Furto di gasolio al Porto di Milazzo, tutti i nomi e le intercettazioni

Furto di gasolio al Porto di Milazzo, tutti i nomi e le intercettazioni

Alessandra Serio

Furto di gasolio al Porto di Milazzo, tutti i nomi e le intercettazioni

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lunedì 31 Luglio 2023 - 16:30

I particolari dell'inchiesta sui furti ai rimorchiatori, proseguiti anche dopo il primo intervento delle forze dell'Ordine

BARCELLONA – “Tutti ce la siamo presa, quindi là non c’è niente di cui vergognarsi”. Per alcuni degli indagati era un meccanismo talmente rodato da rasentare la normalità. Qualcun altro ne parlava come una sorta di “risarcimento” per le spese sostenute per recarsi a lavoro: “C…e sbirri che non siete altro, milazzesi di merda a me mi avete consumato…io mi sono fatto il conto che ci vogliono più di 600 euro di gasolio, ora mi organizzo col treno…”. Forse per questo malgrado il primo intervento della giustizia nessuno aveva intenzione di smettere: “Io ho buttato tutto”…”Buttata? E che l’hai buttata al c…? Fai metà e metà” (a proposito del commento di uno di loro di aver fatto sparire le taniche, dopo il primo controllo ndr).

Le intercettazioni

E’ questo il tenore delle conversazioni, intercettate dalle cimici della Guardia di Finanza di Milazzo, tra i marittimi indagati per furti di gasolio ai danni dei rimorchiatori della Augusta srl, in rada al porto mamertino. Conversazioni risalenti al luglio scorso, mesi dopo i primi sequestri dei finanzieri al porto, scattati dopo la denuncia da parte della società sugli ammanchi di gasolio. Ma malgrado il primo “avviso”, i furti sono andati avanti, come dimostrano secondo gli inquirenti le intercettazioni venute fuori grazie alle ricetrasmittenti collocate dai finanzieri sulle auto dei marittimi. Ma soprattutto dalle immagini delle video camere di sorveglianza istallate al Porto, che hanno documentato l’andirivieni dei mezzi dalla rada e il comportamento dei marittimi una volta scesi dai rimorchiatori, a fine turno.

“Per ora fanno tutti avanti e indietro coi motorini…”, racconta un altro al collega, lamentando che i furti non potevano più avvenire con la frequenza precedente ai primi controlli, quando si usavano grosse taniche, ma svelando che continuavano comunque.

I nomi

Ecco perché qualche giorno fa il giudice Giuseppe Caristia di Barcellona ha siglato il decreto di sequestro preventivo di 24 auto dei 27 marittimi indagati, sotto elencati.

Si tratta di Agostino Zammataro (classe ’72), Francesco Lisciotto (’67), Francesco Buta (’90), Francesco Duello (’66), Lucio Ponticorvo (’64), Vincenzo Laganà (’66), Salvatore Di Salvo (’65), Angelo Cavallaro (’57), Gaetano Denaro (’71), Giuseppe Barbera (’72), Alessandro Alioto (’73), Rosario Bertè (’62), Giuseppe Brunini (’69), Giuseppe Caizzone (’69), Giuseppe Cambria (’72), Francesco Castellano (’65), Vito Cento (’69), Alessandro Corso (’78), Giovanni De Luca (’67), Antonio Giannetto (’64), Salvatore Giannetto (’91), Fortunato Musolino (’66), Andrea Nania (’70), Matteo Romagnolo (’65).

Le ipotesi di reato riguardano i singoli episodi di furto avvenuti tra l’aprile e il giugno di quest’anno. Adesso toccherà agli indagati chiarire i loro ruoli nella vicenda,

2 commenti

  1. noto con piacere che i nomi per questi reati vengono fuori……. oltremodo per altri reati perche non vengono pubblicati?

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  2. In un paese normale 24 nuove assunzioni per giovani per bene , civili ,istruiti ,vogliosi di lavorare per il futuro proprio e delle proprie famiglie.
    Ma siamo in italia e già sappiamo la piega che questa vicenda prenderà…

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