel clipeo, Santa Lucia, la martire siracusana, testimone fedele di Cristo risorto. La scelta della Madre di Dio sulla parete di fronte, sola, ma orientata verso la finestra, simbolicamente forte richiamo al Cristo-Luce, nonché verso la parete della Croce, albero della vita, asseconda la visione secondo cui la presenza di Cristo viene suggerita e attualizzata dal Sacramento e tiene conto del movimento e dello sguardo sulle immagini del fedele, che, dalla Vergine, si posa sulla croce e poi sui santi, testimoni veraci del perdono e della misericordia di Dio. Questo movimento, reiterato nel tempo e associato all’esperienza sacramentale, contribuirà all’affinamento spirituale del fedele, senza bisogno di decodificazioni complesse. Questo movimento, esperito nell’azione liturgica, contiene meglio l’esperienza dell’azione redentrice di Cristo che le immagini richiamano e risulterà più efficace della semplice descrizione narrativa.

La grande Croce gemmata

Nella parete sinistra, gli elementi fitomorfi corrono lungo il perimetro della grande Croce gemmata. Stanno ad indicare che essa è, al contempo, oltre che strumento del sacrificio di Cristo, trono di grazia e albero di salvezza; ai lati della Croce due alberi paradisiaci ne riprendono il significato e il rimando. A fronte della parete della Croce gemmata, due santi: Abele il giusto, prefigurazione di Cristo) e Sant’Annibale Maria di Francia (figura che potrebbe essere sostituita con san Pio da Pietrelcina, anche se la statua del santo è già presente nella cappella della patrona), confessore contemporaneo della terra messinese. Nel clipeo superiore Santa Maria Goretti: la martire che salva il suo nemico con la preghiera e il perdono.

La parete d’ingresso

Nella parete d’ingresso, San Paolo Apostolo testimone del vangelo in questi luoghi e S. Disma il ladrone che entra per primo in Paradiso. All’interno del clipeo, nella parte alta della parete, Sant’Agata martire catanese, ricordata e venerata in tutta la Sicilia. Sul soffitto, campeggiano quattro scene attorno ad un oculo centrale raffigurante l’agnello mistico immolato, allegoria di Cristo e rimando al suo sacrificio redentivo. Intorno al clipeo una fascia con il testo finale della formula di assoluzione: “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Il richiamo alla Trinità esprime l’origine trinitaria dell’atto salvifico e liturgico.

Un commento

  1. Chiesa pacchiana,in finto gotico,di modesta dimensione…pienissima di statue super colorate…con quest ultima opera diventerà l Apoteosi del cattivo gusto

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007