Operazione 24 Carati. Sgominata associazione di topi d'appartamento: 5 arresti nel messinese

Operazione 24 Carati. Sgominata associazione di topi d’appartamento: 5 arresti nel messinese

Veronica Crocitti

Operazione 24 Carati. Sgominata associazione di topi d’appartamento: 5 arresti nel messinese

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giovedì 10 Luglio 2014 - 06:19

Un'associazione dedita ai furti in appartamento e in abitazioni private quella sgominata stamani dai carabinieri della Compagnia Messina Sud. Cinque arresti, 4 in carcere ed uno ai domiciliari. IN ALLEGATO LE FOTO DEGLI ARRESTATI

Per ogni furto messo a segno in appartamento, il bottino variava dai 500 ai 30mila euro. In quasi tre anni, dal 2010 al 2013, si erano intascati oro, gioielli, diamanti, pc, tv, telefonini, per un valore complessivo di circa 300mila euro. Era un'organizzazione ben articolata e stabile quella sgominata stamani al termine della vasta Operazione 24 Carati condotta dai militari dell'Arma della Compagnia Messina Sud.

Finiscono in carcere i messinesi Santi Irrera, 40 anni, Emanuele Lanza, 26 anni, Davide Rando, 20 anni, Francesco Scibilia, 52 anni. Ai domiciliari solo il milazzese Tindaro Milazzo, 29 anni.

Le indagini sono scattate nel marzo 2012, a seguito di un furto in appartamento messo a segno non lontano dalla stazione dei carabinieri di Giampilieri. Nell'arco di poche settimane, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire l'esatto modus operandi di questa banda criminale, al cui centro sorgeva la figura di Irrera, vero capo e coordinatore del gruppo.

Tredici i casi di furto accertati, che hanno permesso ai carabinieri di delineare la struttura stessa dell'organizzazione, precisa, settoriale e specializzata. All'interno del gruppo, infatti, ogni componente svolgeva un ruolo ben preciso ed ogni colpo veniva organizzato nei minimi dettagli. Innanzitutto, la scelta delle abitazioni non era casuale: più una casa era protetta, più là dentro si nascondeva un ghiotto bottino da rubare. Poi ricognizioni, individuazione di obiettivi, pianificazione strategica, scelta dei basisti e di coloro che potevano fornire, in qualche modo, le chiavi delle case, ruolo decisivo del "palo" e di chi aveva il compito di aprire una "breccia" nella casa del malcapitato. Tutto era necessario alla buona riuscita del piano. Accanto alla figura di Irrera, spiccava poi quella di Scibilia, che si presentava sempre come manovale di una fantomatica ditta, si faceva accordare la fiducia delle vittime e poi cercava di farsi lasciare le chiavi per svolgere il suo lavoro. Unica pecca, la vanità. Alla fine di molti colpi, il gruppo non disdegnava chiamate per vantarsi al telefono coi compagni: "In 4 mesi ho scassinato 12 cassaforti". Le vittime scelte variavano da impiegati, insegnanti, persone ricoverate, famiglie in vacanza. Tutto era minuziosamente studiato e premeditato perchè il colpo riuscisse alla perfezione.

Oltre ai 5 arrestati, nell'ordinanza firmata dal Gip De Marco, su richiesta del pm Todaro, ci sono altri 12 indagati. (Veronica Crocitti)

2 commenti

  1. Ma fatemi capire, basta presentarsi a casa di qualcuno dicendo di appartenere ad una ditta e ti danno le chiavi per lavorare?
    Io ho una ditta di costruzioni e ristrutturazioni, non mi interessa rubare ma se per poter fare un lavoro onestamente, basta bussare ad una porta da domani comincio, in barba alla crisi e alla mancanza di lavoro, a meno che non si tratta di volontari edili che eseguono lavori gratis.

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  2. Ma fatemi capire, basta presentarsi a casa di qualcuno dicendo di appartenere ad una ditta e ti danno le chiavi per lavorare?
    Io ho una ditta di costruzioni e ristrutturazioni, non mi interessa rubare ma se per poter fare un lavoro onestamente, basta bussare ad una porta da domani comincio, in barba alla crisi e alla mancanza di lavoro, a meno che non si tratta di volontari edili che eseguono lavori gratis.

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