Cgil e Uil a difesa del punto nascita al Piemonte. E chiedono l’audizione in VI Commissione

Cgil e Uil a difesa del punto nascita al Piemonte. E chiedono l’audizione in VI Commissione

Cgil e Uil a difesa del punto nascita al Piemonte. E chiedono l’audizione in VI Commissione

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martedì 08 Ottobre 2013 - 15:10

I sindacati parlano di speculazioni per difendere eventuali rendite di posizione. E difendono in primis il Piemonte, in quanto punto di riferimento nel settore, ma anche il Papardo, per la sua ubicazione, nell’estrema zona nord della città, riferimento anche per molti Comuni limitrofi

Il decreto assessoriale del 20 settembre 2013 sul riordino e l’organizzazione dei punti nascita in Sicilia prevede per la città di Messina solo 2 punti nascita. Secondo Cisl e Uil, invece, Messina può mantenere i suoi tre punti nascita. Nessun dubbio sul Policlinico, i sindacati ricordano che il Piemonte è in possesso di tutti i requisiti necessari.

“Non possiamo condividere le proposte avanzate da alcuni consiglieri comunali del Comune di Messina e da alcuni dirigenti medici circa l’individuazione del punto nascita presso il Policlinico e presso il Papardo. Queste notizie ci lasciano fortemente perplessi e allarmati”. I segretari generali di Cisl Fp e Uil Fpl, Calogero Emanuele e Pippo Calapai non nascondono le preoccupazioni.

“Sappiamo, però – continuano – che la problematica dei punti nascita, oltre ad essere complessa, ha ricadute fortissime sui cittadini messinesi e pertanto va affrontata con grande cautela e conoscenza del problema senza forma di alcun campanilismo”.

Cisl Fp e Uil Fpl ricordano come non debba essere dimenticato che l’Ospedale Piemonte è diventato punto di riferimento della popolazione messinese per il numero di parti che vanno oltre i 1150 annui e quindi al di sopra dei mille parti l’anno previsti dai nuovi parametri da raggiungere entro il triennio. Inoltre il Piemonte – ricordano – è dotato delle Unità Operative necessarie per il mantenimento del Punto nascita è cioè l’Unità di Terapia Intensiva e la Rianimazione.

“L’attuale presidio Ospedaliero – affermano Emanuele e Calapai – che l’Assessorato Regionale alla salute voleva declassare e che a seguito delle incisive iniziative promosse da Cisl e Uil è stato fortemente difeso e mantenuto dalla popolazione messinese attraverso petizioni ed assemblee popolari, è divenuto punto di riferimento per l’emergenza-urgenza e per la materno-infantile”.

Per Cisl e Uil non può essere messo in discussione il punto nascita individuato con decreto assessoriale presso l’Ospedale Piemonte e “quindi va difeso ad ogni costo fermo restando che il polo di eccellenza materno-infantile deve essere aggiuntivo e integrativo all’attività di emergenza urgenza come prevista nell’attuale atto aziendale, con l’implementazione degli attuali 121 posti letto”.

“Siamo tuttavia convinti– continuano i due sindacalisti – che il Papardo non debba essere depauperato del proprio punto nascita, anche se il numero di parti annui non sarebbe in linea con quelli previsti dalla normativa in vigore perché, essendo ubicato nell’estrema zona nord della città di Messina, oltre ad essere riferimento di quell’area, è anche riferimento di alcuni Comuni limitrofi”.

Cisl e Uil chiederanno nei prossimi giorni audizione di fronte alla Commissione Sanità, da allargare anche alla deputazione regionale messinese, per difendere i punti nascita del Piemonte e del Papardo, e definire in maniera esaustiva la problematica dei punti nascita della città di Messina ma anche per difendere i punti nascita delle zone disagiate di Mistretta e Lipari.

Un commento

  1. puzza di bruciato 8 Ottobre 2013 19:33

    Coerenza zero. Qualcuno avvisi le due federazioni che il mondo e’ cambiato e che anche la guerra e’ finita. Cos’e’ meglio tamponare una urgenza cardiaca vascolare un ictus ed avere un punto affidabile in centro citta’ oppure un un punto nascite in un ospedale che volente o dolente chiudera’ i battenti. Capisco che lo fanno per visibilita’ con gli iscritti; ma cosi’ nn si fa’ il bene della colletivita’.

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