Gaetano Borgosano, un messinese al Parlamento UE: "Sogno una Messina internazionale"

Gaetano Borgosano, un messinese al Parlamento UE: “Sogno una Messina internazionale”

Giuseppe Fontana

Gaetano Borgosano, un messinese al Parlamento UE: “Sogno una Messina internazionale”

domenica 12 Dicembre 2021 - 06:50

Lavora a Bruxelles ma non perde i contatti con la propria terra: "Sogno di poter dare un contributo alla mia città. La rotta va invertita"

Gaetano Borgosano è un messinese nato negli anni ’80. Fa parte di quella generazione che rispetto alle precedenti ha dovuto imparare ad adattarsi, a cambiare, forse più di tutte le altre. Lui lo ha fatto, come tanti concittadini che vanno e tanti altri che restano, ed è arrivato a Bruxelles, al Parlamento europeo. Gaetano lavora come esperto in affari europei, specializzato in fondi europei, una di quelle attività che non è certo facile riscontrare quotidianamente. É un’eccellenza cittadina, perché dentro di sé porta il calore della sua terra. Pensa a Messina, da Bruxelles, ogni giorno, e nel corso dell’intervista leggerete che il suo sogno riguarda proprio la terra che ha lasciato ormai tanti anni fa.

Gaetano, quando hai lasciato Messina e qual è stato il tuo percorso in città?

Sono passati tanti anni da quando sono andato via da Messina cercando come molti la propria dimensione professionale. Mio nonno era un importante fornitore marittimo che insieme agli altri storici nomi della città ha contribuito allo sviluppo di Messina fino ai suoi anni d’oro. Tuttavia, i miei genitori intrapresero una via diversa nell’ambito della giustizia. Io ero ancora piccolo e quindi con loro ho passato la mia infanzia in varie località nel nord Italia. Forse ero già destinato a viaggiare ma il legame con la terra e gli affetti mi hanno riportato a casa. Terminati gli studi, ho voluto riprendere il percorso imprenditoriale di mio nonno, anche se in un settore diverso. Questa scelta mi ha premiato per anni e mi sentivo privilegiato a vivere e lavorare nella mia città. Le mie passioni a Messina erano diverse, dalla conduzione radiofonica presso più radio cittadine e poi regionali, allo sport come il nuoto. Certamente, non potevano mancare le serate con gli amici, magari con un bel calice di vino e con il meraviglioso sfondo dello Stretto di Messina.

Come sei arrivato a Bruxelles e che ruolo ricopri all’interno del Parlamento europeo?

Ho conseguito un Master alla Venice International University e un percorso di formazione con la Camera di Commercio Italo – Belga. Tuttavia, il passo decisivo è stato quando ho vinto il mio primo progetto europeo e ho inziato a lavorare per ” AB Corporation”, una delle più prestigiose società di europrogettazione in Bruxelles. Lì grazie alla professionalità del mio ex titolare sono cresciuto molto nel mio lavoro. Collaboravo alla scrittura di progetti di spessore, in particolare nel settore della Ricerca e Innovazione. Partecipavo agli eventi istituzionali come quelli organizzati dalla Commissione e agli incontri di networking. Il mio ruolo nel Parlamento europeo come esperto in affari europei e specializzato in fondi europei è quello di supportare in particolare imprese e Comuni a ottenere i finanziamenti, dei quali si sente spesso parlare ma con una informazione poco efficace. I fondi ci sono ma bisogna saperli utilizzare. È fondamentale rivolgersi a consulenti che siano specializzati nel vostro settore e che abbiano uno “score” vincente in merito.

Quando sei andato via, cosa cercavi lontano da casa?

Come molti, cercavo la mia dimensione professionale. Infatti gli inizi della mia carriera sono stati poliedrici. Ricordo con piacere gli anni passati a lavorare per l’Aise a Roma poi Napoli, fino ad arrivare a Bruxelles.

Ti tieni costantemente informato sulle sorti della tua città, qual è il legame con Messina?

Messina è sempre nel cuore, sono molto legato alla mia città e mi informo principalmente tramite i social e i racconti degli amici. Potrei parlarvi del cibo o delle bellezze naturali di Messina ma sarebbe scontato. Il mio sogno è quello di dare il mio contributo per la mia città. Conosco più concittadini all’estero che sarebbero felicissimi di mettere a disposizione la propria esperienza e professionalità per la comunità. Apprezzo molto la vostra rubrica che mette in risalto le storie dei messinesi all’estero facendo conoscere realtà diverse. Queste storie sono importanti ma la rotta va invertita, sogno nuovamente una Messina internazionale, al centro del Mediterraneo e non solo geograficamente.

Guardando la città da lontano e con una prospettiva diversa, cosa pensi si debba cambiare per far crescere Messina come merita?

Cultura, innovazione e sicurezza. Scelte strategiche e attenzione ai giovani talenti. È fondamentale comprendere come se si voglia crescere bisogna confrontarsi con il mondo esterno. Pertanto, sarebbe opportuno valorizzare i giovani attraverso la formazione che non sia unicamente teorica ma mirata al mondo del lavoro. Rivolgendomi ai giovani dico di imparare le lingue, porsi degli obiettivi ed essere determinati. Se non tutti possiamo essere “profeti in patria” bisogna essere felici ugualmente altrove.

Un commento

  1. bonanno giuseppe 12 Dicembre 2021 09:06

    BELLA PUBBLICITA PER UNO DEI TANTISSIMI GIOVANI ITALIANI “IMPIEGATI” A BRUXELLES, SI VEDE CHE SIAMO VERAMENTE “PROVINCIALI”

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