Un'iniziativa necessaria. Anche chi è di centrodestra potrebbe aderire nel nome di una comune umanità. Tempostretto ne condivide lo spirito
di Marco Olivieri
“Tutte e tutti a Roma sabato 7 giugno. Una grande manifestazione nazionale per fermare il massacro del popolo palestinese”. Così in una nota congiunta i leader di Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle e Partito democratico Bonelli, Fratoianni, Conte e Schlein. L’iniziativa, dopo una mozione bocciata dalla maggioranza contro “i crimini del governo Netanyahu a Gaza”, ha il merito (seppure tardivo) di compiere un passo in avanti per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Alla manifestazione non dovrebbero partecipare solo i sostenitori del Pd, del M5S, dei Verdi e di Avs. O comunque non solo chi è in area progressista. Dovrebbero aderire tutti coloro, siano moderati, conservatori, di centrodestra, che hanno a cuore le sorti dell’umanità, i diritti umani e la necessità di fermare una carneficina, un genocidio che lascia senza fiato.
Chi vota centrodestra potrebbe prendere le distanze da chi governa perché il silenzio di Meloni è inaccettabile
Anche noi come testata, in un’ottica di valore universale delle persone, aderiamo a quest’iniziativa. E riteniamo che pure chi è politicamente lontano dagli organizzatori, e magari ha votato per lo schieramento rappresentato dalla presidente Meloni, possa prendere le distanze dall’inaccettabile silenzio governativo su Gaza. Condividiamo lo spirito di questa presa di posizione che ha un valore superiore agli schieramenti e alle divisioni politiche. Qui è in gioco qualcosa di più grande.
Nel presentare l’iniziativa, la segretaria del Pd Elly Schlein ha ribadito la “chiara, netta e condivisa condanna rispetto ai terribili fatti terroristici di Hamas del 7 ottobre. Quello che non possiamo accettare da parte del governo italiano e dell’Unione europea è il doppio standard. Per cui non abbiamo sentito alcuna condanna dell’apocalisse umanitaria in corso a Gaza da troppo tempo. Non abbiamo sentito mai una voce che si levasse con altrettanta forza dall’Ue per chiedere il cessate il fuoco, una tregua, di liberare gli ostaggi e portare a Gaza tutti gli aiuti umanitari. Serve uno sforzo diplomatico e politico più forte”.
Una manifestazione che dice “no” a qualsiasi violenza
“Noi chiediamo con forza – ha proseguito Schlein – di ristabilire il cessate il fuoco, di liberare incondizionatamente gli ostaggi israeliani ancora nelle mani dei terroristi di Hamas, la fine delle violenze e delle occupazioni illegali, l’invio di aiuti umanitari e le garanzie di sicurezza per gli operatori umanitari e sanitari. Chiediamo il pieno riconoscimento dello Stato di Palestina anche da parte dell’Unione europea. Infine non accettiamo più da parte di nessuno la costante delegittimazione della Corte penale internazionale“.
Si può anche non avere alcuna simpatia per il Pd e le altre forze lo ribadiamo. Ma è bene riflettere sulla necessità di un radicale ripensamento della politica europea e internazionale. Politica che non può voltarsi dall’altra parte. Diritto e umanità, giustizia e legalità impongono a tutti noi una seria riflessione.
La mozione unitaria
Ecco i punti principali della mozione di Pd, Avs e Cinquestelle:
- “Riconoscere lo stato di Palestina come Stato democratico e sovrano e promuoverne il riconoscimento anche da parte di tutta l’Unione Europea
- Esigere in tutte le sedi internazionali e multilaterali il cessate il fuoco immediato in Palestina, la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hams, la fornitura di aiuti umanitari, il rispetto della tregua in Libano e il pieno rispetto del diritto internazionale
- Sostenere il cosiddetto “Piano arabo” per la ricostruzione e la futura amministrazione di Gaza, condannando qualsiasi piano di espulsione dei palestinesi da Gaza e Cisgiordania
- Sospendere immediatamente forniture, autorizzazioni e compravendita di armi con Israele
- Sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale
- Esigere la fine dell’occupazione militare illegale dei territori palestinesi in Cisgiordania e l’illegale creazione e sostegno di insediamenti israeliani
- Promuovere la sospensione dell’accordo di associazione Eu-Israele per le ripetute violazioni del diritto internazionale
- Dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale nei confronti di Netanyahu e Gallant
- Sostenere in tutti i consessi europei e internazionali la legittimità della Corte Penale Internazionale“.
Foto Ipa Agency da Italpress.

L’Italia, come la maggior parte dei Paesi occidentali, non ha condannato apertamente Israele per le operazioni militari a Gaza. Questa posizione, spesso criticata da piazze e manifestazioni, non nasce da indifferenza o complicità, ma da una complessa rete di valutazioni strategiche, diplomatiche e storiche. Le relazioni internazionali richiedono equilibrio, e il governo italiano – pur esprimendo preoccupazione per le vittime civili ,sceglie una linea di responsabilità istituzionale e non ideologica
Al contrario, caro direttore , chi accusa il governo di “inaccettabile silenzio ” lo fa spesso con finalità propagandistiche, utilizzando il dramma di Gaza per strumentalizzare l’opinione pubblica. È legittimo manifestare dissenso, ma travisare la realtà geopolitica per fini politici non aiuta né la pace né la verità.
Le auguro buon viaggio.
Ai bambini palestinesi sopravvissuti (20000 minori sono già morti) non interessa se ci siano finalità propagandistiche, ma solo vivere. E il silenzio è complice della strage.
“Il male non è solo opera di chi lo compie, ma anche di chi non fa nulla per impedirlo” (Tucidide).